La chiusura della seduta odierna delle principali borse mondiali, titoli migliori e titoli peggiori del FTSE MIB. Uno sguardo anche all’andamento degli altri mercati finanziari e ai temi più importanti della giornata.
Seduta odierna caratterizzata dalle vendite per la borsa di Milano. Giornata decisamente negativa anche per le principali piazze europee, che chiudono gli scambi con perdite mediamente intorno ai 2 punti percentuali, in un contesto caratterizzato da una profonda correzione su tutti i più importanti mercati azionari del mondo.
Più che dalle preoccupazioni legate alla pandemia, questi ribassi sono stati causati soprattutto da prese di profitto da parte degli investitori, come già anticipato in chiusura della seduta di ieri, nel contesto di un mercato azionario che ha spinto molto al rialzo in questa prima parte dell’anno. Perciò, questo movimento sembra, al momento, essere una fisiologica correzione dei mercati dovuta alla chiusura di posizioni da parte degli investitori esposti al rialzo, attraverso la vendita dei titoli detenuti in portafoglio, allo scopo di incassare i profitti finora maturati. E’ per questo motivo che ogni fase di trend rialzista osservabile su un mercato finanziario è caratterizzata dall’alternarsi di movimenti di impulso, in direzione della tendenza dominante, e correzioni al ribasso, più brevi degli impulsi a favore di trend, legate alle vendite degli investitori che chiudono le proprie posizioni rialziste per incassare i profitti maturati.
Da segnalare il via libera alla distribuzione del vaccino anti Covid-19 prodotto da Johnson & Johnson. L’Agenzia Europea del Farmaco (Ema), infatti, pur avendo riscontrato un possibile legame tra il vaccino e rari problemi di coagulazione del sangue negli adulti vaccinati negli Stati Uniti, ha affermato che i benefici superano comunque i rischi.
Queste, nel dettaglio, le perdite registrate dai principali indici azionari europei, rispetto alla chiusura di ieri:
- SMI (Zurigo): -1,17%
- DAX (Francoforte): -1,55%
- FTSE 100 (Londra): -2,00%
- CAC 40 (Parigi): -2,09%
- FTSE MIB (Milano): -2,44% a quota 24.088,65 punti indice
- IBEX 35 (Madrid): -2,89%
Per la borsa di Milano è la peggior seduta dallo scorso 21 dicembre, quando l’indice FTSE MIB aveva chiuso in calo del 2,57%.
L’indice Euro Stoxx 50 ha terminato la seduta con una perdita di 1,98% a quota 3.940,46 punti indice, testimoniando la prevalenza dei venditori nei mercati europei durante la seduta odierna.
LEGGI ANCHE >> Piazza Affari, lunedì 19 aprile: chiusura negativa, la SuperLega fa volare Juventus
Titoli migliori del FTSE MIB
Gli unici titoli azionari in controtendenza, ovvero con performance positive nonostante il contesto caratterizzato dai ribassi, sono stati:
- DiaSorin: +0,97%
- Amplifon: +0,88%
- Recordati: +0,13%
Titoli peggiori del FTSE MIB
I titoli maggiormente colpiti da vendite, invece, sono stati i seguenti:
- Banco BPM: -5,61%
- BPER Banca: -5,38%
- Unicredit: -5,16%
- Leonardo: -4,66%
- Tenaris: -4,44%
- Exor: -4,11%
- Stellantis: -4,04%
- STMicroelectronics: -3,81%
E’ possibile notare come i tre titoli più venduti facciano parte del settore bancario, sicuramente il più colpito dai ribassi. In ogni caso, nessun comparto è stato risparmiato da questa ondata di vendite.
Rilevanti prese di profitto anche sul titolo Juventus, che chiude la seduta in netto calo, con una performance di -4,23% a quota 0,8725 euro per azione, dopo aver toccato un picco di ribasso (dall’apertura al minimo di giornata) di oltre il 9%. Prese di beneficio, da parte degli investitori, che seguono il boom di cui il titolo è stato protagonista durante la seduta di ieri (+17,85%), quando c’è stato l’annuncio della creazione di una nuova competizione europea, la Super League, di cui la Juventus è tra i club fondatori, che sta determinando un acceso dibattito nel mondo calcistico.
La chiusura di Wall Street: in deciso ribasso anche l’azionario USA
Chiusura in calo anche per i principali indici di Wall Street, che concludono la seduta con delle perdite comunque non superiori al punto percentuale, quindi di entità minore rispetto ai ribassi osservati nei mercati europei. Queste le performance registrate dai principali indici azionari statunitensi:
- Nasdaq: -0,92%
- Dow Jones: -0,75%
- S&P 500: -0,68%
Anche in questi caso dovrebbe trattarsi, come già spiegato per l’azionario europeo, di ribassi legati a prese di profitto degli investitori esposti al rialzo. Per i prossimi mesi ci si aspetta comunque un mercato azionario impostato al rialzo, in virtù della ripartenza a pieno regime delle attività economiche, dopo le restrizioni causate dalla pandemia, e del contestuale impegno della Federal Reserve a mantenere ancora in vigore le misure di sostegno all’economia, nonostante i segnali di crescita sostenuta evidenziati dai recenti dati macroeconomici.
LEGGI ANCHE >> Mercato del lavoro USA in espansione: la pandemia sta per essere sconfitta?
Altre notizie dai principali mercati finanziari: torna a salire il Bitcoin
Lo spread Btp/Bund risulta pari a 104 punti base, in leggero rialzo rispetto ai 102 punti registrati in chiusura della seduta di ieri. Il Btp decennale ha un rendimento di +0,78%, mentre il Bund decennale rende -0,26%. Per quanto riguarda il mercato obbligazionario statunitense, si segnala il calo del rendimento del Treasury Note decennale, che rende attualmente +1,56%.
Rimbalza il Bitcoin, dopo 4 sedute consecutive di ribasso. Quota attualmente in area 57.000 dollari, corrispondente ad un rialzo del 2,35% su base giornaliera.
Nel mercato valutario, rimane sui livelli della vigilia il cambio Euro/Dollaro USA, che ha attualmente un tasso di cambio pari a 1,2036.
Infine, in riguardo al mercato delle materie prime, leggero rialzo per l’oro: chiude la seduta ad un prezzo di 1.779, 15 dollari l’oncia, con una performance di +0,48%. Il petrolio, invece, segue i mercati azionari e chiude la giornata in ribasso: il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) ha un prezzo di 62,38 dollari al barile, con una variazione su base giornaliera di -1,66%, mentre il Brent (prodotto in Europa) ha chiuso la seduta a quota 66,25 dollari al barile (-1,41%).