Solo risposte pratiche: con il pignoramento come funziona la trattenuta su doppia pensione? Esempio e risoluzione.
Caso particolare quello del pignoramento sulla doppia pensione: come si calcola la trattenuta? C’è un modo specifico per determinarla, e ciò avviene in maniera e misura differente.

Trattandosi di un caso insolito, non bisogna generalizzare, né cadere nello sconforto pensando di non trovarvi soluzione. C’è chi potrebbe percepire due pensioni, quella INPS e ad esempio una Enasarco, e già questo è motivo di complicazioni. Se poi si aggiunge che non ci si trova proprio in regola con l’Agenzia delle Entrate perché potrebbe avere un debito, di conseguenza diventa destinatario di pignoramento.
La trattenuta va gestita facendo riferimento all’art. 545 del C. C., il quale disciplina il pignoramento della pensione, e dopo la modifica del Decreto Aiuti bis, si occupa nel seguente modo della questione.
Si possono pignorare massimo mille euro, e la quota che eccede è pignorabile mediante una trattenuta di un quinto di quanto viene percepito. Nel caso in cui le pensioni siano due, si applica lo stesso meccanismo.
Le due pensioni si sommano, si toglie il minimo pignorabile di 1000 euro, e a quello che rimane si applica la trattenuta di 1/5. Da un esempio è possibile comprendere.
Esempio di trattenuta con pignoramento e doppia pensione
Non è una questione semplice, ma ha una soluzione che cerca comunque di non lasciare senza un euro il contribuente, anche se riversa un debito nei confronti dell’Agenzia delle Entrate. La ratio è quella di trattenere quanto sia ritenuto giusto, ma in equilibrio alla condizione economica e alle esigenze del soggetto.

Se una persona percepisce due pensioni da 800 euro, c’è una gestione specifica per ognuna.
La prima non si può toccare. Per quanto concerne la gestione e l’esito della seconda, sono differenti. Perché la risposta è affermativa, sì, si pignora, ma si applica su un quinto di 600 euro.
Questo perché bisogna considerare impignorabili i 200 euro che sono in difetto e che mancano rispetto al raggiungimento del minimo di vita che dovrebbe possedere un individuo. Cioè si parla di 1000 euro, soglia aumentata solo di recente.
In conclusione, cosa si constata? Che la regola è la stessa, ma ciò avviene in relazione alla soglia di 1000 euro. Per i debiti con l’ADE, se il pignoramento è su salario o altre indennità derivanti dal lavoro, ci sono delle possibilità di riscossione con limiti ben definiti. Infatti, per la somma di 2500 euro si può pignorare, 1/10; mentre tra 2500 e 5000 euro, 1/7; infine, sopra i 5000 euro, 1/5.
La casistica però è molto specifica, questa è una guida di massima, per cui si ritiene più efficace informarsi e consultare uno specialista del caso.