Le borse europee chiudono contrastate, in attesa dell’appuntamento con la Fed di questa sera. Nella giornata di domani toccherà a Bce e BoE. Ftse Mib in rialzo, sostenuto dalla salita di Bper Banca, dopo la notizia dell’offerta per l’acquisizione di Carige.
Seduta contrastata per le borse europee, con i principali listini che evidenziano performance contrastanti in chiusura della sessione europea. Regna l’incertezza, dunque, nell’azionario europeo, in attesa che la Federal Reserve comunichi, a partire dalle ore 20, le decisioni prese al termine dell’ultimo meeting dell’anno. Secondo gli analisti, la banca centrale statunitense annuncerà una riduzione ulteriore degli acquisti di bond, intensificando così il tapering allo scopo di contrastare un’inflazione ai massimi dal 1982.
Dopo oltre un decennio di forte supporto all’economia tramite imponenti programmi di quantitative easing, l’impennata dell’inflazione sta determinando un’inversione di rotta delle banche centrali, guidate dalla Fed, verso una politica man mano più restrittiva. I mercati azionari, finora, sembrano aver accettato di buon grado questa fase di transizione verso un atteggiamento meno accomodante delle autorità bancarie: a parte una breve correzione tra fine novembre e inizio dicembre, infatti, il trend rialzista è rimasto solido. Nel 2022, la sfida più importante che il comparto azionario dovrà affrontare sarà riuscire a reagire positivamente al venir meno delle iniezioni di liquidità delle banche centrali, che per tanti anni hanno alimentato la salita delle quotazioni.
A proposito delle operazioni di M&A (Merger and Acquisition), di cui si parla da un pò di tempo con riferimento al mercato bancario, ieri sera Bper Banca ha annunciato di voler acquisire l’88,3% del capitale di Carige al prezzo di 1 euro, tramite un’offerta non vincolante. Successivamente, l’istituto modenese intende acquisire anche la parte restante del capitale della banca ligure.
Questa mattina, gli investitori hanno acquistato in massa azioni Bper Banca, portando il titolo a chiudere in rialzo di circa il 6%. Si tratta, infatti, di un’operazione che rappresenterebbe, se andasse a buon fine, un passo molto importante verso una crescita dimensionale, da cui deriverebbe un netto incremento del giro d’affari e dei profitti di Bper. Prima che l’operazione possa concludersi, però, è necessario che le altre banche aderenti al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi procedano alla ricapitalizzazione di Carige per un miliardo di euro.
Settore petrolifero in calo, penalizzato dai timori legati alla variante Omicron e alle restrizioni a viaggi e spostamenti che ne possono derivare, oltre che dalle tensioni politiche tra Russia, Stati Uniti e Cina.
Queste le performance registrate, in chiusura di seduta, dai principali indici azionari europei:
L’Euro Stoxx 50, indice azionario di riferimento a livello europeo, chiude la seduta in rialzo dello 0,37%, a quota 4.159,69 punti.
I titoli azionari più acquistati di giornata, tra quelli inclusi nel listino principale di Piazza Affari, sono stati:
I titoli più colpiti dalle vendite, invece, sono stati:
Perdite nel comparto tecnologico di Wall Street, in attesa del comunicato Fed, che sarà pubblicato alle ore 20 e poi seguito dalla conferenza stampa di Jerome Powell alle ore 20:30. Poco mossi gli altri indici, dove il clima di attesa è ancora più evidente.
Di seguito, l’andamento registrato dai principali indici Usa, alle 18:45 ora italiana:
Appare ormai scontato che la Fed questa sera annunci un taglio agli acquisti mensili di bond superiore ai 15 miliardi di novembre. In particolare, l’ammontare degli acquisti obbligazionari dovrebbe diventare pari a 90 miliardi di dollari mensili, rispetto ai 120 miliardi di titoli acquistati dall’inizio della pandemia. Inoltre, secondo alcune indiscrezioni, i rialzi dei tassi di interesse previsti nel 2022, se le stime attuali di inflazione dovessero essere confermate, potrebbero salire addirittura a tre per un totale di 0,75 punti base di incremento rispetto ai livelli attuali.
Sul fronte dei dati macro, si registra un netto calo nella crescita delle vendite al dettaglio. Nel mese di novembre, infatti, le vendite al dettaglio sono aumentate soltanto dello 0,3%, rispetto all’1,8% rilevato nel mese di ottobre. Lettura inferiore anche alle stime degli analisti, che prevedevano un aumento delle vendite pari allo 0,8%.
Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, risulta pari a 128 punti base, in calo rispetto alla chiusura della seduta precedente (-2 punti). Il rendimento del Btp scende a +0,91%; stabile, invece, il rendimento del Bund, fermo a -0,37%. Poco mosso anche il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), sempre pari a +1,44%, invariato rispetto all’ultimo valore di chiusura.
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