La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Una sintesi dei temi più importanti della giornata.
Chiusura in territorio positivo per la Borsa di Milano e per le altre principali piazze europee, nel contesto di una giornata priva di particolari novità dal punto di vista dei market movers, ovvero degli elementi di natura fondamentale in grado di determinare una reazione degli investitori e, dunque, di muovere i mercati. Continua a rimanere sotto i riflettori la stagione delle trimestrali, che prosegue sempre con una tendenza positiva, dato che molte società hanno pubblicato risultati ben superiori alle aspettative degli analisti e, in numerosi casi, sono state anche riviste al rialzo le stime dei ricavi dei prossimi trimestri.
Ciò significa che ci si attende una seconda parte di 2021 all’insegna della ripresa economica, cominciata con le riaperture della scorsa primavera. Questo scenario incoraggiante rimane, però, minacciato dalla variante Delta del Covid-19, che sta determinando una risalita del contagio in tutto il mondo. In Italia, si inizia a rilevare anche un aumento dei ricoveri. La speranza è che, grazie alla campagna vaccinale, il tasso di ospedalizzazione e di occupazione delle terapie intensive rimanga basso e non renda necessaria l’adozione di nuove misure restrittive, che andrebbero inevitabilmente a penalizzare il rafforzamento della ripresa economica, che ci si attende avvenga nei prossimi mesi.
Indicazioni positive anche dai dati relativi agli indici PMI del settore terziario, nell’Eurozona, rilasciati questa mattina. Le rilevazioni sono risultate in linea con le aspettative degli analisti e, soprattutto, intorno al valore di 60, quindi ben al di sopra della soglia del 50, spartiacque tra espansione e contrazione dell’attività nel settore di riferimento. In particolare, con riferimento al mese di luglio, il dato aggregato relativo all’Eurozona è stato di 59,8, appena al di sotto della stima degli analisti (60,4) ma in aumento rispetto al dato rilevato nel mese di giugno (58,3). Ciò indica un incremento del volume di attività nel settore terziario rispetto al mese precedente. Si tratta, inoltre, del valore più alto registrato da giugno 2006, per quanto riguarda l’indice PMI dei servizi.
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Di seguito, le performance evidenziate dai principali indici azionari europei, in chiusura di seduta:
L’Euro Stoxx 50, indice composto dalle 50 società europee con maggior capitalizzazione di mercato, termina la seduta con una performance di +0,65%, a quota 4.144,90 punti.
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I titoli azionari più acquistati di giornata, tra quelli inclusi nel paniere azionario di cui è composto il Ftse Mib, sono stati:
I maggiori ribassi, invece, sono stati registrati dai seguenti titoli:
Seduta contrastata a Wall Street, dove l’indice tecnologico oscilla in territorio positivo, seppur vicino ai livelli della vigilia, mentre Dow Jones e S&P 500 risultano in ribasso sin dai primi minuti di apertura delle negoziazioni, a causa, oltre che delle incertezze legate alla risalita dei contagi, anche del dato deludente sull’occupazione del settore privato, ad eccezione del comparto agricolo, pubblicato dall’ADP (Automatic Data Processor). A Luglio sono stati rilevati soltanto 330.000 posti di lavoro in più, rispetto al mese precedente: le stime degli analisti prevedevano un dato pari a +695.000 e, nel mese di giugno, la lettura era stata pari a +68o.000 unità.
Va detto che, in tema di lavoro, il dato più importante è quello relativo ai Non Farm Payrolls, elaborato direttamente dal Dipartimento del Lavoro statunitense e che sarà rilasciato venerdì, alle 14:30 ora italiana. La lettura negativa del dato elaborato dall’ADP non implica che anche gli NFP restituiscano il medesimo riscontro.
Queste le performance registrate, alle 19:05 ora italiana, dai principali indici azionari statunitensi:
Positivi, invece, anche negli Stati Uniti, i dati relativi all’indice dei responsabili degli acquisti del settore dei servizi, Molto bene l’indice ISM non manifatturiero di luglio, importante rilevatore del tasso di crescita dell’attività non manifatturiera: è risultato pari a 64,1, dato nettamente superiore sia alle stime degli analisti (60,5) sia alla lettura precedente, relativa al mese di giugno (60,1).
Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, sale leggermente a quota 110 punti base, in rialzo di un solo punto rispetto all’ultimo valore di chiusura: il rendimento del Btp risulta pari a +0,56%, mentre il rendimento del Bund scende a -0,54%. Poco mosso anche il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato USA), pari a +1,18%, invariato rispetto al valore di chiusura della scorsa seduta.
Torna a salire il prezzo del Bitcoin, dopo aver concluso in ribasso le quattro precedenti sedute, seppur con candele giornaliere dal corpo poco esteso. Non si è trattato, quindi, di un calo particolarmente intenso e ciò lascia ben sperare per i movimenti futuri di prezzo del Bitcoin. Il rimbalzo attualmente in corso potrebbe essere l’inizio del movimento che porterà alla rottura del livello cruciale di resistenza dei 40.800 dollari anche perché, se venisse superato il massimo di ieri entro la mezzanotte, si verrebbe a creare, sul grafico giornaliero, un pattern a candele rialzista, noto come “bullish engulfing”. Un nuovo deciso breakout dei 40.800 dollari rappresenterebbe un ottimo segnale di inversione rialzista e, dunque, di acquisto del Bitcoin. La criptovaluta più diffusa quota attualmente 39.430 dollari, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di +3,28%.
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Nel mercato valutario, scende il cambio Euro/Dollaro USA, sul quale c’è stato un forte aumento della volatilità dopo il rilascio del dato sull’occupazione ADP che, soltanto inizialmente, aveva provocato un generale indebolimento della valuta statunitense e, di conseguenza, una rapida salita del prezzo. Nel giro di pochi minuti, però, la situazione si è capovolta, infatti il cambio valutario più utilizzato dai traders del Forex viene scambiato attualmente ad un tasso di 1,1840, con una performance su base giornaliera di -0,17%.
Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, stabile il prezzo dell’oro, che quota attualmente 1.816 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance di +0,10% rispetto all’ultimo valore di chiusura. Scende ancora il prezzo del petrolio, spinto al ribasso, in questo inizio di settimana, dai timori legati al rallentamento delle attività manifatturiere in Cina e negli Stati Uniti, che potrebbe impattare negativamente sulla domanda dell’oro nero, in quanto le due superpotenze sono i principali importatori e consumatori mondiali di petrolio. Ulteriore spinta al ribasso è stata generata anche dal dato relativo alle scorte di petrolio greggio, detenute in magazzino dalle aziende statunitensi: nel corso dell’ultima settimana, le giacenze sono aumentate di 3.626.000 barili, a fronte di un dato atteso pari a -3.102.000 e di una lettura precedente di -4.089.000. Il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 68,54 dollari al barile, con una performance di -2,68% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 70,64 dollari al barile, con una variazione di -2,44% rispetto all’ultimo valore di chiusura.
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