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Piazza Affari, venerdì 8 ottobre: chiusura in leggero rialzo, sale Tenaris

La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari.

Ingresso di Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano (Adobe stock)

Si conclude poco al di sopra dei livelli della vigilia la seduta odierna della Borsa di Milano, in un contesto caratterizzato da performance contrastanti dei principali indici azionari europei, i quali si mantengono, comunque, tutti nei pressi della parità. Il Ftse Mib ha mantenuto un andamento laterale per tutta la giornata. A questa mancanza di direzionalità, a livello intraday, ha contribuito anche Wall Street, decisamente poco mossa e meno volatile rispetto alla media delle ultime settimane, nonostante il rilascio del dato sui Non Farm Payrolls (deludente rispetto alle previsioni), il quale tende di solito a generare un’impennata di volatilità.

Il listino principale di Piazza Affari chiude la settimana in guadagno dell’1,70%, mantenendosi soltanto poco più di 500 punti al di sotto del massimo dell’anno (che rappresenta anche il massimo da settembre 2008), nonostante la presenza di numerosi fattori di incertezza che stanno generando nervosismo nei mercati finanziari.

L’andamento di questa sessione, caratterizzato dalla mancanza di una tendenza prevalente, evidenzia il clima di incertezza che si respira nei mercati azionari da qualche settimana, prima a causa della crisi del gigante cinese Evergrande e poi per le preoccupazioni legate alla crisi energetica e alle conseguenti aspettative di inflazione. La carenza di materie prime, infatti, sta determinando inquietudine nei mercati globali, spaventati sia dalla inevitabile riduzione della produzione industriale sia dal conseguente rincaro dei prezzi, che dovrebbe spingere ancora più in alto un‘inflazione che nell’eurozona è già ai massimi degli ultimi 10 anni ed è, dunque, concreto il rischio che i maggiori costi di approvvigionamento possano tagliare gli utili delle aziende in quest’ultimo trimestre dell’anno. L’apertura del presidente russo, Vladimir Putin, che si è reso disponibile ad incrementare le forniture di gas naturale in Europa hanno, nella giornata di ieri, confortato i mercati, che adesso, dopo le promesse, desiderano vedere azioni concrete.

La chiusura delle borse europee

Questo l’andamento registrato, in chiusura di seduta, dai principali indici azionari europei:

  • FTSE 100 (Londra): +0,25%
  • FTSE MIB (Milano): +0,23% a quota 26.051,01 punti indice
  • SMI (Zurigo): +0,01%
  • IBEX 35 (Madrid): -0,09%
  • DAX (Francoforte): -0,29%
  • CAC 40 (Parigi): -0,61%

L’indice Euro Stoxx 50 chiude la seduta in ribasso dello 0,61%, a quota 4.073,29 punti indice, evidenziando il clima di prudenza che ha prevalso tra gli investitori europei.

Titoli migliori del Ftse Mib

  • Tenaris: +4,58%
  • Saipem: +3,87%
  • Eni: +2,33%
  • Interpump Group: +2,05%
  • Bper Banca: +1,57%
  • Exor: +1,33%
  • Unicredit: +1,11%
  • Diasorin: +0,82%
  • Ferrari: +0,79%
  • Telecom Italia: +0,76%

Come è possibile notare, le performance migliori sono state realizzate da tre titoli del settore petrolifero, come Tenaris, Saipem ed Eni, spinte al rialzo dalla continua salita delle quotazioni del petrolio, cui hanno contribuito oggi le dichiarazioni del dipartimento dell’Energia statunitense, che ha affermato di non voler mettere in commercio nessuno dei barili di petrolio facenti parte delle proprie riserve strategiche. Inoltre, per quanto riguarda Saipem, è ancora valido il potenziale setup di inversione rialzista di lungo periodo descritto su questo sito alcuni mesi fa.

