Domani la Commissione Europea approverà il pacchetto che mette insieme l’attuazione dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR, con una prima tranche di aiuti del valore di 25 miliardi di euro.
Il 28 maggio il Consiglio dei Ministri aveva approvato il decreto legge Recovery che stabiliva le misure e le modalità di utilizzo dei fondi dell’Unione Europea, al fine di portare avanti le modifiche e le semplificazioni per migliorare sul lungo termine l’efficienza economica del paese. Il presidente del consiglio Mario Draghi coordinerà la gestione del PNRR insieme ai ministri competenti, per ogni area tematica a cui saranno destinate le iniziative.
Al fine di utilizzare correttamente gli aiuti economici verrà istituito un tavolo permanente per il coordinamento delle parti sociali e territoriali, coinvolte nelle decisioni di natura economica, presieduto oltre che dal governo, dalle regioni e dagli enti locali, ognuno dei quali verrà affiancato nelle decisioni dai rappresentanti delle categorie produttive e sociali coinvolte.
Ad affiancare il tavolo permanente è stata inoltre istituita una un segreteria tecnica che interverrà nei casi di opposizioni all’applicazione delle riforme, indirizzando agli organi competenti le eventuali obbiezioni, che dovranno essere rimesse alla decisione finale del presidente del consiglio.
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Mercoledì 16 giugno si riunirà il collegio della Commissione Europea, al fine di discutere l’approvazione dei Recovery Plan dei vari paesi europei, compreso naturalmente quello italiano, che dovrebbe far ottenere al Paese, nella sua ultima versione dopo la revisione di alcuni punti da parte dell’Unione Europea, la prima parte di aiuti, per un ammontare di 25 miliardi di euro su totale di 191,5. Verranno infine aggiunti ulteriori 30,6 miliardi, finanziati attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio. Il totale degli investimenti previsti è pertanto di 222,1 miliardi di euro.
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Le correzioni indicate al PNRR ed effettuate dall’organismo europeo, fanno riferimento ai tempi di esecuzione delle riforme e del piano, che dovrebbe terminare entro il 2026, con riferimento alle norme che disciplinano gli investimenti e alla riforma della giustizia civile. Tutte le riforme dovrebbero rappresentare lo sforzo complessivamente orientato al miglioramento dell’efficienza economica dello stato e dell’economia italiana, al fine di ridurre il debito pubblico anche in previsione del ripristino del patto di stabilità nel 2023. Tra gli investimenti più incisivi dal punto di economico troviamo:
Al fine di attuare le disposizioni del recovery plan, sono in oltre state previste nuove assunzioni nella pubblica amministrazione, per un totale di 350 unità.
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