La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Una sintesi dei temi più importanti della giornata.
Le principali borse europee chiudono l’ultima seduta della settimana in ribasso, ad eccezione della Borsa di Madrid, in leggero guadagno. Il Ftse Mib, indice principale della Borsa di Milano, conclude l’ottava sui livelli di chiusura della scorsa, ovvero con una performance di +0,09%.
La sessione borsistica odierna è stata influenzata dalla scadenza dei contratti derivati: si tratta del “Giorno delle quattro streghe”, ovvero il giorno in cui scadono le opzioni su indici azionari e singole azioni e i futures su indici e singoli titoli azionari. Questo evento avviene sempre nel terzo venerdì dell’ultimo mese del trimestre, quindi quattro giorni l’anno, e determina spesso un aumento dei volumi scambiati e della volatilità nei mercati azionari, in quanto tutte le posizioni in profitto vengono chiuse e l’investitore incassa il guadagno, decidendo successivamente se prendere nuovamente posizione utilizzando il nuovo contratto dello strumento scambiato. E’ evidente, dunque, che nella sessione interessata dalle scadenze dei contratti derivati, come quella odierna, le performance dei mercati possono essere fortemente influenzate da queste dinamiche, che nulla hanno a che fare con fattori di natura fondamentale.
Questa mattina, inoltre, sono stati rilasciati i dati definitivi sull’inflazione dell’Eurozona nel mese di agosto, che hanno confermato quanto emerso dal rilascio preliminare. Su base annuale, l’indice dei prezzi al consumo è salito del 3,0%, rispetto all’aumento del 2,2% registrato a luglio. Si tratta del livello più elevato dal 2011, quindi degli ultimi 10 anni. La Bce, anche in considerazione dei livelli raggiunti dall’inflazione, ha annunciato nei giorni scorsi che il PEPP, programma emergenziale di acquisto titoli varato allo scopo di aiutare l’economia a superare gli effetti della pandemia, verrà ricalibrato, a partire dall’ultimo trimestre dell’anno, ma senza fare ricorso ad un tapering aggressivo, che potrebbe risultare dannoso, in un periodo caratterizzato ancora da incertezza, in quanto il Covid, a causa delle varianti, non può ancora considerarsi sconfitto.
La chiusura delle borse europee
Ecco le performance registrate, in chiusura di seduta, dai principali indici azionari europei:
- IBEX 35 (Madrid): +0,31%
- SMI (Zurigo): -0,77%
- CAC 40 (Parigi): -0,79%
- FTSE 100 (Londra): -0,91%
- FTSE MIB (Milano): -0,98% a quota 25.709,56 punti indice
- DAX (Francoforte): -1,03%
L’Euro Stoxx 50, affidabile termometro del clima prevalente nelle borse europee, conclude la seduta odierna in ribasso dello 0,94%, a quota 4.130,84 punti.
Titoli migliori del Ftse Mib
- Atlantia: +3,07%
- Moncler: +2,55%
- Telecom Italia: +1,41%
- Campari: +1,35%
- Inwit: +1,09%
- Diasorin: +1,00%
- Italgas: +0,96%
- Nexi: +0,89%
- A2a: +0,70%
- Amplifon: +0,47%
Titoli peggiori del Ftse Mib
- Stellantis: -3,45%
- Tenaris: -3,21%
- STMicroelectronics: -2,74%
- Recordati: -2,43%
- Buzzi Unicem: -1,84%
- Prysmian: -1,80%
- Terna-Rete Elettrica Nazionale: -1,72%
- Ferrari: -1,71%
- Exor: -1,68%
- Unipol: -1,45%
Stati Uniti: il possibile aumento delle tasse frena Wall Street
Seduta con impostazione negativa a Wall Street. Oltre alle dinamiche legate al giorno delle streghe, pesano anche i timori scaturiti dalla proposta dei Democratici di aumentare le tasse sulle imprese, con l’aliquota massima che salirebbe dall’attuale 21% al 26,5%, determinando un minor utile netto per le società.
Particolarmente penalizzato oggi il settore tecnologico, in quanto gli investitori preferiscono, nella fase post pandemia, spostare la liquidità su altri settori con maggiori margini di crescita rispetto al tecnologico, dove le azioni hanno raggiunto prezzi di mercato molto elevati durante il rally che le ha viste protagoniste durante la fase critica della pandemia.
Di seguito, l’andamento evidenziato dai principali indici azionari statunitensi, alle 19:15 ora italiana:
- Nasdaq 100: -1,00%
- S&P 500: -0,78%
- Dow Jones: -0,47%
Mercoledì prossimo, 22 settembre, si concluderà il meeting di due giorni della Federal Reserve, atteso dagli investitori per ottenere maggiori dettagli circa i piani della banca centrale sull’inizio del tapering, ovvero sul rientro dagli stimoli monetari implementati nel periodo critico della pandemia, già previsto per questo autunno, come annunciato da Jerome Powell a fine agosto. Attualmente, la Fed effettua acquisti mensili di titoli obbligazionari dalle banche per un totale di 120 miliardi di dollari, di cui 80 miliardi costituiti da titoli di Stato Usa e i restanti 40 da titoli obbligazionari legati ai mutui. Si attende, dunque, la riunione della prossima settimana per capire di quanto la banca centrale abbia intenzione di ridurre queste cifre.
Altre notizie dai principali mercati finanziari: scende il petrolio dopo l’intenso rialzo delle ultime settimane
Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, risulta pari a 100 punti base, in aumento di un solo punto rispetto alla chiusura di ieri: il rendimento del Btp sale a +0,72%; stessa dinamica per il rendimento del Bund, che si attesta a -0,28%. In rialzo anche il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), che risulta pari a +1,37%, in aumento di 4 punti base rispetto all’ultimo valore di chiusura.
In leggero ribasso il prezzo del Bitcoin, che continua ad evidenziare scarsa volatilità, in attesa di vedere se la criptovaluta si orienterà al rialzo, recuperando le perdite subite nella giornata di martedì 7 settembre, quando è stato registrato un calo dell’11%, oppure se le quotazioni torneranno a scendere dando vita ad un nuovo trend ribassista. Attualmente, il Bitcoin quota 47.281 dollari, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di -1,00%. Il completo recupero della discesa generata dalla candela ribassista del 7 settembre, con ritorno del prezzo in area 52.700 dollari, sarebbe un evidente segnale di forza dei compratori. Al contrario, il breakdown del supporto in area 41.000 dollari potrebbe aprire la strada a nuovi scenari ribassisti.
Nel mercato valutario, scende il cambio Euro/Dollaro Usa, che quota attualmente 1,1728 dollari, corrispondenti ad una performance di -0,31% rispetto alla chiusura di ieri.
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Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, in leggero ribasso il prezzo dell’oro, che quota attualmente 1.751 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance di -0,16% rispetto all’ultimo valore di chiusura. In calo anche il prezzo del petrolio: il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 71,73 dollari al barile, corrispondenti ad una performance di -1,24% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 74,94 dollari al barile, con una variazione di -0,96% rispetto all’ultimo valore di chiusura.