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Piazza Affari, martedì 30 marzo: chiusura positiva, molto bene Cnh Industrial

La chiusura della seduta odierna della borsa di Milano, con uno sguardo anche all’andamento dei principali mercati finanziari. Titoli migliori e titoli peggiori di giornata.

Gettyimages

Giornata caratterizzata dagli acquisti e, dunque, dai rialzi in tutte le principali borse europee, compreso il listino milanese. Ciò significa che gli investitori sono più fiduciosi sulla possibile accelerazione, durante le prossime settimane, della campagna vaccinale anti-Covid 19 in Europa e sulla conseguente ripresa economica dei Paesi della zona euro. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI), infatti, ha annunciato che migliorerà le stime sul ritmo di crescita dell’economia mondiale sia per il 2021 che per il 2022.

Positivi i dati macroeconomici rilasciati in giornata: spicca il rapporto sulla fiducia dei consumatori statunitensi relativo al mese di Marzo, il quale è risultato pari a 109,7 a fronte di una previsione degli analisti pari a 96,9. In netto aumento anche rispetto al 90,4 del mese di Febbraio (per maggiori informazioni circa i dati macro e gli eventi più importanti dei prossimi giorni, consultare il calendario economico).

Ecco le performance registrate in chiusura di seduta dai principali indici azionari europei:

  • DAX (Francoforte):+1,29%
  • CAC 40 (Parigi): +1,21%
  • IBEX 35 (Madrid): +1,21%
  • FTSE MIB (Milano): +0,88% a quota 24.636,39 punti indice
  • FTSE 100 (Londra): +0,53%
  • SMI (Zurigo): +0,31%

Buona performance anche per l’indice EuroStoxx 50, che fa registrare in chiusura di seduta un +1,12% a quota 3.926,20 punti indice, a conferma del sentiment positivo che ha caratterizzato questa giornata di scambi sulle principali borse europee.

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I migliori titoli del FTSE MIB

Tra i titoli del listino milanese, le migliori performance sono state registrate da:

  • Cnh Industrial: +4,34%
  • Pirelli: +3,31%
  • Leonardo: +3,08%
  • Unipol: +3,05%
  • Stellantis: +2,99%
  • Moncler: +2,91%
  • Banco BPM: +2,21%
  • Unicredit: +2,01%

I peggiori titoli del FTSE MIB

In controtendenza, invece, rispetto alla giornata caratterizzata dai rialzi, i seguenti titoli azionari:

  • Hera: -1,44%;
  • Terna: -1,25%;
  • Enel: -0,87%
  • Italgas: -0,71%
  • Snam: -0,46%
  • Amplifon: -0,40%
  • Recordati: -0,35%
  • Atlantia: -0,34%

Altre notizie dai principali mercati finanziari: riparte la corsa dei rendimenti obbligazionari

Al contrario delle borse europee, giornata negativa per Wall Street finora. Per il momento, infatti, i principali indici azionari statunitensi risultano in ribasso:

  • Nasdaq: -0,28%
  • Dow Jones: -0,31%
  • S&P 500: -0,39%

La principale causa di questa flessione, in controtendenza rispetto a quanto osservato sulle borse europee, è la ripartenza della salita dei rendimenti nel mercato obbligazionario statunitense, cominciata giù durante la seduta di ieri. In particolare, il rendimento del Treasury decennale nella giornata odierna ha superato i massimi dello scorso 18 marzo, toccando quota +1,77%: attualmente è in corso un leggero calo che ha abbassato il rendimento del bond USA con scadenza a 1o anni ad un livello pari a +1,72%. Bisogna considerare che, nel momento in cui degli asset più sicuri rispetto alle azioni, ovvero i titoli di Stato, offrono dei rendimenti maggiori, questi ultimi diventano più appetibili agli occhi degli investitori e, dunque, è molto probabile che avvengano dei trasferimenti di capitale dal mercato azionario a quello obbligazionario, come già detto su questo sito in un articolo dedicato alla spiegazione di questa dinamica.

Per quanto riguarda il mercato obbligazionario europeo, lo spread Btp/Bund rimane stabile a quota +96 punti base. In rialzo i rendimenti ancora in Europa, sulla scia di quanto accaduto nel mercato dei bond statunitensi, con il Btp con scadenza decennale che rende +0,68% (rispetto allo 0,64% registrato in chiusura della seduta di ieri).

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Nel mercato delle materie prime, da segnalare un importante calo dell’oro, il quale viene scambiato in area 1685 dollari l’oncia, facendo registrare una perdita dell’1,73% rispetto alla chiusura di ieri. Anche l’oro viene penalizzato dal rialzo dei rendimenti obbligazionari, in quanto le obbligazioni sono uno strumento concorrente dell’oro come asset “safe heaven”, ovvero come attività finanziaria acquistata quando c’è la tendenza da parte degli investitori a preferire strumenti meno rischiosi delle azioni. In ribasso anche il petrolio: in particolare, il WTI viene scambiato a quota 60,50 dollari al barile (-1,72%), mentre il Brent fa registrare un prezzo pari a circa 64 dollari al barile (performance di -1.30% rispetto alla chiusura della seduta di ieri).

 

Donato Mancini

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