La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. I fattori che stanno generando incertezza nei mercati azionari, durante le ultime settimane.
La Borsa di Milano chiude leggermente al di sopra dei livelli della vigilia una seduta caratterizzata, ancora una volta, dall’incertezza. Per la terza sessione consecutiva, infatti, i principali indici europei non evidenziano performance unidirezionali, a dimostrazione del clima di indecisione che regna tra gli investitori, a partire dai primi di settembre. Analizzando un grafico giornaliero del Ftse Mib, si può notare come nell’ultimo mese le quotazioni abbiano oscillato in un’area di trading range, senza manifestare una chiara tendenza rialzista o ribassista: segnale che gli investitori in questa fase non hanno intenzione né di procedere a nuovi acquisti, riportando gli indici azionari nei pressi dei massimi, né di liquidare con decisione le posizioni al rialzo attualmente in portafoglio.
I principali market mover: cosa genera preoccupazione nei mercati azionari
I mercati, dunque, rimangono in una fase di attesa, frenati dalle numerose fonti di incertezza che stanno caratterizzando lo scenario macro-economico da fine estate ad oggi. Oltre ai timori legati ad una nuova accelerazione dell’inflazione, accentuati dalla carenza di materie prime e dal conseguente aumento dei prezzi, torna a preoccupare anche il caso Evergrande, il colosso cinese dell’immobiliare indebitato per circa 260 miliardi di euro che, secondo le notizie provenienti dalla Cina, è risultato inadempiente alla terza scadenza cedole (quindi interessi da pagare agli obbligazionisti) nel giro di tre settimane. Inoltre, anche altri gruppi del settore immobiliare cinese, come Fantasia Holdings e Sinic, sarebbero in condizioni finanziarie complicate.
Sempre dalla Cina, è giunta notizia che il governo centrale, guidato da Xi Jinping, ha avviato un’indagine sulle principali istituzioni finanziarie del Paese, allo scopo di contrastare corruzione e pratiche scorrette in un settore che produce un fatturato di circa 54 trillioni di dollari. Oggetto del controllo saranno sia le principali istituzioni pubbliche che private, a partire dalla banca centrale (People’s Bank of China) fino alle Borse di Shanghai e Shenzen. Diventa, dunque, sempre più rigida la posizione del governo verso i rapporti tra società pubbliche e private e sempre maggiore il grado di ingerenza dello stesso nell’economia cinese, sulla scia dell’attività di regolamentazione effettuata negli scorsi mesi nel settore tecnologico ed immobiliare, a maggior ragione dopo la crisi di Evergrande.
I dati macroeconomici rilasciati oggi nell’Eurozona rafforzano le preoccupazioni legate ad un possibile rallentamento della crescita economica: la rilevazione ZEW del sentiment sull’economia tedesca ha evidenziato, infatti, un dato pari a 22,3 con riferimento al mese di ottobre, in calo rispetto al precedente 26,5. Scende, invece, da 31,1 a 21 il dato relativo alla fiducia nell’area euro.
La chiusura delle borse europee
Queste le performance registrate, in chiusura di seduta, dai principali indici azionari europei:
- IBEX 35 (Madrid): +0,41%
- FTSE MIB (Milano): +0,23% a quota 25.990,02 punti indice
- DAX (Francoforte): -0,34%
- CAC 40 (Parigi): -0,34%
- FTSE 100 (Londra): -0,23%
- SMI (Zurigo): -0,13%
L’Euro Stoxx 50, indice composto dalle 50 principali società europee per capitalizzazione di mercato, chiude la seduta in ribasso dello 0,43%, a quota 4.055,10 punti.
Titoli migliori del Ftse Mib
- Prysmian: +3,55%
- Diasorin: +2,72%
- Saipem: +2,41%
- A2a: +2,06%
- Finecobank: +1,63%
- Terna-Rete Elettrica Nazionale: +1,40%
- Banca Mediolanum: +1,32%
- Poste Italiane: +1,32%
- Campari: +1,25%
- Hera: +1,18%
Titoli peggiori del Ftse Mib
- Tenaris: -1,67%
- STMicroelectronics: -1,63%
- Moncler: -1,09%
- Nexi: -0,96%
- Atlantia: -0,81%
- Italgas: -0,66%
- Bper Banca: -0,39%
- Unipol: -0,38%
- Exor: -0,30%
- Eni: -0,27%
Wall Street in leggero rialzo, in attesa che la stagione delle trimestrali entri nel vivo
Seduta poco mossa anche per i mercati statunitensi, con gli indici che oscillano poco al di sopra della parità. Evidente clima di attesa, dunque, in vista anche della partenza della stagione delle trimestrali, ovvero della pubblicazione dei risultati societari relativi al terzo trimestre. La prima grande società a rendere noti i propri conti sarà JP Morgan nella giornata di domani, seguita da altre importanti istituzioni finanziarie nella giornata di giovedì.
Come indicato nel calendario economico, inoltre, domani verranno rilasciati i dati riguardanti l’andamento dell’inflazione nel mese di settembre e, dopo qualche ora, saranno pubblicati i verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve.
Ecco l’andamento dei principali indici azionari statunitensi, alle 18:10 ora italiana:
- Nasdaq: +0,32%
- S&P 500: +0,28%
- Dow Jones: +0,27%
Altre notizie dai principali mercati finanziari: Bitcoin rallentato dalla resistenza dei 58.000 dollari
Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, scende a 105 punti base, in calo di tre punti rispetto alla chiusura dell’ultima seduta: il rendimento del Btp rimane stabile a +0,91%; sale, invece, il rendimento del Bund, pari a -0,14%. Stabile, invece, il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), pari a +1,60%, invariato rispetto alla chiusura di venerdì scorso (ieri, invece, il mercato obbligazionario Usa era chiuso).
In ribasso il prezzo del Bitcoin, frenato nell’intensa salita, cominciata a fine settembre, dalla resistenza chiave dei 58.000 dollari, che ha indotto alcuni investitori esposti al rialzo a prendere profitto. Quest’area in cui i prezzi si trovano attualmente, molto probabilmente, rappresenta l’ultimo ostacolo che separa la criptovaluta più famosa dal raggiungimento del massimo storico, toccato lo scorso 14 aprile, in area 64.900 dollari. Il Bitcoin quota 56.140 dollari, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di -2,35%.
Nel mercato valutario, scende leggermente il cambio Euro/Dollaro Usa, il quale sembra voler proseguire nel forte trend ribassista, partito durante lo scorso mese di maggio e che lo ha portato sui minimi da luglio 2020. Il cambio principale del Forex viene scambiato attualmente a 1,1539 dollari, con una variazione di -0,10% rispetto alla chiusura della scorsa seduta.
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Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, in leggero rialzo il prezzo dell’oro, che quota 1.761 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance di +0,38% rispetto all’ultimo valore di chiusura. Poco mosso, invece, il prezzo petrolio, reduce da ben 7 settimane consecutive di rialzo (questa sarebbe l’ottava, in caso di nuova chiusura in verde). Il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 80,78 dollari al barile, corrispondenti ad una performance di +0,25% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 83,50 dollari al barile, con una variazione di -0,18% rispetto al prezzo di chiusura di ieri.