La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Una sintesi dei temi più importanti della giornata.
Seduta caratterizzata dalla prudenza in tutti i principali mercati azionari europei, come ampiamente prevedibile, in vista dell’appuntamento con la Federal Reserve di questa sera. La Borsa di Milano chiude con una performance positiva, seppur non molto distante dai livelli della vigilia.
Clima di attesa anche a Wall Street, durante questa prima parte di seduta. Si intravede della volatilità solo sull’indice tecnologico, il Nasdaq 100, che aveva cominciato la seduta, alle ore 15:30, avviandosi con decisione al rialzo. Dopodiché, dalle 16:15 circa, ha avuto inizio un movimento ribassista abbastanza intenso che ha portato la performance dell’indice in territorio negativo. Molto probabilmente si tratta soltanto di aggiustamenti di portafoglio prima della Fed.
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Di seguito, le performance registrate dai principali indici azionari europei, in chiusura di seduta:
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I titoli più acquistati, tra quelli inclusi nel paniere del Ftse Mib, sono stati:
I titoli più venduti di giornata, invece, sono stati i seguenti:
A partire dalle 20 dovrebbe alzarsi considerevolmente la volatilità, in concomitanza con l’annuncio dei tassi di interesse (che dovrebbero rimanere invariati) e, dalle 20:30, con la conferenza stampa di Jerome Powell, dalla quale gli investitori cercheranno di capire se la banca centrale ritiene ancora che le recenti pressioni inflazionistiche siano soltanto un fenomeno transitorio, oltre che indizi circa le intenzioni della Fed sul tapering (ridimensionamento del programma di acquisto titoli dalle banche).
Inoltre, l’attenzione sarà rivolta anche all’eventuale modifica delle tempistiche del prossimo rialzo dei tassi di interesse, attualmente previsto per il 2023. Qualsiasi indizio che faccia pensare ad un restringimento delle attuali condizioni di politica monetaria (possibile rialzo in anticipo dei tassi, annuncio di inizio del tapering) o ad un cambio di orientamento della Fed sull’inflazione, ovvero qualora cominciasse a considerarla come un fenomeno permanente e non più transitorio, potrebbe generare delle vendite da parte degli investitori e, dunque, dei repentini movimenti al ribasso dei mercati azionari statunitensi, già in serata, e dei mercati europei alla riapertura di domattina. In questo caso la volatilità potrebbe tornare stabilmente su livelli più elevati rispetto a quelli attuali, eventualità auspicata soprattutto dai traders di breve termine, che necessitano di un ambiente di trading più dinamico. In caso contrario, qualora non vi fossero particolari novità sulla politica monetaria, gli azionari potrebbero proseguire nell’attuale trend rialzista caratterizzato da bassa volatilità.
Queste le performance, su base giornaliera, evidenziate dai principali indici azionari statunitensi, alle 19:00 ora italiana:
Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, rimane piuttosto stabile a quota 98 punti base (solo +1 rispetto al valore di chiusura di ieri): il rendimento del Btp risulta pari a +0,73%, mentre il rendimento del Bund è di -0,25%. Poco mosso anche il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato USA), che risulta pari a +1,49%, rispetto all’1,50% registrato ieri in chiusura.
Nuovo calo del Bitcoin, che fallisce nuovamente il tentativo di breakout dell’importante livello di resistenza dei 40.800 dollari, dopo aver raggiunto, nella giornata di ieri, un massimo di 41.300 dollari circa. Dopo aver segnato tale massimo, però, le quotazioni hanno cominciato a scendere e il mercato non è riuscito a rompere la resistenza segnalata in chiusura di seduta. Attualmente la criptovaluta più diffusa ha un prezzo di 38.700 dollari circa, con una performance su base giornaliera di -3,60%.
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Nel mercato valutario, stabile il cambio Euro/Dollaro USA, che viene scambiato attualmente ad un tasso di 1,2115, corrispondente ad una variazione su base giornaliera di -0,07%. Anche sul cambio più utilizzato dai traders del Forex è attesa elevata volatilità a partire dalle ore 20, in corrispondenza della Fed.
Per quanto riguarda le materie prime, stabile il prezzo dell’oro, che attualmente quota 1.859 dollari l’oncia, praticamente invariato rispetto alla chiusura di ieri. Poco mosso anche il prezzo del petrolio, scambiato su livelli che non si vedevano da ottobre 2018. Il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 71,96 dollari al barile, con una performance di -0,70% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 74,19 dollari al barile, con una variazione di +0,27% rispetto al valore di chiusura di ieri.
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