PostePay: adesso associare il cellulare è un rischio, spiegato come evitare di avere il conto azzerato

Associare la propria Postepay al cellulare ormai è diventato quasi indispensabile. La comodità di fare operazioni dal telefono non ha eguali, ma…

C’è un ma che è legato al continuo evolversi dei cybercriminali che tentano in ogni modo di entrare nei dati personali dei clienti Postepay per poi razziare tutti i risparmi presenti sulla carta. Ma non è detto che vincano loro, anzi.

carta postepay nel riquadro truffatore e banconota 50 euro
PostePay: adesso associare il cellulare è un rischio, spiegato come evitare di avere il conto azzerato – trading.it

Sono rimasti in pochi ormai a non avere tra le proprie applicazioni sullo smartphone anche quelle che riguardano l’home banking con la possibilità di effettuare tutte le operazioni bancarie senza più recarsi di persona agli sportelli come si faceva fino a qualche decennio fa. Ma la comodità ha un prezzo, e lo sanno bene i cybercriminali che ogni giorno escogitano modi più o meno impeccabili per riuscire ad entrare nei conti degli italiani. La guerra a questi hacker non si ferma mai e le stesse banche cercano di mettere in guardia i propri clienti sui pericoli di Internet.

Milioni di italiani hanno scelto la Postepay per gestire i propri risparmi, e i pericoli sono evidentementi gli stessi che corrono i clienti delle normali banche. Prevenire è meglio di curare, ecco perché si consiglia la massima attenzione a quello che state per leggere.

Postepay: entrano nella App per rubarci tutti i soldi, come difendersi

Tanta comodità ad avere la possibilità di accedere al proprio conto corrente dal cellulare ed effettuare tutte le operazioni che occorrono, dai bonifici ai pagamenti allo stipendio accreditato. Ma anche tanti rischi calcolati perché parliamo pur sempre di tecnologia, di un mondo anche dark dove chiunque può entrare e non sempre con buone intenzioni. Ecco perché associare la propria Postepay al cellulare non è sempre una scelta vincente.

Una delle tecniche più usate negli ultimi tempi dai cybercriminali è in sostanza mettere paura ai clienti e poi agire con operazioni che, bisogna ammetterlo, sono ben congegnate anche se non prive di falle che stiamo per scoprire. Si presentano come operatori delle Poste e con sms di allerta che spesso fanno cadere in tranello i destinatari. Anche perché i messaggi provengono da un sito che sembra davvero quello delle Poste. Una volta allertato l’utente che qualcosa non va nel suo conto corrente, questi viene chiamato da un (finto) operatore Postepay che promette di risolvere il problema dell’interlocutore.

cartello allarme truffa
Postepay: entrano nella App per rubarci tutti i soldi, come difendersi – trading.it

E come fare se non chiedendo le credenziali del conto? E la truffa è servita. A volte gli stessi delinquenti, senza telefonare, spediscono un link sui social o per messaggio, una volta aperto quello, ogni operazione che faremo è come se la facessero loro, quindi se entriamo nel nostro conto, loro se ne impossessano in pochi minuti.

Si tratta di phishing, una delle tecniche più insidiose utilizzate dai truffatori. Questo metodo consiste nel creare falsi siti web che imitano perfettamente quelli ufficiali, ingannando così l’utente che, convinto di essere sulla piattaforma giusta, inserisce i propri dati personali.

Come proteggersi da queste truffe? Lo spiega molto bene il sito stesso delle Poste: Ricorda che Poste Italiane S.p.A. e PostePay S.p.A. non chiedono mai in nessuna modalità (e-mail, sms, chat di social network, operatori di call center, ufficio postale e prevenzione frodi) e per nessuna finalità:

  • le tue credenziali di accesso al sito  www.poste.it e alle app di Poste Italiane (il nome utente e la password, il codice posteid);
  • dati delle tue carte (il PIN, il numero della carta con la data di scadenza e il CVV);
  • codici segreti per autorizzare le operazioni (codice posteid, il codice conto, le OTP- One Time Password ricevute per sms).
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