La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Una sintesi dei temi più importanti della giornata.
Si conclude nei pressi della parità la seduta odierna della Borsa di Milano, in linea con quanto osservato nelle principali piazze europee. Seduta che, nei primi minuti di negoziazione, era stata caratterizzata dagli acquisti, che avevano consentito al Ftse Mib di aggiornare i massimi del 2021, al di sopra dei 25.100 punti indice. Successivamente, però, ha prevalso la prudenza e le borse europee hanno ritracciato dai livelli raggiunti in apertura, chiudendo vicino ai valori di chiusura della scorsa seduta.
Clima di incertezza evidente anche a Wall Street, durante queste prime ore di contrattazioni. In generale, i mercati azionari sembrano attraversare una fase di transizione, nella quale gli investitori avrebbero bisogno di nuovi validi motivi per tornare ad acquistare con decisione ma, nello stesso tempo, la correzione ribassista finora osservata nella prima parte del mese di maggio non è ancora così significativa come ci si poteva attendere, considerando il deciso rialzo del primo quadrimestre e la stagionalità negativa del periodo attuale, di cui si è parlato nel dettaglio in questo articolo.
La chiusura dei mercati azionari europei: il migliore è Madrid
Questo l’andamento evidenziato, in chiusura di seduta, dai principali indici azionari europei:
- IBEX 35 (Madrid): +0,31%
- FTSE MIB (Milano): +0,07% a quota 24.880,45 punti indice
- SMI (Zurigo): +0,06%
- FTSE 100 (Londra): +0,02%
- DAX (Francoforte): -0,07%
- CAC 40 (Parigi): -0,22%
L’indice Euro Stoxx 500 conclude la seduta odierna con una performance su base giornaliera di -0,04%, a quota 4.005,34 punti indice, evidenziando come la seduta odierna delle borse europee sia stata caratterizzata dalla cautela.
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Titoli migliori del Ftse Mib
Gli acquisti hanno riguardato soprattutto i seguenti titoli azionari, tra quelli appartenenti al listino principale della Borsa di Milano:
- Amplifon: +2,68%
- Moncler: +1,54%
- Ferrari: +1,48%
- Pirelli: +1,15%
- Exor: +0,94%
- Mediobanca: +0,90%
- Unicredit: +0,90%
- Banco Bpm: +0,70%
- Diasorin: +0,57%
- STMicroelectronics: +0,55%
Si segnala, per quanto riguarda il titolo Unicredit, l’avvenuto completamento, con la chiusura settimanale dello scorso venerdì, del segnale di inversione rialzista descritto dettagliatamente in questo articolo. Il settore bancario è stato protagonista di ottime performance durante le scorse settimane e, in questo periodo caratterizzato da aspettative di rialzo dell’inflazione, questo trend è destinato a continuare, perciò i titoli bancari potrebbero finalmente tornare a salire, in ottica di lungo periodo, dopo anni difficili caratterizzati da forti ribassi.
Titoli peggiori del Ftse Mib
I titoli più venduti di giornata, invece, sono stati i seguenti:
- Prysmian: -1,22%
- Telecom Italia: -1,10%
- Tenaris: -1,06%
- Hera: -1,06%
- Banca Generali: -0,92%
- Finecobank: -0,90%
- Atlantia: -0,61%
- Terna-Rete Elettrica Nazionale: -0,57%
- Nexi: -0,41%
- Inwit: -0,36%
Stati Uniti: attesa per la pubblicazione dei verbali Fed
Come anticipato, giornata poco mossa anche a Wall Street, dove gli indici azionari evidenziano un andamento laterale e bassa volatilità. Gli investitori sembrano essere in attesa della pubblicazione dei verbali della Federal Reserve, prevista per domani alle 20 ora italiana, nella speranza di trarre ulteriori indizi sui piani di politica monetaria della banca centrale e cercare di capire se l’inflazione in aumento possa indurre la stessa ad accelerare le tempistiche previste per il rialzo dei tassi di interesse: attualmente, non sono in programma modifiche al livello dei tassi di riferimento almeno fino al termine del 2022, ma gli investitori temono che la Fed possa restringere la propria politica monetaria in anticipo, se il trend rialzista dell’inflazione dovesse continuare anche nei prossimi mesi.
Principalmente a causa di questa situazione, regna un clima di attesa nel mercato azionario statunitense, i cui principali indici evidenziano questo andamento, su base giornaliera:
- Nasdaq: +0,48%
- S&P 500: -0,07%
- Dow Jones: -0,17%
E’ possibile notare un tentativo di ripresa da parte del settore tecnologico, dopo le vendite delle scorse settimane, ma non sembra, al momento, avere particolare slancio.
Sul fronte dei dati macroeconomici, i permessi di costruzione rilasciati nel mese di aprile (1.760.000) sono risultati più o meno in linea con le previsioni degli analisti (1.770.000) e con la rilevazione precedente (1.755.000).
Altre notizie dai principali mercati finanziari: sale ancora il cambio Euro/Dollaro Usa
Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, scende leggermente, dopo diverse sedute consecutive di rialzo, e si attesta a quota 115 punti base (-3 rispetto a ieri): il rendimento del Btp è pari a +1,05%, mentre il rendimento del Bund è di -0,10%. Rimane ancora stabile, invece, il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato USA), che risulta pari a +1,65%, nelle vicinanze del massimo di +1,75% registrato il 30 marzo scorso.
Poco mosso, oggi, il Bitcoin, dopo i decisi ribassi degli ultimi giorni: il prezzo della criptovaluta più diffusa risulta attualmente pari a 43.450 dollari circa, corrispondente ad una variazione di -0,33% rispetto al valore di chiusura registrato ieri.
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Nel mercato valutario, si muove ancora al rialzo il cambio Euro/Dollaro USA, il quale ha raggiunto livelli che non si vedevano dallo scorso mese di febbraio: viene scambiato ad un tasso di 1,2224, corrispondente ad una variazione su base giornaliera di +0,60%.
Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, l’oro è in fase di consolidamento dei guadagni conseguiti nelle precedenti tre sedute: infatti, quota attualmente 1.869 dollari l’oncia, praticamente invariato rispetto ai livelli della vigilia. Scende, invece, il prezzo del petrolio: il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 65,42 dollari al barile, con una performance di -1,30% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 68,66 dollari al barile, in calo dell’1,15% rispetto al valore di chiusura della scorsa seduta.