Si parla spesso delle differenze di genere e in particolare delle pari opportunità in favore delle donne. Il neonato Fondo di impresa femminile rappresenta un altro passo verso questo obiettivo. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Una buona notizia per le imprenditrici, è stato pubblicato il Decreto direttoriale datato 30 marzo del 2022 per il fondo che incentiva le donne ad avviare e rendere più forti attività imprenditoriali per progetti innovativi. Lo comunica il Ministero dello sviluppo economico che parla di una dotazione complessiva di 200 milioni di euro.
Da maggio 2022 potranno essere sottoposte le domande per i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati. Per la nascita di imprese al femminile o nate da un periodo inferiore ai dodici mesi, la compilazione delle domande è consentita dalle 10 del 5 maggio. La presentazione a partire dalle ore 10 del 19 maggio.
Invece la presentazione delle domande è permessa dalle 10 del 24 maggio per lo sviluppo di imprese femminili create da oltre un anno. la presentazione della domanda stessa è possibile dalle ore 10 del 7 giugno.
Il Fondo ha un plateau di 160 milioni di euro di fondi del PNRR che hanno implementato i 40 milioni di euro stanziati nella legge di bilancio del 2021. E’ articolato su incentivi dedicati a imprese femminili (vale a dire imprese a prevalente partecipazione al femminile e lavoratrici autonome) aventi sede legale e/o operativa nel territorio italiano.
Dare lo start a nuove attività imprenditoriali sarà sostenuto con azioni per affiancare le donne nel percorso di formazione e anche servizi di assistenza tecnico-gestionale.
Le agevolazioni saranno concesse per programmi di investimento nei settori dell’artigianato, dell’industria, della trasformazione dei prodotti agricoli, del commercio e turismo e della fornitura di servizi. Gli sportelli per la presentazione delle domande verranno gestiti da Invitalia per conto del Ministero.
Il Fondo prevede anche azioni per la crescita della cultura e della formazione imprenditoriale femminile. Questo grazie ad iniziative nelle scuole e nelle università di orientamento e formazione verso percorsi di studio nelle discipline scientifiche, ingegneristiche, tecnologiche matematiche… Inoltre verrà svolta opera di sensibilizzazione verso professioni che caratterizzano l’economia digitale e le comunicazioni per sostenere i programmi che saranno finanziati dal Fondo e promuovere la cultura femminile d’impresa.
Le iniziative dovranno essere realizzate entro 24 mesi dalla concessione delle agevolazioni. Dovranno prevedere spese non superiori a 250mila euro, al netto d’IVA, per i programmi di investimento per la nascita e lo start di una neonata impresa femminile. Non superiori a 400mila euro, al netto d’IVA, per i programmi di investimento destinati a far sviluppare e consoldare imprese al femminile già esistenti.
Le agevolazioni possono articolarsi nella forma del finanziamento agevolato e del contributo a fondo perduto (anche in combinazione tra loro).
Il finanziamento, della durata massima di 8 anni, è molto appetibile in quanto offerto a tasso zero e non prevede forme di garanzia. Le agevolazioni sono articolate in rapporto alle linee di azione e all’ammontare delle spese ammissibili previste nei programmi di investimento.
Nel dettaglio, per gli incentivi le agevolazioni potrebbero essere a fondo perduto per un valore massimo pari a: l’80 per cento delle spese che possono essere ammesse ex lege fino a un massimo di 50mila euro, per gli investimenti che prevedono spese che possono essere ammesse ex legenon superiori a 100mila euro.
Il 50 per cento delle spese che possono essere ammesse ex lege, per i programmi con spese superiori a 100mila euro e fino a 250mila euro.
Queste agevolazioni possono essere sia a fondo perduto che con finanziamento agevolato e sono articolate come qui sotto indicato:
– per le imprese femminili nate da non oltre di 36 mesi , le agevolazioni sono offerte fino alla copertura dell’80 per cento delle spese ammesse ex lege, in misura identica a fondo perduto e con dei finanziamenti agevolati.
– Le agevolazioni per le imprese femminili nate da oltre 36 mesi, ono date come al punto precedente in relazione alle spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante che costituiscono spese ammissibili sono nella forma del contributo a fondo perduto.
Sono spese ammissibili alle predette agevolazioni quelle legate a immobilizzazioni immateriali e materiali, al personale dipendente, ai servizi per cloud funzionali ai processi gestionali ed alle esigenze di capitale circolante.
Sono inoltre stati previsti dei servizi di assistenza tecnica e gestionale per le aziende beneficiarie, fino a un importo massimo di 5mila euro per ogni impresa. Questi sono possono essere fruiti in parte grazie a servizi erogati dal soggetto gestore, in parte in forma di voucher per acquistare dei servizi specializzati presso terzi.
Le agevolazioni sono elargite tramite una procedura di valutazione a sportello. Le domande possono essere compilate e presentate solo per via elettronica, utilizzando la procedura messa a disposizione in una sezione dedicata del sito www.invitalia.it.
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