La chiusura della seduta odierna della borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento dei principali mercati finanziari e ai temi più importanti della giornata.
Si conclude in rialzo, seppur leggero, la seduta odierna per la borsa di Milano. Impostazione rialzista più sostenuta, invece, per le altre principali borse europee, nel contesto di una giornata in cui il sentiment è stato determinato soprattutto dalle notizie relative ai vaccini, con la scoperta di un’efficacia pari al 78% del siero prodotto da Bharat Biotech-Ocugen (aziende farmaceutiche, rispettivamente, indiana e statunitense) e l’annuncio di nuovi incrementi di produzione da parte di Biontech. Queste notizie hanno consentito di ridurre l’impatto negativo sui mercati delle preoccupazioni legate all’aumento dei casi da coronavirus nei principali Paesi europei e in India.
Queste le performance registrate in chiusura di seduta dai principali indici azionari europei:
L’Euro Stoxx 50, indice composto dai titoli azionari delle 50 principali società europee per capitalizzazione di mercato, chiude con una performance di +0,92% a quota 3.976,55 punti indice, testimoniando il rimbalzo delle borse europee dopo i pesanti ribassi registrati nella seduta di ieri.
I titoli più acquistati durante la seduta odierna, tra quelli inclusi nell’indice principale della borsa di Milano, sono stati:
Le peggiori performance della giornata sono state registrate, invece, dai seguenti titoli azionari:
Da segnalare, inoltre, il crollo di Juventus (titolo inserito nell’indice FTSE MidCap) che chiude la seduta a quota 0,7530 (-13,70%), a causa del fallimento del progetto Superlega dopo pochi giorni dall’annuncio della sua creazione. Vedere qui per maggiori dettagli su questa vicenda che sta generando accesi dibattiti nel mondo del calcio nel corso di questa prima parte di settimana.
Prosegue in rialzo la seduta odierna di Wall Street, in ripresa dopo un avvio stentato, soprattutto da parte del Nasdaq. Sull’indice tecnologico statunitense hanno pesato, nei primi minuti di negoziazione della giornata, i risultati trimestrali deludenti pubblicati da Netflix, che ha dato il via alla stagione delle trimestrali per quanto riguarda le aziende tecnologiche. Netflix, colosso nell’ambito della fornitura di servizi di streaming, ha infatti subito un calo nella crescita degli abbonati nel primo trimestre del 2021, principalmente dovuto al boom registrato nei mesi precedenti a causa della pandemia e dei lockdown imposti, conseguentemente, dai governi. Dovrebbe trattarsi, dunque, di una flessione fisiologica che segue mesi di forte espansione del numero di abbonati ai servizi offerti da Netflix. Il colosso tecnologico statunitense si appresta a chiudere la seduta borsistica in forte ribasso: la performance per il momento è di -7,28%.
Di seguito, l’andamento dei tre indici principali dell’azionario statunitense, a circa un’ora dalla chiusura degli scambi:
Lo spread Btp/Bund scende di 2 punti, attestandosi a quota +101 punti base: il Btp decennale rende +0,75%, mentre il Bund di pari scadenza ha un rendimento di -0,26%. Invariato, invece, il rendimento del Treasury Note decennale, che rende +1,56% come in chiusura della seduta di ieri.
Leggero ribasso per il Bitcoin, che quota 55.600 dollari, in calo di circa 1,60% rispetto alla chiusura di ieri.
Nel mercato valutario, ancora poco mosso il cambio Euro/Dollaro USA, che rimane sui livelli della vigilia a quota 1,2033.
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Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, deciso rialzo per l’oro, che viene scambiato ad un prezzo pari a 1.795 dollari l’oncia, con una variazione su base giornaliera pari a +0,94%. In netto ribasso, invece, il petrolio, a causa del dato negativo rilasciato nel pomeriggio (come indicato nel calendario economico) al riguardo delle scorte di petrolio greggio in giacenza presso le aziende statunitensi: è risultato pari a +594.000 barili, nettamente superiore rispetto alle attese degli analisti (-2,975 milioni di barili) e al dato rilasciato nella scorsa settimana (-5,889 M). Di conseguenza, il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 61 dollari al barile, con una performance di -2,63%, mentre il Brent (estratto nel Mare del Nord, in Italia) viene scambiato attualmente a 65 dollari l’oncia, con una una variazione su base giornaliera di -2,34%.
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