Lavoro, 10mila posti disponibili: la ristorazione pronta ad essere invasa

Ottime notizie dal punto di vista dell’offerta occupazionale. Gli ultimi avvenimenti premiano in qualche modo il settore della ristorazione.

Ristorazione
Ristorazione (Adobe)

I prossimi anni vedranno di certo la possibilità di nuovi sbocchi occupazionale nel settore della ristorazione collettiva. Gli investimenti previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) vanno in quella direzione. 10mila potrebbero essere le persone coinvolte in questa grandissima operazione. Parliamo di mense per asili nido, servizi per l’infanzia ed altri tipi di servizi al centro di una grandissima iniziativa che porterà lavoro ed una bella scossa all’economia secondo le previsioni.

Se parliamo di ristorazione la previsione ci dice che l’effetto degli investimenti nei prossimi cinque anni potrebbe essere tale da portare alla richiesta di circa 10mila persone, forza lavoro insomma. A queste vanno ad aggiungersi le figure che per forza di cose dovranno comunque essere coinvolte per quel che riguarda formazione ed altre dinamiche. Una operazione su vasta scala insomma, per una serie di investimenti che daranno linfa vitale ad un intero settore ma non solo. Lo Stato, insomma, come sempre vigilia ed interviene.

PNRR, i vantaggi di una serie di investimenti riscontrabili nei prossimi anni

Carlo Scarsciotti, Presidente di ORICON (Osservatorio Ristorazione Collettiva e Nutrizione), ha infatti dichiarato quanto segue in merito agli investimenti ai quali si è fatto prima riferimento:  “La pandemia ha messo sotto gli occhi di tutti le difficoltà di conciliazione dei tempi vita e lavoro e il PNRR è un’occasione importante per stimolare politiche concrete per favorire l’equità di accesso ai servizi scolastici e alla mensa, agevolando il ritorno alla ricerca di lavoro da parte soprattutto di quei genitori che vi hanno dovuto rinunciare per accudire i figli. La ristorazione collettiva, dove oltre il 90% di occupati è costituito da donne”.

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La svolta degli interventi presso le scuole d’infanzia, quasi a voler innalzare anche la qualità stessa dello stesso comparto, molto indietro rispetto agli standard europei. Un comparto che cosi come previsto potrebbe, dovrebbe anzi portare ad innumerevoli possibilità occupazionali grazie all’apporto di nuovi servizi come per l’appunto le mense. Il miglioramento di certe dinamiche inerenti gli asili ed i servizi educativi potrebbe essere la giusta leva per rilanciare un settore e provare con l’effetto domino rispetto ad altri comparti ad esso collegato. Staremo a vedere insomma.

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