La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Una sintesi dei temi più importanti della giornata.
Giornata difficile per la Borsa di Milano, in linea con quanto accaduto nelle altre principali piazze europee, su cui hanno pesato una serie di fattori che hanno determinato una perdita pari, mediamente, ad un punto percentuale:
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Di seguito, l’andamento evidenziato dai principali indici azionari europei, in chiusura di seduta:
L’Euro Stoxx 50, ottimo indicatore del clima prevalente sulle borse europee, termina la seduta a quota 4.052,67 punti indice, ovvero in ribasso dell0 0,85% rispetto al prezzo di chiusura della scorsa seduta
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I titoli più acquistati, quindi con un andamento in controtendenza, durante la seduta odierna, sono stati:
I titoli azionari più colpiti dalle vendite, invece, sono stati i seguenti:
Dopo aver toccato nuovi massimi storici, l’S&P 500 e il Nasdaq 100 si sono indirizzati con decisione al ribasso. Stessa sorte per il Dow Jones, il quale, alle 18:45 ora italiana, evidenzia la perdita maggiore:
Anche negli Stati Uniti i dati macroeconomici hanno costituito una sorpresa negativa per gli investitori. Deludente soprattutto l‘indice ISM non manifatturiero, importante indicatore dello stato di salute delle attività non manifatturiere. A giugno è risultato pari a 60,1, valore sinonimo di espansione, ma nettamente inferiore rispetto al 63,5 stimato dagli analisti e al 64,0 registrato nel mese di maggio. Indicazioni non positive anche dall’indice PMI composito, ovvero una media ponderata tra l’indice PMI manifatturiero e quello dei servizi, che è risultato pari, a giugno, a 63,7, quindi in netto calo rispetto al dato precedente di 68,7.
Oltre alla negatività derivante dai dati macro pubblicati in giornata, bisogna considerare anche che l’azionario statunitense è in una situazione di ipercomprato che, prima o poi, dovrà essere corretta con dei ribassi più intensi e prolungati di quelli osservati finora, nei momenti di pausa del forte rally che ha caratterizzato la prima metà del 2021.
Gli investitori, inoltre, attendono la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve, prevista domani alle ore 20, per cercare ulteriori indizi circa l’orientamento di politica monetaria della banca centrale nei prossimi mesi, soprattutto per quanto riguarda le tempistiche del tapering, ovvero sul momento in cui la Fed ha intenzione di cominciare a ridurre l’ammontare di titoli acquistati dagli istituti bancari. Inoltre, è previsto per la prossima settimana l’inizio della stagione delle trimestrali: toccherà prima alle grandi banche pubblicare i risultati conseguiti nel secondo trimestre del 2021.
Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, rimane stabile a quota 105 punti base, invariato rispetto a ieri: il rendimento del Btp è sceso a quota +0,74%, in calo anche il rendimento del Bund a -0,31%. Stessa sorte per il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato USA), che continua nella sua fase di correzione ribassista e si attesta a +1,37%.
Nessuna novità nel mercato del Bitcoin, che rimane ancora in un contesto caratterizzato da incertezza e movimenti laterali, con i prezzi che, ormai da quasi due mesi, oscillano nell’area di trading range delimitata dal livello di supporto dei 30.000 dollari e dal livello di resistenza dei 40.800 dollari. Sono questi due i livelli da monitorare per ottenere segnali operativi nel mercato del Bitcoin: sarà possibile esporsi al rialzo in caso di rottura rialzista della resistenza, o al ribasso in caso di rottura ribassista del supporto. In entrambi i casi, la rottura deve avvenire in chiusura di una candela giornaliera. Si nota anche un importante calo della volatilità, rispetto al picco raggiunto lo scorso 21 maggio. Attualmente la criptovaluta più famosa quota 33.830 dollari circa, corrispondenti ad una performance di +0,41% su base giornaliera.
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Nel mercato valutario, sembra ripartire il trend ribassista del cambio Euro/Dollaro USA, dopo il rimbalzo delle scorse due sedute. Attualmente il cambio più utilizzato dai traders del Forex viene scambiato ad un tasso di 1,1820, corrispondente ad una variazione su base giornaliera di -0,34%.
Per quanto riguarda le materie prime, risulta in leggero rialzo il prezzo dell’oro, il quale attualmente quota 1.796 dollari l’oncia, con una performance su base giornaliera di +0,22%. Prese di profitto, invece, nel mercato del petrolio, trascinato al ribasso dal sentiment negativo che ha prevalso oggi nei mercati azionari: il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 73,66 dollari al barile, con una performance di -3,79% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 74,64 dollari al barile, con una variazione di -3,27% rispetto al valore di chiusura della scorsa seduta.
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