La chiusura della seduta odierna della borsa di Milano, con uno sguardo anche ai principali mercati. Titoli migliori e titoli peggiori di giornata.
Chiusura in rosso per il listino milanese, con l’indice FTSE MIB che registra una perdita dello 0,61% rispetto alla chiusura di ieri, peggior performance di seduta tra gli indici europei.
Giornata mista in Europa dove alcuni mercati azionari hanno chiuso in positivo ed altri in negativo. Queste nel dettaglio le performance della seduta odierna per gli indici borsistici delle principali piazze europee:
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Ancora ottime performance da parte dei settori utility (+2,43%), media (+1,95%) e tecnologia (+1,37%)
Tra i migliori titoli, invece, si segnalano le performance di:
Ancora caratterizzati da vendite, invece, i settori telecomunicazioni (-4,77%), bancario e servizi finanziari (entrambi -2,02%).
Le azioni più vendute sono state le seguenti:
L’indice Euro Stoxx 50 chiude la seduta praticamente invariato rispetto alla chiusura di ieri, con un performance di -0,01%, che dimostra come le borse europee nel loro complesso abbiano vissuto una giornata priva di movimenti rilevanti. Prevale la prudenza tra gli investitori a causa del clima di incertezza generato dagli sviluppi della pandemia e dall’annuncio del prolungamento delle restrizioni in Paesi come Germania e Francia.
Poco mossa finora anche la seduta di Wall Street, dove i tre principali indici azionari (S&P 500, Nasdaq e Dow Jones) continuano ad oscillare intorno alla parità, seppur con performance leggermente negative.
Da segnalare, per il secondo giorno consecutivo, il calo del rendimento dei bond statunitensi: il Treasury con scadenza decennale si allontana ulteriormente da quota 1,70%, attestandosi a 1,65%.
Lo spread BTP/Bund scende leggermente a quota +94 punti base, con un rendimento del BTP decennale pari allo 0,60%.
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Nulla di rilevante sul cambio Euro/Dollaro statunitense che si muove attualmente con un leggero calo dello 0,60%.
Sul fronte materie prime, da segnalare il ribasso dell’oro (-0,76%, quota attualmente in area 1.725 dollari l’oncia) ma, soprattutto, la forte contrazione delle quotazioni del petrolio: sia il WTI (West Texas Intermediate) che il Brent fanno registrare, infatti, una perdita superiore al 4%. Anche nel caso del petrolio, ha pesato sull’andamento del mercato la situazione legata al Covid-19 e le conseguenti restrizioni adottate dai governi.
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