La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari.
La Borsa di Milano chiude, per la seconda seduta consecutiva, nei pressi della parità, con il Ftse Mib che ha vissuto una giornata poco mossa, come evidenziato dall’andamento laterale delle quotazioni dell’indice, a partire dalle prime fasi successive all’apertura. Ancora debole il settore bancario, peggiore di giornata, con il Ftse Italia Banche in calo dell’1,11%.
Ben impostati al rialzo il Dax e il Cac 40, mentre chiude in perdita l’indice spagnolo Ibex 35. Ancora una volta, dunque, non vi è uniformità nei movimenti dei principali indici europei: segnale, quest’ultimo, come già raccontato in precedenza, della persistenza di un clima di incertezza nello scenario complessivo dei mercati azionari, a causa di una serie di fattori descritti nell’articolo relativo alla chiusura della scorsa seduta.
Sintetizzando, si potrebbe affermare che l’indecisione manifestata dagli investitori nelle ultime settimane è legata al timore che, nei prossimi mesi, possa concretizzarsi un contesto macro-economico caratterizzato contestualmente da un’inflazione in crescita (visto il notevole incremento del prezzo delle materie prime) e da un rallentamento della crescita economica. In un periodo, tra l’altro, nel quale le banche centrali stanno modificando il proprio orientamento di politica monetaria in senso restrittivo (mossa che non piace agli investitori), come confermato dai recenti rialzi dei tassi di interesse da parte della banca centrale norvegese e di quella neozelandese, dall’annuncio di inizio del tapering entro fine anno da parte della Federal Reserve (Usa) e dalle ultime dichiarazioni della Banca Centrale Europea, secondo la quale sarà opportuno, a breve, rivedere al ribasso la portata degli acquisti di titoli obbligazionari. Motivo per il quale, la BCE, ha già annunciato di voler ricalibrare il ritmo mensile degli acquisti previsti dal programma emergenziale di stimoli monetari (Pepp).
La chiusura dei mercati azionari europei: il migliore è Parigi
Queste le performance evidenziate, in chiusura di seduta, dai più importanti indici azionari europei:
- CAC 40 (Parigi): +0,75%
- DAX (Francoforte): +0,68%
- SMI (Zurigo): +0,49%
- FTSE 100 (Londra): +0,16%
- FTSE MIB (Milano): -0,12% a quota 25.958,69 punti indice
- IBEX 35 (Madrid): -0,61%
L’Euro Stoxx 50 conclude la seduta in rialzo dello 0,70% a quota 4.083,28 punti indice
Titoli migliori del Ftse Mib
Tra i titoli inclusi nel listino principale di Piazza Affari, i più acquistati di giornata sono stati:
- Moncler: +2,73%
- Nexi: +2,66%
- Diasorin: +2,62%
- Recordati: +2,58%
- Prysmian: +2,03%
- Inwit: +1,86%
- Amplifon: +1,50%
- A2a: +1,49%
- STMicroelectronics: +1,40%
- Interpump Group: +1,23%
Titoli peggiori del Ftse Mib
I titoli azionari più venduti, invece, sono stati i seguenti:
- Unicredit: -2,26%
- Banco Bpm: -2,21%
- Saipem: -2,12%
- Bper Banca: -1,70%
- Generali: -1,47%
- Unipol: -1.37%
- Mediobanca: -1.32%
- Tenaris: -1,31%
- Banca Generali: -1,30%
- Eni: -1,27%
Stati Uniti: cosa è emerso dai dati sull’inflazione e dalle prime trimestrali
Dopo tre sedute di ribasso consecutive, gli indici di Wall Street evidenziano anch’essi performance contrastanti. Caratteristica dell’azionario statunitense, nelle ultime sedute, è la mancanza di direzionalità, come già detto con riferimento ai mercati europei, accompagnata da una volatilità superiore alla media (ad eccezione della scorsa seduta): questo determina movimenti di prezzo molto rapidi ma in un range giornaliero ben definito, con una dinamica simile a quella di una pallina nel flipper. Anche nel caso del mercato Usa, le prospettive macroeconomiche nebulose frenano gli investitori dall’esporsi a mercato con decisione in un senso o nell’altro.
