Dallo studio della polvere lunare c’è una scoperta sensazionale, che ha portato alla luce la possibilità di accumulare calore e generare elettricità sul posto.
Alcuni risultati della ricerca condotta dagli specialisti dell’Università di Cagliari sulla polvere lunare hanno individuato una soluzione per utilizzare al meglio le risorse di corpi celesti.
Grazie a questa scoperta è stato condotto uno studio sulla regolite, tramite l’utilizzo di tecnologia avanzate. In sostanza, i ricercatori dell’Ateneo di Cagliari hanno studiato le proprietà della regolite: una sostanza che è presente anche su altri corpi celesti ed è formata da detriti che si accumulano nel corso del tempo. La polvere e i detriti depositati sulla superficie della Luna sono il frutto di impatti con altri corpi celesti, ovvero di meteoriti.
In base ad alcune ricerche, è stato possibile dimostrare che la regolite è uno strato superficiale che ricopre interamente il satellite naturale della Luna. La presenza di un’alta quantità di questo materiale fa ben sperare in merito dello sviluppo delle tecnologie nello spazio.
La Luna è il satellite naturale della terra. In base ad alcuni recenti studi è stato scoperto che il piccolo corpo celeste è completamente ricoperto di una polvere denominata regolite. Si tratta principalmente di polvere e detriti che si sono accumulati sulla superficie del satellite, nel corso dei millenni. La sostanza si è creata in seguito allo “schianto al suolo di meteoriti”.
La notizia sensazionale, passata alla ribalta delle cronache, riguarda uno studio pubblicato dai ricercatori dell’Università di Cagliari. In particolare, l’equipe formata da Giacomo Cao, Roberta Licheri e Roberto Orrù – docenti del Dipartimento di ingegneria meccanic,a chimica e dei materiali- ha condotto uno studio pubblicato su un’importante rivista scientifica internazionale.
In sostanza, i ricercatori hanno studiato l’utilizzo della regolite tramite l’uso di tecnologia avanzate. Gli esiti del lavoro sono stati pubblicati sulla rivista Acta Astronautica e sono stati condotti con il macchinario Spark plasma sintering, importato dal Giappone.
Così come spiegato dai professori del Dipartimento di ingegneria meccanica dell’Università di Cagliari: “La regolite è lo strato superficiale che ricopre la luna. Ma è presente anche su altri corpi celesti ed è formata da frammenti e detriti generatisi nel corso del tempo grazie allo schianto al suolo dei meteoriti”.
In sostanza, è stato possibile notare che la regolite è in grado di fornire ossigeno, che permetterebbe agli astronauti di alimentare le proprie basi spaziali. Inoltre, i detriti accumulati sulla luna potrebbero essere utilizzati per creare mattoni utili alla costruzione di una base lunare.
Come spiegato dal professore Orrù questa tecnica “sfrutta l’azione di correnti elettriche per produrre oggetti solidi da materiali allo stato di polvere, senza riscaldamento e fusione”.
In sostanza la regolite lunare può essere usata per la costruzione di strutture sulla superficie della Luna. Così facendo, sarebbe possibile realizzare un’unità per la raccolta e l’immagazzinamento dell’energia solare.
In sostanza, sfruttando la regolite è possibile produrre alcune tipologie di ceramiche, grazie alle quali realizzare componenti sia per i dispositivi per la raccolta di energia solare che per gli apparati per il suo accumulo.
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