I mercati azionari tornano a salire, dopo tre sedute di ribasso consecutive. Jerome Powell, nel suo discorso al Senato, conferma la volontà della Fed di combattere l’inflazione utilizzando tutti gli strumenti a propria disposizione.
Le borse europee rimbalzano dopo tre chiusure negative consecutive, nonostante le parole pronunciate da Jerome Powell nel pomeriggio, che hanno confermato l’orientamento della Fed verso un rapido inasprimento della politica monetaria, allo scopo di combattere un’inflazione che si è dimostrata persistente più di quanto la banca centrale si aspettasse qualche mese fa.
Un segnale del ritorno di una certa propensione al rischio, da parte degli investitori, era arrivato, nella tarda serata di ieri, da Wall Street. Gli indici statunitensi, infatti, dopo una prima parte di seduta vissuta in territorio negativo, con perdite superiori al punto percentuale, nelle ultime ore di negoziazione hanno rimbalzato con grande decisione, recuperando le perdite iniziali. Ciò evidenzia come il mercato stia cominciando ad accettare la maggior aggressività della Fed, che aveva sorpreso gli investitori dopo la pubblicazione dei verbali nella giornata di mercoledì 5. Infatti, la dichiarazioni di Powell di questo pomeriggio non hanno avuto impatto sulla ripresa dei mercati dopo tre giorni di ribasso.
Il governatore della Federal Reserve, nell’audizione tenuta dinanzi alla Commissione bancaria del Senato alle ore 16, ha ammesso che la banca centrale “utilizzerà tutti gli strumenti a propria disposizione per evitare il consolidamento dell’inflazione”. Jerome Powell, dopo aver confermato la necessità di alzare i tassi più volte nel corso di quest’anno, ha anche affermato che, qualora l’inflazione dovesse crescere più del previsto, “la Fed è pronta ad alzare i tassi di interesse in modo più aggressivo” rispetto ai piani attuali.
Traducendo queste dichiarazioni in termini numerici, sulla base anche delle parole del presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, i rialzi dei tassi di interesse dovrebbero essere tre nel corso del 2022. Però, se l’inflazione dovesse continuare a crescere, potrebbero esserci anche quattro rialzi.
Di seguito, le performance registrate dai principali indici azionari europei, in chiusura di seduta:
I titoli più acquistati di giornata, tra quelli appartenenti al listino principale di Piazza Affari, sono stati:
I maggiori ribassi, invece, sono stati registrati dai seguenti titoli azionari:
Torna la serenità nel mercato azionario statunitense, in attesa dei dati di domani sull’inflazione, stimata in ulteriore incremento dagli analisti. A guidare la ripresa sono soprattutto i titoli tecnologici, comparto che più degli altri aveva sofferto dopo la pubblicazione dei verbali della Fed.
Questo l’andamento evidenziato dai principali indici statunitensi, alle 19:55 ora italiana:
Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, sale a 139 punti base, in aumento di quattro punti rispetto al precedente valore di chiusura. Il rendimento del Btp sale a +1,32%; poco mosso il rendimento del Bund, pari a -0,07%. In ribasso, invece, il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), pari +1,75%, in calo di tre punti rispetto alla chiusura della scorsa seduta.
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