La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari.
La Borsa di Milano conclude la seduta in territorio positivo, in contesto europeo caratterizzato, come spesso accade nelle ultime settimane, da performance contrastanti dei principali indici. Il Ftse Mib, dopo aver trascorso gran parte della mattinata tra la parità e il segno negativo, è salito nel pomeriggio, sulla spinta del rimbalzo di Wall Street che, dopo un’apertura in gap-down, è tornata al di sopra della chiusura della seduta precedente.
I timori legati alla nuova impennata dei contagi da Covid-19 e alle aspettative di restringimento della politica monetaria, da parte delle banche centrali, sono sempre presenti sullo scenario dei mercati azionari, come dimostrato dalla divergenza nelle performance delle borse europee, sintomo di incertezza. Piazza Affari risulta la migliore di giornata, grazie soprattutto al nuovo rally di Telecom e alla buona performance dei titoli bancari, con l’indice settoriale Ftse Italia Banche in rialzo di circa l’1%, che hanno consentito al Ftse Mib di controbilanciare le perdite subite dal settore dei viaggi. A causa della pandemia, infatti, stanno aumentando le disdette nel settore e potrebbero essere necessarie nuove restrizioni agli spostamenti. Il Ftse Italia Viaggi e Tempo Libero evidenzia una perdita del 3,31% rispetto alla chiusura di ieri.
Telecom Italia ha effettuato un nuovo balzo, dopo quello di lunedì, chiudendo a quota 0,4972 (+15,63%), in seguito alle indiscrezioni secondo cui il fondo statunitense Kkr sarebbe pronto ad alzare il prezzo di offerta dagli iniziali 0,505 euro ad almeno 0,70 euro per azione. Si tratta di rumors già smentiti ma che, comunque, hanno alimentato l’entusiasmo degli investitori verso questa operazione, al punto da spingere le quotazioni nei pressi del prezzo offerto dal fondo Usa nella manifestazione di interesse.
La chiusura dei mercati azionari europei: il migliore è Milano
Di seguito, le performance evidenziate dai principali indici europei, in chiusura di seduta:
- FTSE MIB (Milano): +0,63% a quota 27.109,30 punti indice
- FTSE 100 (Londra): +0,27%
- SMI (Zurigo): +0,23%
- CAC 40 (Parigi): -0,03%
- IBEX 35 (Madrid): -0,26%
- DAX (Francoforte): -0,37%
L’Euro Stoxx 50, indice composto dalle 50 principali società europee per capitalizzazione di mercato, chiude con una performance di -0,18%, a quota 4.276,25 punti.
Titoli migliori del Ftse Mib
I maggiori rialzi di giornata sono stati registrati dai seguenti titoli (tra quelli appartenenti all’indice principale della Borsa di Milano):
- Telecom Italia: +15,63%
- Unicredit: +2,97%
- Banca Mediolanum: +2,91%
- Enel: +2,00%
- Cnh Industrial: +1,60%
- Atlantia: +1,44%
- Leonardo: +1,35%
- Tenaris: +1,18%
- Pirelli: +1,18%
- Italgas: +1,03%
Titoli peggiori del Ftse Mib
I maggiori ribassi, invece, sono stati registrati dai seguenti titoli azionari:
- Buzzi Unicem: -1,68%
- Stellantis: -1,19%
- Diasorin: -1,03%
- Prysmian: -0,79%
- Banca Generali: -0,74%
- Inwit: -0,70%
- Nexi: -0,50%
- Bper Banca: -0,47%
- STMicroelectronics: -0,42%
- Azimut Holding: -0,39%
Stati Uniti: l’inflazione resta sui massimi degli ultimi 30 anni, ma Wall Street regge
Gli indici di Wall Street si muovono nei pressi della parità, in una sessione cominciata in territorio negativo per l’azionario statunitense. Dopo una prima ora impostata al ribasso, le quotazioni sono ritornate sui livelli della vigilia (18:45 ora italiana):
- S&P 500: +0,02%
- Nasdaq 100: -0,10%
- Dow Jones: -0,23%
Era in programma, oggi, il rilascio di molti dati macroeconomici negli Stati Uniti, essendo questo l’ultimo giorno lavorativo della settimana, prima della festività del “Thanksgiving”, nel rispetto della quale Wall Street rimarrà chiusa domani ed osserverà un orario ridotto nella giornata di venerdì 26, con chiusura alle 19 ora italiana.
Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione, nella settimana che si è conclusa sabato 20, sono state pari a 199.000, in calo di 71.000 unità rispetto alla settimana precedente. Si tratta del livello più basso raggiunto dal lontano 1969, a dimostrazione di un mercato del lavoro in fase di crescita.
Il Prodotto Interno Lordo del terzo trimestre, in base a quanto emerso nella seconda lettura, è salito del 2,1% rispetto al precedente trimestre (ed in leggero rialzo rispetto al +2,0% del primo rilascio).
Il dato dell’indice PCE (Personal Consumption Expenditures), risultato pari a +5,0% su base annua, ad ottobre, conferma livelli di inflazione che non si vedevano dal 1990, come già rilevato in occasione del rilascio dell’indice dei prezzi al consumo (IPC). La componente “core” del dato evidenzia un +4,1%, rispetto ad un anno fa. L’indice PCE è l’indicatore di inflazione che la Federal Reserve monitora con maggiore attenzione. Si ricorda che il target di inflazione della Fed è pari al 2%, pur essendo disposta ad accettare valori superiori per un periodo di tempo limitato e purché l’inflazione resti intorno al 2% come valore medio di un orizzonte temporale ragionevole.
L’indice di fiducia dei consumatori, elaborato dall’Università del Michigan, nel rilascio definitivo del mese di novembre, è risultato pari a 67,4, in calo rispetto al 71,7 di ottobre. Gli analisti avevano stimato un ribasso più profondo ad un valore di 66,8.
Notizie dagli altri mercati: Euro ancora debole contro il Dollaro, petrolio stabile
Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, sale a 128 punti base, in aumento di due punti rispetto alla chiusura della precedente seduta. Il rendimento del Btp sale a +1,03%; in aumento anche il rendimento del Bund, che si attesta a -0,25%. In leggero calo, invece, il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), pari a +1,65%, in ribasso di due punti rispetto all’ultimo valore di chiusura.
Nuovamente impostato al ribasso il prezzo del Bitcoin, che resta al di sotto dell’importante livello collocato in area 58.000 dollari, rotto al ribasso nelle scorse sedute, nell’ambito di una correzione partita il 10 novembre, dopo il raggiungimento di un nuovo massimo storico in area 69.000 dollari. Il Bitcoin quota attualmente 56.700 dollari, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di -1,52%.
Nel mercato valutario, ricomincia la discesa del cambio Euro/Dollaro Usa, dopo il timido tentativo di rimbalzo di ieri. Il cambio principale del Forex continua ad aggiornare i minimi dell’anno, tornando al di sotto della soglia di 1,12 per la prima volta da giugno 2020. L’Euro quota, infatti, 1,1193 Dollari Usa, in ribasso dello 0,48% rispetto alla chiusura della scorsa seduta.
LEGGI ANCHE >> Trading, ecco perché con Saxo Bank puoi fare davvero la differenza
Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, in ribasso il prezzo dell’oro, che quota 1.784 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance di -0,30% rispetto alla chiusura della seduta precedente. Poco mosso il prezzo del petrolio, nonostante i dati pubblicati oggi sulle variazione settimanale delle scorte di greggio detenute in magazzino dalle aziende statunitensi. Le giacenze sono aumentate di 1.017.000 barili, a fronte di una stima degli analisti di -481.000 barili e di una lettura precedente di -2.100.000 barili. Il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 79,12 dollari al barile, corrispondenti ad una performance di -0,35% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 82,10 dollari al barile, corrispondenti ad una performance di -0,26% rispetto all’ultimo valore di chiusura.