Piazza Affari, venerdì 23 aprile: chiusura sulla parità, bene Poste Italiane

La chiusura della seduta odierna della borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento dei principali mercati finanziari e ai temi più importanti della giornata. 

chiusura borsa
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Ultima seduta della settimana poco mossa per la borsa di Milano e per le principali piazze europee, che consolidano i guadagni ottenuti durante la seduta di ieri sulla spinta delle parole di Christine Lagarde, governatrice della Banca Centrale Europea, che ha ribadito la piena disponibilità dell’autorità bancaria a sostenere l’economia dell’eurozona finché gli effetti negativi della pandemia non saranno cessati.

Le preoccupazioni per il nuovo aumento dei contagi da Covid-19 a livello globale hanno, inoltre, frenato la fiducia degli investitori, che hanno preferito non esporsi ad ulteriori rischi in prossimità del fine settimana. Di conseguenza, la seduta odierna dei mercati azionari europei è stata caratterizzata da un clima di cautela e gli indici sono, dunque, rimasti nei pressi dei livelli osservati in chiusura della scorsa seduta, la cui impostazione rialzista ha consentito alle principali borse europee di recuperare parte del ribasso osservato nella giornata di martedì: il FTSE MIB chiude, infatti, la settimana con un calo dell’1,45%, a fronte della perdita pari al 2,44% registrata in chiusura della seduta di martedì 20 aprile.

Di seguito, le performance registrate dai principali indici azionari europei in chiusura di seduta, su base giornaliera:

  • FTSE 100 (Londra): 0,00%
  • FTSE MIB (Milano): -0,05% a quota 24.386, 09 punti indice
  • CAC 40 (Parigi): -0,15%
  • SMI (Zurigo): -0,22%
  • DAX (Francoforte): -0,27%
  • IBEX 35 (Madrid): -0,44%

L’indice Euro Stoxx 50 riflette la scarsa attività osservata oggi nei mercati azionari europei, chiudendo la seduta sui livelli della vigilia, ovvero con una performance di -0,04%, a quota 4.013, 34 punti indice.

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Titoli migliori del FTSE MIB

I titoli azionari più acquistati dagli investitori, tra quelli appartenenti al listino principale della borsa di Milano, sono stati i seguenti:

  • Poste Italiane: +2,26%
  • STMicroelectronics: +1,55%
  • Prysmian: +1,46%
  • Pirelli: +0,79%
  • Cnh Industrial: +0,72%
  • Banco BPM: +0,62%
  • Unipol: +0,56%
  • BPER Banca: +0,50%

Titoli peggiori del FTSE MIB

Le vendite si sono concentrate, invece, sui seguenti titoli azionari:

  • Moncler: -4,04%
  • Saipem: -1,43%
  • Terna: -1,37%
  • Inwit: -1,03%
  • Recordati: -1,02%
  • Italgas: -0,91%
  • DiaSorin: -0,88%
  • Snam: -0,66%

Stati Uniti: “tassa Biden” a carico degli investitori milionari?

Dopo un avvio poco brillante, si osserva attualmente un netto rialzo del mercato azionario statunitense, trainato dal settore tecnologico. L’indice tecnologico (Nasdaq), infatti, risulta in rialzo di circa l’1,5%.

In apertura di seduta, ha pesato sul sentiment degli investitori statunitensi l’indiscrezione riportata da Bloomberg, secondo cui il presidente Joe Biden avrebbe intenzione di proporre un forte aumento dell’imposta sul “capital gain”, ovvero sulle plusvalenze derivanti dagli investimenti, per chi ottiene guadagni superiori al milione di dollari: a quanto pare, dall’attuale 23,8%, Biden vorrebbe portare tale imposta ad un’aliquota pari al 43,4%. Il progetto del presidente degli Stati Uniti sarebbe quello di destinare le maggiori entrate al finanziamento di una riforma dell’istruzione ed alla ricostruzione del tessuto sociale del Paese.

Poco dopo, però, il rilascio di dati macroeconomici positivi (consultare il calendario economico per maggiori dettagli) ha restituito fiducia agli investitori statunitensi, che ottengono così ulteriori segnali di una solida ripresa economica in corso negli Stati Uniti. L‘indice dei responsabili degli acquisti del settore terziario, relativo al mese di aprile, è risultato pari a  63,1, superando sia le attese degli analisti (61,9) che il dato precedente (60,4). Bene anche il settore manifatturiero, dove l’indice dei responsabili degli acquisti si attesta a quota 60,6: la previsione degli analisti era di 60,5 mentre il dato precedente era risultato pari a 59,1. Infine, ottimi i dati relativi alla vendita di nuove abitazioni nel mese di marzo, nettamente migliori rispetto a quanto emerso ieri dal dato relativo alle vendite di abitazioni esistenti: sono state vendute, infatti, oltre 1 milione di case nuove (+20,7%), a fronte di una previsione di 886.000 e di un dato precedente pari a 846.000.

Sulla spinta dei dati appena indicati, si registrano buone performance sui tre indici principali di Wall Street:

  • Nasdaq: +1,58%
  • S&P 500: +1,19%
  • Dow Jones: +0,69%

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Dati macro incoraggianti anche nell’eurozona, dove l’indice PMI manifatturiero è risultato pari a 63,3: le attese degli analisti erano di 62, mentre il dato precedente era stato di 62,5. L’indice dei responsabili degli acquisti del settore dei servizi, invece, è stato pari a 50,3, superando sia le previsioni (49,1) che il dato rilasciato in precedenza (49,6).

Molto positivo anche il dato relativo alle vendite al dettaglio in Gran Bretagna. A marzo, su base annuale, sono risultate in rialzo del 7,2%: le attese degli analisti erano pari a +3,5% mentre il dato precedente era stato di -3,6%.

Lo spread Btp/Bund si attesta a quota 103 punti base, in aumento di 2 punti rispetto al valore registrato in chiusura della scorsa seduta. Il Btp con scadenza a 10 anni rende +0,77%, mentre il Bund di pari scadenza ha un rendimento pari a -0,26%. Il  rendimento del Treasury decennale sale leggermente e si attesta a +1,57% (rispetto al +1,55% rilevato ieri).

Prosegue il generalizzato movimento al ribasso nel mercato delle criptovalute: il Bitcoin viene scambiato attualmente in area 50.000 dollari, in calo del 3,15% su base giornaliera, ma con picchi di ribasso che hanno superato l’8%, considerando che il minimo di giornata è stato pari a 47.555 dollari.

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Nel mercato valutario, si segnala il deciso rialzo del cambio Euro/Dollaro USA, che viene scambiato ad un tasso pari a 1,2087, con una variazione su base giornaliera di +0,60%.

In riguardo al mercato delle materie prime, si registra il leggero ribasso dell’oro, che quota 1.776,75 dollari l’oncia, in calo dello 0,30% rispetto alla chiusura di ieri. In rialzo, invece, le quotazioni del petrolio: il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) ha un prezzo di 62,00 dollari al barile, corrispondente ad una performance di +0,93%, mentre il Brent (prodotto in Europa) viene scambiato a 66,00 dollari al barile, in aumento dello 0,90% su base giornaliera.

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