La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Una sintesi dei temi più importanti della giornata.
Le borse europee consolidano il rimbalzo effettuato ieri, facendo registrare ottime performance, di entità media poco inferiore al +2%. Il Ftse Mib risulta tra i migliori indici di giornata, con un guadagno che supera la soglia del 2% e che consente al listino principale della Borsa di Milano di recuperare quasi tutta la perdita registrata durante il “lunedì nero”, che aveva aperto la settimana all’insegna delle vendite. Risulta, infatti, quasi completamente chiuso il “gap down” che si era creato tra il minimo di venerdì e l’apertura di lunedì, quando la seduta era cominciata su un livello ben più basso rispetto a quello di chiusura della precedente settimana. Si tratta, inoltre, della miglior seduta dallo scorso 8 marzo, quando Piazza Affari aveva fatto registrare un rialzo, su base giornaliera, del 3,12%.
I mercati azionari, dunque, sorprendono ancora e riescono a riassorbire, nuovamente, una giornata fortemente negativa, come quella di lunedì 19, che sembrava poter rappresentare l’inizio di una correzione ribassista più estesa di quelle osservate finora, nel corso del 2021, anche in considerazione della crescente incertezza che caratterizza lo scenario economico, su cui incombono la variante Delta del Covid-19 e, soprattutto per quanto riguarda gli Stati Uniti, l’elevato ritmo di crescita dell’inflazione. Sarà, dunque, interessante vedere nelle prossime sedute, se questa ripresa dei mercati azionari rappresenta il trampolino di lancio verso nuovi massimi (storici o dell’anno, in base al mercato considerato) o se, invece, i due fattori di rischio precedentemente indicati torneranno a pesare sul sentiment degli investitori, spingendo le borse verso un ribasso più profondo.
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La chiusura dei mercati azionari europei: il migliore è Madrid
Queste le performance registrate, in chiusura di seduta, dai principali indici azionari europei:
- IBEX 35 (Madrid): +2,50%
- FTSE MIB (Milano): +2,36% a quota 24.675,61 punti indice
- CAC 40 (Parigi): +1,85%
- FTSE 100 (Londra): +1,70%
- DAX (Francoforte): +1,36%
- SMI (Zurigo): +0,64%
L’indice Euro Stoxx 50, sempre ottimo indicatore del sentiment prevalente nelle borse europee complessivamente considerate, chiude la seduta odierna in rialzo dell’1,78%.
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Titoli migliori del Ftse Mib
In una giornata con forte intonazione rialzista, in cui non ci sono titoli in ribasso, le migliori performance sono state registrate dai seguenti titoli azionari:
- Unipol: +4,00%
- STMicroelectronics: +3,97%
- Leonardo: +3,76%
- Pirelli: +3,59%
- Stellantis: +3,43%
- Mediobanca: +3,29%
- Banca Mediolanum: +3,24%
- Poste Italiane: +3,16%
- Unicredit: +3,06%
- Exor: +3,02%
Stati Uniti: Wall Street verso nuovi massimi storici?
Clima di fiducia anche a Wall Street, dove continuano gli acquisti dopo la chiusura in netto rialzo della scorsa seduta, con gli indici che sembrano intenzionati ad aggiornare nuovamente i massimi storici, nel corso delle prossime sessioni di borsa. Come detto nell’articolo di chiusura di ieri, i risultati trimestrali tendenzialmente superiori alle attese degli analisti stanno sostenendo i mercati azionari, americani ed europei, incoraggiati dai segnali di ripresa dell’attività economica che emergono dai risultati pubblicati dalle principali società, con riferimento al secondo trimestre 2021.
Di seguito, l’andamento evidenziato dai principali indici azionari statunitensi, alle 19 ora italiana:
- Dow Jones: +0,73%
- S&P 500: +0,61%
- Nasdaq 100: +0,40%
Per quanto riguarda i dati macroeconomici, negli ultimi due giorni della settimana lavorativa sono concentrati i dati più attesi: domani è in programma la pubblicazione dei dati relativi alle nuove richieste di sussidi di disoccupazione, quindi in riferimento al mercato del lavoro, e alle vendite di abitazioni nel mercato immobiliare. Nella giornata di venerdì, invece, è atteso il rilascio degli indici PMI (Purchasing Managers Indexes), ovvero indici calcolati tramite sondaggi condotti presso i responsabili degli acquisti di aziende appartenenti a diversi settori di attività. Si tratta di un dato in grado di fotografare con precisione lo stato di salute dei vari comparti dell’economia. Nell’Eurozona, invece, è previsto per domani il meeting della Banca Centrale Europea, che non modificherà i tassi di interesse, ma gli investitori ascolteranno con attenzione le parole della governatrice, Christine Lagarde, durante la tradizionale conferenza stampa, in programma alle ore 14:30.
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Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, rimane piuttosto stabile a quota 113 punti base, in calo di 1 solo punto rispetto all’ultimo valore di chiusura: fermo il rendimento del Btp, sempre pari a +0,69%, mentre il rendimento del Bund sale leggermente a -0,44%. Continua la risalita del rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato USA), che risulta pari a +1,30%, ben 9 punti base al di sopra del valore di chiusura della scorsa seduta, durante la quale era stato toccato un minimo di 1,13%.
Rimbalza con decisione il prezzo del Bitcoin che, dopo aver cercato di superare al ribasso il livello di supporto dei 30.000 dollari, è tornato con forza al di sopra di tale soglia psicologica. Un breakdown convincente del supporto è rappresentato da una chiusura giornaliera inferiore a 28.500 dollari, ovvero al di sotto del minimo significativo dello scorso 22 giugno. La criptovaluta più famosa quota attualmente 32.077 dollari circa, corrispondenti ad una performance di +7,70% su base giornaliera.
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Nel mercato valutario, risale il cambio Euro/Dollaro USA, che viene scambiato ad un tasso di 1,1800, corrispondente ad una variazione su base giornaliera di +0,17%%.
Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, scende il prezzo dell’oro, pari attualmente a 1.804 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di -0,36%. Si intensifica la ripresa del prezzo del petrolio, nonostante i dati rilasciati nel pomeriggio, che hanno evidenziato, su base settimanale, un aumento delle scorte di petrolio greggio detenute dalle aziende statunitensi: rispetto alla scorsa settimana, le giacenze sono aumentate di 2.108.000 barili, dato nettamente peggiore sia in confronto alle stime degli analisti (-4.466.000) che rispetto alla lettura precedente (-7.897.000). Il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 70,65 dollari al barile, con una performance di +5,83% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 72,27 dollari al barile, con una variazione di +4,21% rispetto all’ultimo valore di chiusura.