La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Una sintesi dei temi più importanti della giornata.
Seduta poco mossa per la Borsa di Milano, in linea con quanto accaduto negli altri principali mercati azionari europei. Il Ftse Mib ha toccato nuovamente area 25.ooo punti indice, senza riuscire a superare tale livello in chiusura, così come accaduto anche lo scorso 18 maggio. L’ultima volta che quota 25.000 punti è stata superata in chiusura di seduta era il 19 febbraio 2020, pochi giorni prima dello scoppio della pandemia.
Gli investitori, sia per quanto riguarda le borse europee che quelle statunitensi, sembrano essere in una fase di attesa, nella quale non intendono effettuare ulteriori acquisti di rilevante entità, in considerazione delle elevate quotazioni sulle quali i mercati azionari continuano a mantenersi, nonostante la stagionalità negativa del periodo, evidenziata dai dati statistici. Allo stesso tempo, tranne nei momenti in cui si rafforzano i timori legati alla crescita dell’inflazione negli Stati Uniti, non manifestano neanche particolare voglia di vendere.
Sul fronte dei dati macroeconomici, sono stati rilasciati questa mattina alcuni dati importanti legati all’economia tedesca (consultare il calendario economico per conoscere i dati che saranno rilasciati nei prossimi giorni):
- il Prodotto Interno Lordo, che su base annuale (primo trimestre 2020-primo trimestre 2021) è risultato in ribasso del 3,4%, più o meno in linea con le aspettative degli analisti e con la rilevazione precedente (entrambi pari a -3,3%). Rispetto al trimestre precedente, invece, nel primo trimestre dell’anno il PIL tedesco è sceso dell’1,8%, a fronte di una previsione degli analisti di -1,7%;
- l’indice IFO sulla fiducia delle aziende ha evidenziato un dato incoraggiante: è risultato, infatti, pari a 99,2, ovvero in rialzo sia rispetto alle attese degli analisti (98,2) che in confronto al dato precedente (96,6).
La chiusura dei mercati azionari europei: nuovo massimo storico del DAX
Il Dax di Francoforte, come anticipato ieri dal movimento dei futures sull’indice, ha toccato un nuovo massimo storico subito dopo l’apertura di questa mattina, che segue la chiusura per festività di ieri. Successivamente, però, seguendo una dinamica simile a quella delle altre borse europee, l’indice tedesco ha ritracciato, chiudendo solo poco al di sopra del livello di chiusura di ieri.
Queste, nel dettaglio, le performance registrate, in chiusura di seduta, dai principali indici azionari europei:
- SMI (Zurigo): +0,71%
- DAX (Francoforte): +0,18%
- IBEX 35 (Madrid): +0,03%
- FTSE MIB: +0,01% a quota 24.892, 90 punti indice
- CAC 40 (Parigi): -0,28%
- FTSE 100 (Londra): -0,31%
L’indice Euro Stoxx 50, composto dalle 5o principali società europee per capitalizzazione di mercato, conclude la seduta sui livelli della vigilia, ovvero a quota 4.036,04 punti indice (+0,01%).
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Titoli migliori del FTSE MIB
I titoli più acquistati durante la seduta odierna, tra quelli appartenenti al listino principale della Borsa di Milano, sono stati:
- Bper Banca: +2,21%
- Amplifon: +2,14%
- Banco Bpm: +1,33%
- Moncler: +1,25%
- Unicredit: +0,94%
- Prysmian: +0,82%
- Exor: +0,81%
- Pirelli: +0,68%
- Nexi: +0,64%
- Recordati: +0,61%
Titoli peggiori del FTSE MIB
I titoli azionari più venduti, invece, sono stati i seguenti:
- Unipol: -2,50%
- Tenaris: -1,97%
- A2a: -1,83%
- Telecom Italia: -1,49%
- Poste Italiane: -1,32%
- Leonardo: -1,31%
- Eni: -1,24%
- Atlantia: -1,13%
- Buzzi Unicem: -0,99%
- Generali: -0,95%
Saras: valutazione del patrimonio da rivedere al rialzo
Si segnala, al di fuori dell’indice principale, la buona performance giornaliera di Saras (+1,57% in chiusura, a quota 0,6874 euro), in seguito alla vendita, annunciata ieri sera, da parte di Shell, della sua partecipazione del 50% nella raffineria texana Deer Park a Pemex, per un valore di circa 596 milioni di dollari. Questa valutazione ha indotto alcuni broker a rivedere al rialzo le proprie stime sul valore degli asset della società italiana operante, così come Shell, nel settore della raffinazione del petrolio.
