Poste Italiane valuta l’acquisto dei crediti d’imposta, ecco come l’istituto procede a sopperire alle richieste frutto dei bonus edilizi concessi nell’ultimo anno.
Poste Italiane valuta l’acquisto dei crediti unicamente da quei soggetti che abbiano sostenuto in maniera diretta i costi.
In base ai criteri di Poste Italiane potranno ricevere i crediti per lo sgravo fiscale del superbonus e di concessioni similari solo coloro che hanno sostenuto i costi in maniera diretta, per quote annuali fruibili dal 2023 in relazione a crediti per spese sostenute nel 2022 o a rate residue di spese sostenute negli anni precedenti.
L’importo massimo cedibile è pari a 150 mila euro. Tutto ciò è possibile solo seguendo la procedura che prevede la registrazione del credito sulla piattaforma del Fisco.
Pertanto, se un condominio o un privato vuole rivolgersi a Poste, deve farlo in via diretta dopo aver pagato i lavori. In questo senso non sarà neanche possibile per le ditte che hanno eseguito i lavori rivolgersi a Poste per esigere l’erogazione del pagamento.
La legge dà la possibilità di cedere il credito d’imposta anche dopo lo sconto in fattura; tuttavia, ogni istituto può scegliere la politica da adottare in base alle garanzie che ritiene idonee. Di fatto, secondo la legge, lo sconto in fattura non rientra nel novero delle 4 cessioni previste.
Coloro che possono presentare domanda per la cessione dei crediti a Poste Italiane sono esclusivamente i titolari di un conto corrente BancoPosta. All’interno di questo primo requisito la cessione del credito è aperta a tutte le tipologie di contribuenti: privati, imprese, professionisti. È possibile procedere alla presentazione della domanda per ottenere i crediti dei vari bonus edilizi anche online sul portale di Poste.it accedendo con le credenziali SPID.
Poste Italiane comunicherà in seguito ogni richiesta di informazioni e documentazione unicamente tramite email, con indicazione della tempistica tassativa per il relativo riscontro. Sono accettate le domande solo per le cessioni per cui ci si è avvalsi di un intermediario fiscale riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate. La durata complessiva dell’operazione che può richiedere fino a oltre due mesi e mezzo comprende le richieste relative a:
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