Queste le performance evidenziate dai principali indici azionari statunitensi, alle 18:40 ora italiana:
- Nasdaq 100: +0,40%
- S&P 500: -0,01%
- Dow Jones: -0,32%
I dati relativi all’indice dei prezzi al consumo (IPC), pubblicati nel pomeriggio, non hanno rassicurato gli investitori sulle dinamiche inflattive. E’ stato rilevato, infatti, un nuovo aumento dell’inflazione negli Stati Uniti, su base mensile. A settembre, il dato “core” dell’IPC, ovvero quello che non considera i prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuto dello 0,2%, in linea con le aspettative degli analisti e con la lettura relativa al mese precedente. Il dato generale, invece, è risultato in aumento dello 0,4% a livello mensile, al di sopra del dato precedente e delle stime degli analisti, entrambi pari a +0,3%. Su base annuale, il dato generale ha confermato il +5,4% dei due mesi precedenti: il tasso di inflazione si mantiene, dunque, sui massimi da agosto 2008. Si conferma sul +4% anche l’IPC “core”, calcolato su base annuale. Sempre nel corso dell’ultimo anno, i prezzi dei beni energetici sono aumentati del 24,8%, quelli dei generi alimentari del 4,6%.
Pubblicati ieri i conti trimestrali di JP Morgan, che hanno superato le aspettative. La banca d’affari americana nel terzo trimestre ha riportato un utile netto pari a 11,687 miliardi di dollari, ovvero 3,74 dollari per azione, in aumento del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Gli analisti avevano stimato un utile per azione di 3 dollari. Il fondo di investimento BlackRock ha chiuso il terzo trimestre del 2021 con ricavi in aumento del 16% su base annua e con un utile per azione in rialzo del 23%.
La prossima settimana toccherà ai colossi del settore tecnologico pubblicare i risultati trimestrali. Al riguardo, gli analisti temono che la carenza di materie prime, soprattutto di chip, possa influire negativamente sui risultati societari. Secondo quanto riportato da Bloomberg News, infatti, Apple dovrà molto probabilmente ridimensionare la produzione di iPhone 13, rispetto alle quantità programmate.
L’andamento dei principali mercati finanziari: nuovo rialzo del Bitcoin, l’euro si rafforza sul dollaro
Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, sale a 107 punti base, in aumento di due punti rispetto alla chiusura dell’ultima seduta: il rendimento del Btp è pari a +0,90%, mentre il rendimento del Bund si attesta a -0,17%. In calo il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), pari a +1,54%, in diminuzione di 4 punti base rispetto alla chiusura della scorsa seduta.
Torna salire il prezzo del Bitcoin, dopo il calo di ieri, dovuto alla resistenza opposta dal livello chiave dei 58.000 dollari, che ha indotto alcuni investitori esposti al rialzo a prendere profitto. Con la ripartenza evidenziata oggi la criptovaluta più famosa sembra in grado, nel giro di poche sedute, di effettuare il breakout di tale livello e di ritornare nei pressi del massimo storico, toccato lo scorso 14 aprile, in area 64.900 dollari. Il Bitcoin quota 57.000 dollari, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di +1,79%.
Nel mercato valutario, tentativo di rimbalzo da parte del cambio Euro/Dollaro Usa, che viene scambiato attualmente a 1,1585 dollari, con una variazione di +0,50% rispetto alla chiusura della scorsa seduta.
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Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, in rialzo il prezzo dell’oro, che quota 1.794 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance di +1,92% rispetto all’ultimo valore di chiusura. In leggero ribasso, invece, il prezzo petrolio: il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 80,58 dollari al barile, corrispondenti ad una performance di -0,07% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 83,22 dollari al barile, con una variazione di -0,24% rispetto al prezzo di chiusura di ieri.