Titoli peggiori del Ftse Mib

  • A2a: -2,65%
  • Hera: -2,50%
  • STMicroeletronics: -2,34%
  • Nexi: -2,05%
  • Inwit: -1,91%
  • Prysmian: -1,60%
  • Amplifon: -1,05%
  • Atlantia: -0,98%
  • Moncler: -0,91%
  • Banca Mediolanum: -0,90%

Stati Uniti: cautela a Wall Street, dopo il dato NFP deludente

Seduta poco mossa anche a Wall Street, dove gli indici consolidano i guadagni conseguiti nelle precedenti tre sedute di rialzo. Queste le performance registrate dai tre principali indici azionari Usa, alle 18:45 ora italiana:

  • Dow Jones: +0,05%
  • S&P 500: -0,01%
  • Nasdaq 100: -0,40%

Sempre più vicino l’accordo per l’estensione del limite al debito federale, dopo l’approvazione del relativo provvedimento da parte del Senato. In attesa del voto della Camera, l’accordo tra Repubblicani e Democratici prevede che il limite venga aumentato di 480 miliardi di dollari fino al mese di dicembre. Si tratta di una soluzione di breve durata ma che consente agli Stati Uniti di rispettare le prossime scadenze, dopo settimane di tensione ed interventi da parte di Janet Yellen, segreteria al Tesoro, spaventata dagli effetti catastrofici di un eventuale default.

Sul fronte dei dati macroeconomici, l’atteso rilascio dei Non Farm Payrolls di settembre ha ampiamente deluso le aspettative. A settembre, infatti, l’economia statunitense ha creato 194.000 nuovi posti di lavoro: lettura nettamente inferiore rispetto alle previsioni degli analisti, che avevano stimato un incremento di 500.000 buste paga, ed in calo rispetto alle 366.000 nuove buste paga rilevate con riferimento al mese di agosto. Si tratta, probabilmente, di uno degli ultimi dati pubblicati prima dell’inizio del tapering da parte della Federal Reserve. Secondo gli analisti, infatti, la Fed dovrebbe cominciare a ridurre l’ammontare degli acquisti di titoli di Stato già dal mese di novembre o, in comunque, non oltre il mese di dicembre.

Altre notizie dai principali mercati finanziari: continua il rally dei rendimenti obbligazionari

Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, scende a 102 punti base, in calo di due punti rispetto alla chiusura della scorsa seduta: il rendimento del Btp sale a +0,87%; in aumento anche il rendimento del Bund, pari a -0,15%. Non si arresta la tendenza rialzista del rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), pari a +1,60%, in aumento di tre punti base rispetto ai livelli della vigilia e sui massimi dallo scorso mese di giugno.

In leggero rialzo il prezzo del Bitcoin che, nella scorsa seduta, ha registrato un ribasso, dopo un impulso rialzista molto intenso che ha portato le quotazioni ai massimi dallo scorso mese di maggio: il prezzo è salito, infatti, da 41.000 a 55.000 dollari, per un guadagno del 34% circa, nel periodo compreso tra il 29 settembre e il 6 ottobre. La criptovaluta più famosa quota attualmente 54.320 dollari, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di +1,00%.

Nel mercato valutario, timido tentativo di rimbalzo da parte del cambio Euro/Dollaro Usa, il quale resta in un forte trend ribassista, che lo ha portato sui minimi da luglio 2020. Il cambio principale del Forex viene scambiato attualmente a 1,1562 dollari, in rialzo dello 0,10% rispetto al livello di chiusura della scorsa seduta.

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Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, sale leggermente il prezzo dell’oro, che quota 1.758 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance di +0,12% rispetto all’ultimo valore di chiusura. In moderato rialzo anche il prezzo petrolio, che si mantiene sui massimi degli ultimi 7 anni: il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 79,10 dollari al barile, corrispondenti ad una performance di 0,20% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 82,09 dollari al barile, con una variazione di +0,17% rispetto al prezzo di chiusura di ieri.

Donato Mancini

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