La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari.
Giornata caratterizzata dai ribassi per le borse europee, che chiudono tutte in territorio negativo, nonostante il buon andamento delle trimestrali pubblicate in questi giorni. Si tratta soltanto di un lieve ritracciamento rispetto ai livelli raggiunti durante le scorse sedute, che nel caso del Ftse Mib rappresentano i massimi degli ultimi 13 anni. Correzione legata soprattutto a prese di profitto degli investitori i quali, dopo un rally molto intenso cominciato nella prima seduta di ottobre, cominciano ad incassare i profitti maturati, tenendo conto anche dell’imminente meeting della Banca Centrale Europea, potenzialmente in grado di determinare movimenti imprevedibili nei mercati. La riunione della BCE è in programma nella giornata di domani e si concluderà con la conferenza stampa della governatrice, Christine Lagarde, alle ore 14:30.
Sebbene gli analisti ritengano che le indicazioni più importanti al riguardo dei piani della BCE sulla prosecuzione del PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme) arriveranno soltanto nella riunione di dicembre, insieme con le nuove proiezioni macroeconomiche, il meeting di domani è atteso dagli investitori per capire come la banca centrale intenda gestire un’inflazione in continua crescita. Gli operatori ritengono, dunque, probabile che già domani la banca centrale annuncerà delle novità sulle prossime mosse di politica monetaria, a partire dal tapering, ovvero dalla riduzione degli acquisti di titoli previsti dal programma emergenziale, visto che nel mese di ottobre ci si attende che il tasso di inflazione raggiunga il 3,7%, ovvero un valore ben superiore al target del 2% nel medio termine. Il rilascio preliminare del dato relativo all’indice dei prezzi al consumo di ottobre è in programma nella giornata di venerdì 29, come indicato nel calendario economico.
La chiusura dei mercati azionari europei: il peggiore è Milano
Queste le performance registrate, su base giornaliera, dai più importanti indici azionari europei:
- FTSE MIB (Milano): -0,61% a quota 26.806,19 punti indice
- SMI (Zurigo): -0,49%
- DAX (Francoforte): -0,33%
- IBEX 35 (Madrid): -0,33%
- FTSE 100 (Londra): -0,33%
- CAC 40 (Parigi): -0,19%
L’Euro Stoxx 50, affidabile indicatore del sentiment prevalente nelle borse europee, chiude la seduta odierna in ribasso dello 0,07%, a quota 4.220,88 punti, evidenziando uno scarso livello di attività da parte degli operatori, molto prudenti in vista dell’appuntamento di domani con la Banca Centrale Europea.
Titoli migliori del Ftse Mib
- Enel: +0,99%
- Interpump Group: +0,96%
- Terna-Rete Elettrica Nazionale: +0,49%
- Recordati: +0,46%
- Mediobanca: +0,10%
- STMicroelectronics: +0,01%
Tra i titoli in grado di realizzare una performance positiva, da sottolineare gli ottimi risultati pubblicati da Mediobanca, con riferimento al periodo luglio-settembre 2021. L’utile netto è stato pari a 262 milioni, in aumento del 31% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e superiore rispetto alle attese degli analisti, che prevedevano un utile di 225 milioni. I ricavi sono aumentati del 13% a 706 milioni, a fronte di una stima di 665 milioni. Le entrate derivanti da commissioni hanno raggiunto nel terzo trimestre 2021 un valore di record di 203 milioni.
Titoli peggiori del Ftse Mib
- Nexi: -6,64%
- Finecobank: -2,52%
- Bper Banca: -2,44%
- A2a: -2,27%
- Cnh Industrial: -2,14%
- Diasorin: -1,91%
- Banco Bpm: -1,77%
- Tenaris: -1,54%
- Saipem: -1,40%
- Intesa San Paolo: -1,15%
Stati Uniti: salgono i titoli tecnologici a Wall Street
Seduta contrastata a Wall Street, dove gli indici evidenziano performance difformi. Si rilevano acquisti nel settore tecnologico, con il Nasdaq 100 che oscilla nei pressi del massimo storico, in area 15.700 punti. Questo l’andamento dei tre indici principali, alle 18:50 ora italiana:
- Nasdaq 100: +0,80%
- S&P 500: -0,01%
- Dow Jones: -0,32%
Anche ieri giornata con tendenza positiva per quanto riguarda le trimestrali, ad eccezione di Twitter che ha registrato un utile per azione negativo, pari a -0,54. Le stime degli analisti, invece, prevedevano un EPS pari a 0,17. Superiori alle attese, invece, i profitti conseguiti dagli altri colossi del settore tecnologico, come Alphabet, Microsoft e Visa. Coca Cola, secondo i risultati pubblicati oggi prima dell’apertura di Wall Street, ha ottenuto un utile per azione pari a 0,65, a fronte di una stima di 0,577, e dei ricavi di 10,04 miliardi, superando anche in questo caso le attese degli analisti (9,78 miliardi).
Ad oggi, l’82% delle società che hanno pubblicato i conti relativi al terzo trimestre ha conseguito un utile per azione superiore alle stime degli analisti, con una crescita dei profitti stimata, complessivamente, in circa il 36%, rispetto agli utili ottenuti nel precedente trimestre.
Petrolio in ribasso, a causa dell’aumento delle scorte Usa
Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, sale leggermente a 106 punti base, in rialzo di un solo punto rispetto alla chiusura dell’ultima seduta: il rendimento del Btp scende a+0,88%; in calo anche il rendimento del Bund, pari a -0,18%. Stessa dinamica per il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), pari a +1,52%, in ribasso di ben 10 punti base rispetto alla chiusura della scorsa seduta.
Scende per la seconda seduta consecutiva il prezzo del Bitcoin, che ha rimbalzato dal minimo di giornata grazie al supporto posizionato in area 58.000 dollari. La criptovaluta più famosa quota 58.900 dollari, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di -2,40%.
Nel mercato valutario, in leggero rialzo il cambio Euro/Dollaro Usa, che quota 1,1610 dollari, corrispondenti ad una performance di +0,13% rispetto alla chiusura della scorsa seduta.
Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, in rialzo il prezzo dell’oro, che quota 1.799 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance di +0,35% rispetto alla chiusura della seduta precedente. In netto calo le quotazioni del petrolio, dopo che le scorte di greggio detenute in magazzino dalle aziende statunitensi sono risultate, nell’ultima settimana, pari a 4.267.000 barili, ampiamente superiori alle attese del mercato, che stimava un aumento pari a circa 2.000.000 di barili. Un aumento di scorte implica minore domanda in futuro della materia prima, perciò il prezzo viene spinto al ribasso in queste situazioni. Il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 83,17 dollari al barile, corrispondenti ad una performance di -2,12% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 83,91 dollari al barile, con una variazione di -2,03% rispetto al prezzo di chiusura della scorsa seduta.