La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Una sintesi dei temi più importanti della giornata.
Si conclude sui livelli della vigilia una seduta cominciata con un’intonazione positiva per la Borsa di Milano. Il Ftse Mib chiude il mese di agosto con una buona performance del +2,55%, nonostante il moderato ritracciamento osservato nella seconda metà del mese, dopo la segnatura del massimo degli ultimi 13 anni nella seduta del 13 agosto, poco al di sotto dei 26.700 punti.
In generale, le principali piazze europee avevano iniziato la giornata con un movimento rialzista, che è stato, però, invertito a partire dalle ore 11, quando sono stati pubblicati i dati relativi all’inflazione nell’eurozona (come riportato nel calendario economico). L’indice dei prezzi al consumo, ad agosto e su base annuale, ha raggiunto il massimo dagli ultimi 10 anni: è, infatti, risultato pari a +3,0%, superando le stime degli analisti (+2,7%) e il dato rilevato con riferimento al mese di luglio (+2,2%).E’ evidente che le pressioni inflazionistiche osservate negli Stati Uniti, nel corso degli ultimi mesi, sono state trasmesse anche alla zona euro, come prevedibile. Il timore degli investitori è che un’inflazione così elevata possa indurre la Banca Centrale Europea a restringere in anticipo la politica monetaria e ad anticipare i tempi del tapering, il cui inizio è, ad oggi, previsto per marzo 2022. Si ricorda che, invece, la Federal Reserve ha in programma di cominciare a ridurre il proprio programma di stimoli monetari entro la fine dell’anno.
Crescita dell’inflazione superiore alle attese anche in Italia, dove, ad agosto, l’indice dei prezzi al consumo è salito, su base mensile, dello 0,5%, rispetto allo 0,4% stimato dagli analisti. Su base annuale, invece, l’IPC sale del 2,1%, valore più elevato dal 2013. Il Prodotto Interno Lordo italiano, invece, è salito del 2,7% nel secondo trimestre, rispetto al precedente, e del 17,3% su base annua, ovvero rispetto al secondo trimestre 2020.
Di seguito, le performance evidenziate, in chiusura di seduta, dai principali indici azionari europei:
L’Euro Stoxx 50 chiude la seduta sui livelli della vigilia, ovvero a quota 4.196,41 punti (-0,06%).
Poco mossi gli indici azionari statunitensi durante la seduta in corso, dopo due giornate di rialzo, innescato dalle dichiarazioni accomodanti di Jerome Powell, governatore della Federal Reserve. Wall Street si appresta a concludere il mese di agosto con un’ottima performance, nonostante la stagionalità negativa che lo caratterizza, stando ai dati statistici. Il rally di questo 2021 ha già dimostrato, però, di essere più forte della statistica, riuscendo a resistere anche al bimestre maggio-giugno, periodo in cui spesso si osserva una correzione ribassista dei mercati. L’S&P 500 sta facendo registrare la miglior performance dal 1997, quando ad agosto l’indice segnava un +21,4%, rispetto all’apertura dello stesso anno. Attualmente, invece, l’S&P 500 risulta in guadagno del 20,2%, rispetto al livello di apertura dello scorso gennaio. Nel solo mese di agosto, invece, l’indice borsistico più importante del mondo risulta in rialzo di circa il 3%: si tratta del settimo mese consecutivo in guadagno.
Sono numeri, quelli appena citati, che evidenziano la forza dei mercati azionari che, secondo alcuni analisti, è destinata a durare nel tempo. Secondo gli analisti di Wells Fargo, multinazionale americana nel settore dei servizi finanziari, “una forte crescita economica e tassi d’interesse invariati fino a fine 2022 dovrebbero supportare quotazioni più elevate e sostenere il mercato rialzista”.
Secondo gli esperti di UBS, l’S&P 500 “potrebbe scambiare stabilmente in area 4.600 punti entro la fine dell’anno” , salendo addirittura a quota 5.000 entro la fine del 2022.
Questo l’andamento evidenziato, su base giornaliera, dai principali indici di Wall Street, alle 19:20 ora italiana:
Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, sale a quota 109 punti base, in rialzo di quattro punti rispetto all’ultimo valore di chiusura: il rendimento del Btp sale a +0,71%; in rialzo anche il rendimento del Bund, pari a -0,38%. Poco mosso il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), che risulta pari a +1,30%, in aumento di un solo punto base rispetto al precedente valore di chiusura.
Ancora pochi movimenti nel mercato del Bitcoin (rispetto alla propria volatilità media), con il prezzo che continua a stazionare poco al di sotto della soglia psicologica dei 50.000 dollari. Considerando che le quotazioni non sono state respinte al ribasso con particolare forza da tale livello, quindi non c’è stato un vero e proprio rifiuto del prezzo, è molto probabile che nelle prossime sedute avvenga una accelerazione rialzista in grado di effettuare il breakout di area 50.000, che potrebbe portare il prezzo prima in zona 58.000 dollari e, successivamente, nei pressi dei massimi storici in area 64.900 dollari. Il Bitcoin quota attualmente 47.266 dollari, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di +0,56%.
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Nel mercato valutario, sale il cambio Euro/Dollaro Usa, che quota attualmente 1,1805 dollari, corrispondenti ad una performance di +0,09% su base giornaliera.
Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, in leggero rialzo il prezzo dell’oro, che quota attualmente 1.815,50 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance di +0,29% rispetto all’ultimo valore di chiusura. Scende moderatamente, invece, il prezzo del petrolio, in attesa delle decisioni che l’OPEC+ prenderà, nella giornata di domani, sui livelli di produzione dell’oro nero. Il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 68,92 dollari al barile, corrispondenti ad una performance di -0,52% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 71,88 dollari al barile, con una variazione di -0,48% rispetto all’ultimo valore di chiusura.
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