Secondo il broker Equita, ad esempio, “la notizia ha risvolti positivi per il titolo, in quanto Deer Park ha qualche somiglianza con l’impianto di Saras” a Sarroch, in Sardegna. La capacità produttiva di Deer Park è pari a 340.000 barili al giorno, mentre l’impianto a Sarroch di Saras è in grado di produrre giornalmente fino a 300.000 barili.
Il broker Bestinver ritiene, invece, che, pur essendo un paragone un pò forzato, trattandosi di una raffineria statunitense, è possibile fare alcune valutazioni, in quanto:
“Deer Park ha una produzione superiore del 13% rispetto a quella di Saras e, applicando la valutazione di Deer Park alla capacità di produzione di Saras, si arriverebbe a una valutazione di 860 milioni di euro per la raffineria italiana” e, aggiunge il broker, “questo porterebbe a una valutazione del patrimonio di 1,86 miliardi rispetto all’attuale capitalizzazione di mercato di 0,65 miliardi”.
Questo evidenzia come il titolo Saras abbia interessanti prospettive di crescita a Piazza Affari: Bestinver, infatti, mantiene il proprio rating “buy” sul titolo e considera, quale prezzo obiettivo di Saras, area 1,20-1,30, in linea con quanto già sostenuto su questo sito, nel dettaglio in questo articolo, nel quale viene messa in risalto una potenziale opportunità di acquisto sulla base dell’analisi tecnica.
Stati Uniti: giornata di movimenti laterali a Wall Street
In linea con quanto osservato durante la seduta europea, risultano poco mossi anche i mercati azionari statunitensi: come già affermato in precedenza, gli investitori non vogliono assumere una posizione ben precisa sul mercato e sembrano in attesa di motivi validi per acquistare o vendere. Queste le performance dei principali indici di Wall Street, alle 19:40 ora italiana:
- Nasdaq: +0,09%
- Dow Jones: +0,01%
- S&P 500: -0,02%
E’ molto probabile che, nei prossimi mesi, il principale driver dei mercati, statunitensi e poi, di conseguenza, di quelli europei, saranno le dinamiche relative all’inflazione Usa. Al riguardo di questo tema, nella serata di ieri, hanno parlato alcuni membri del FOMC, il braccio operativo della Federal Reserve, e tutti hanno nuovamente tranquillizzato gli investitori, ribadendo che l‘inflazione elevata, pur potendo rimanere tale per alcuni mesi, rimarrà un fenomeno soltanto temporaneo.
Per quanto riguarda i dati macroeconomici, il rapporto sulla fiducia dei consumatori, indicatore in grado di anticipare la futura spesa per consumi, è risultato pari a 117,2, al di sotto della previsione degli analisti di 119,2 e della rilevazione precedente, pari a 117,5. Anche le vendite di nuove abitazioni nel mese di aprile hanno deluso le aspettative degli analisti: sono risultate pari a 863.000, a fronte di una previsione di 970.000 e di un dato precedente pari a 917.000.
Altre notizie dai principali mercati finanziari
Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, scende leggermente a quota 108 punti base (-2 rispetto a ieri): scende sia il rendimento del Btp, a +0,91%, che quello del Bund, che si attesta a -0,17%. Stessa dinamica anche per il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato USA), che risulta pari a +1,57% (-5 punti base rispetto alla chiusura di ieri).
Nuovi ribassi, seppur di lieve entità, nel mercato del Bitcoin: il prezzo risulta pari a 37.970 dollari circa, corrispondente ad una performance di -2,20% rispetto al valore di chiusura registrato ieri. Il mercato della regina delle criptovalute evidenzia, da qualche giorno, una fase di andamento laterale, con le quotazioni “incastrate” tra il livello di resistenza dei 40.800 dollari e il livello di supporto dei 30.000 dollari. Sono queste le aree da monitorare al fine di cogliere nuovi movimenti direzionali del Bitcoin, rispettivamente al rialzo (in caso di breakout dei 40.800 dollari) o al ribasso (in caso di breakdown dei 30.000 dollari).
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Nel mercato valutario, ancora impostato al rialzo il cambio Euro/Dollaro USA, che viene scambiato ad un tasso di 1,2247, corrispondente ad una variazione su base giornaliera di +0,26%.
Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, continua a salire il prezzo dell’oro, che quota 1.898 dollari l’oncia, in rialzo su base giornaliera dello 0,90%. Poco mosso, invece, il prezzo del petrolio, che fa registrare comunque performance positive: Il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 66,15 dollari al barile, con una performance di +0,15% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 68,54 dollari al barile, in rialzo dello 0,25% rispetto al valore di chiusura di ieri.