Piazza Affari, venerdì 14 maggio: chiusura positiva, sale Prysmian

La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Una sintesi dei temi più importanti della giornata. 

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Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano (Adobe stock)

Si conclude con un netto rialzo la seduta odierna della Borsa di Milano. Sentiment positivo diffuso anche in tutte le altre principali piazze europee, che chiudono una settimana particolarmente movimentata in territorio positivo: i timori degli investitori statunitensi verso un rialzo dell’inflazione negli Stati Uniti, che potrebbe indurre la Federal Reserve ad aumentare i tassi di interesse prima del previsto, aveva determinato forti vendite a Wall Street nella prima parte della settimana e, trascinate da questa ondata di vendite nel mercato azionario statunitense, le borse europee avevano subito un calo importante nella giornata di martedì 11 maggio.

In particolare, per quanto riguarda Piazza Affari, la settimana si conclude con una performance positiva del Ftse Mib, nonostante la discesa dello scorso martedì, che poteva far pensare all’inizio di una più profonda correzione dei mercati azionari, tipica del bimestre maggio-giugno (consultare questo articolo per maggiori dettagli sull’analisi statistica del movimento dei mercati azionari e per l’analisi tecnica di lungo periodo del Ftse Mib). L’indice principale della Borsa di Milano, infatti, grazie soprattutto al deciso rialzo registrato oggi, chiude la settimana in guadagno dello 0,63%. Si tratta di un buon risultato considerando che gli indici di Wall Street, su base settimanale, sono ancora in territorio negativo, seppur stiano mostrando segnali di netta ripresa in questa prima parte della seduta.

La chiusura dei mercati azionari europei: il migliore è Madrid

Queste le performance registrate, in chiusura di seduta, dai principali indici azionari europei:

  • IBEX 35 (Madrid): +2,00%
  • CAC 40 (Parigi): +1,54%
  • DAX (Francoforte): +1,43%
  • FTSE 100 (Londra): +1,15%
  • FTSE MIB (Milano): +1,14% a quota 24.766,09 punti indice
  • SMI (Zurigo): +0,79%

L’indice Euro Stoxx 50 chiude l’ultima seduta della settimana in rialzo dell’1,64%, a quota 4.017,44 punti indice, evidenziando il clima di fiducia diffuso oggi tra gli investitori europei.

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Titoli migliori del FTSE MIB

Le performance migliori, su base giornaliera, sono state registrate dai seguenti titoli azionari, tra quelli appartenenti all’indice principale di Piazza Affari:

  • Prysmian: +4,54%
  • Interpump Group: +3,25%
  • Azimut Holding: +3,10%
  • Banco Bpm: +3,04%
  • Buzzi Unicem: +2,73%
  • Cnh Industrial: +2,71%
  • Leonardo: +2,26%
  • Nexi: +2,14%
  • Unicredit: +2,00%
  • Banca Generali: +1,75%

Titoli peggiori del FTSE MIB

I titoli che, invece, hanno mostrato un andamento in controtendenza, rispetto al sentiment positivo di giornata, sono:

  • Inwit: -2,97%
  • Pirelli: -0,62%
  • DiaSorin: -0,22%
  • Atlantia: -0,16%
  • Campari: -0,10%

Stati Uniti: Wall Street risale con decisione

Si intensifica la ripresa, cominciata durante la scorsa seduta, dei mercati azionari statunitensi, con gli indici che hanno recuperato più della metà del movimento ribassista osservato nella prima parte della settimana. Sembrano, dunque, attenuarsi le preoccupazioni degli investitori, legate alla possibilità che la Federal Reserve possa restringere la propria politica monetaria per tenere a bada la crescente inflazione.

Di seguito, l’andamento dei principali indici azionari statunitensi, su base giornaliera, alle 18:20 ora italiana:

  • Nasdaq: +2,05%
  • S&P 500: +1,33%
  • Dow Jones: +0,86%

I dati macroeconomici pubblicati in giornata hanno, probabilmente, contribuito a tranquillizzare gli investitori sulla dinamica futura dell’inflazione, in quanto le vendite al dettaglio nel mese di aprile non sono aumentate come le stime degli analisti prevedevano: sono rimaste, infatti, invariate rispetto al mese precedente, a fronte di un dato atteso di +1,0%. Inoltre, l’indice di fiducia dei consumatori, elaborato dall’università del Michigan, è risultato pari a 82,8, al di sotto delle attese e del dato precedente: gli analisti prevedevano un valore pari a 90,4 e la rilevazione precedente era stata di 88,3.

Altre notizie dai principali mercati finanziari: segnali di ripresa del Bitcoin

Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, continua a salire e si attesta a quota 116 punti base (+4 rispetto a ieri): il rendimento del Btp sale a +1,03%, mentre il rendimento del Bund risulta pari -0,13%. In leggero calo il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato USA), che risulta pari a +1,64%, ma sempre nei pressi del massimo di +1,75% registrato il 30 marzo scorso.

Piccolo rimbalzo del Bitcoin, che sale su base giornaliera del 2% circa, dopo la forte discesa di mercoledì dovuta all’annuncio di Elon Musk, CEO di Tesla, che non intende più accettare Bitcoin come mezzo di pagamento, a causa dell’impatto ambientale determinato dal processo di estrazione e dall’utilizzo dello stesso per le transazioni. Attualmente, la criptovaluta più famosa quota 50.600 dollari circa.

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Nel mercato valutario, da segnalare il rialzo del cambio Euro/Dollaro USA, che viene scambiato ad un tasso di 1,2138 corrispondente ad una variazione su base giornaliera dello 0,50%. Influisce su questo rialzo l’indebolimento del dollaro statunitense, legato ai dati macroeconomici rilasciati nel pomeriggio e precedentemente riportati.

Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, sale il prezzo dell’oro (grazie al deprezzamento del dollaro), pari a 1.838 dollari l’oncia, corrispondente ad una variazione su base giornaliera di +0,77%. In rialzo anche le quotazioni del petrolio: il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 65,24 dollari al barile, con una performance di +2,23% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 68,60 dollari al barile, corrispondenti ad una variazione di +2,33% rispetto al valore di chiusura della scorsa seduta.

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