Non si arresta la corsa dei mercati azionari europei, confortati dalla scarsa incidenza della variante Omicron su ricoveri e decessi, aumentati finora in misura minore rispetto ai contagi. Incertezza a Wall Street, dove gli indici risultano poco mossi.
Continua il “rally di Natale” delle borse europee, che chiudono nuovamente in territorio positivo, come nella seduta precedente, dando seguito all’impulso rialzista cominciato la scorsa settimana. Il Ftse Mib registra la quinta chiusura consecutiva in rialzo, con una performance complessiva vicina al 5% dal 21 dicembre (quando questa serie positiva ha avuto inizio) ad oggi. Il listino principale della Borsa di Milano dista poco più di 500 punti dal massimo dell’anno, mentre il CAC 40 di Parigi e l’SMI di Zurigo hanno già toccato un nuovo massimo. Ancora chiusa la Borsa di Londra, dove le negoziazioni riprenderanno domani.
Ad alimentare il clima di fiducia nei mercati azionari ha contribuito, oggi, una relazione pubblicata da JP Morgan, grande banca d’affari statunitense, secondo cui la variante Omicron non provocherà particolari danni all’economia, in quanto, pur essendo più contagiosa delle precedenti varianti, sta determinando un incremento delle ospedalizzazioni e dei decessi meno accentuato rispetto all’aumento dei contagi, anche nei Paesi in cui si registra il maggior numero giornaliero di casi. Come si pensava, dunque, i sintomi sviluppati dai soggetti contagiati sono, nella gran parte dei casi, non gravi. Perciò, pur essendo già in vigore delle misure restrittive, molto probabilmente non ci sarà bisogno di fare ricorso a lunghi lockdown e chiusure totali delle attività economiche, come accaduto durante la prima e seconda ondata della pandemia nel 2020, quando la crescita economica è stata fortemente penalizzata dalle restrizioni imposte dai governi.
In evidenza, a Piazza Affari, soprattutto i titoli del settore energetico (Ftse Italia Energia: +1,11%), Saipem su tutti. Titoli petroliferi spinti al rialzo dalla salita del prezzo del petrolio, in netta ripresa da inizio dicembre, dopo la correzione avvenuta nel mese di novembre e aggravata dalla scoperta della variante Omicron in Sud Africa, da cui sono sorti timori di un calo della domanda di greggio.
La chiusura delle borse europee
Di seguito, le performance registrate dai principali indici azionari europei, in chiusura di seduta:
- DAX (Francoforte): +0,81%
- SMI (Zurigo): +0,81%
- FTSE MIB (Milano): +0,78% a quota 27.444,93 punti indice
- IBEX 35 (Madrid): +0,77%
- CAC 40 (Parigi): +0,57%
L’Euro Stoxx 50, indice in grado di evidenziare il sentiment prevalente nelle borse europee, chiude la seduta con una performance di +0,56%, a quota 4.311,93 punti indice.
Titoli migliori del Ftse Mib
I titoli più acquistati di giornata, tra quelli inclusi nel listino principale di Piazza Affari, sono stati:
- Saipem: +2,33%
- A2A: +2,11%
- Italgas: +2,08%
- Hera: +1,83%
- Banco Bpm: +1,67%
- Snam: +1,65%
- Enel: +1,56%
- Unipol: +1,48%
- Amplifon: +1,47%
- Atlantia: +1,40%
Titoli peggiori del Ftse Mib
Chiudono in ribasso soltanto i seguenti titoli azionari:
- Diasorin: -0,21%
- Campari: -0,12%
- Telecom Italia: -0,07%
- Pirelli: -0,07%
Wall Street: seduta contrastata, ma S&P 500 aggiorna ancora i massimi storici
Gli indici azionari statunitensi evidenziano incertezza, al contrario di quelli europei, che hanno concluso la seduta ben impostati al rialzo. Questo, infatti, è l’andamento dei tre indici principali, alle 19:15 ora italiana:
- Dow Jones: +0,26%
- S&P 500: -0,08%
- Nasdaq 100: -0,40%
Dopo quattro sedute consecutive di intenso rialzo, dunque, l’azionario americano sembra voler rifiatare, consolidando i livelli raggiunti nei giorni scorsi. Dow Jones e Nasdaq sono arrivati molto vicini al rispettivo massimo storico, mentre l’S&P 500 ha aggiornato il proprio record sia ieri che oggi, superando per la prima volta la soglia dei 4.800 punti. Da inizio anno, l’indice azionario di riferimento a livello mondiale ha guadagnato quasi il 28%.
In questa fase particolarmente critica per gli Stati Uniti, dove la media giornaliera dei contagi nell’ultima settimana (214.499) ha raggiunto il massimo dallo scorso 17 gennaio, i mercati non sembrano particolarmente preoccupati per le ricadute economiche della pandemia, probabilmente a causa dei dati confortanti su ricoveri e decessi. Va anche detto che, in un’annata rialzista, difficilmente si osservano vendite di particolare rilevanza negli ultimi giorni dell’anno, per cui sarà importante osservare quello che accadrà nei mercati azionari da gennaio, una volta terminate le festività e cominciato il nuovo anno.
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Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, scende leggermente a 134 punti base, in ribasso di due punti rispetto alla chiusura della seduta precedente. Il rendimento del Btp si attesta +1,10%, mentre il rendimento del Bund è pari a -0,24% (entrambi in ribasso di un solo punto). Stabile anche il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), sempre pari +1,48%.
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