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Piazza Affari, lunedì 7 giugno: chiusura in rialzo, bene Unicredit e Poste Italiane

La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Una sintesi dei temi più importanti della giornata. 

Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano (Gettyimages)

Brilla ancora Piazza Affari nel contesto dei mercati azionari europei. Il Ftse Mib chiude, infatti, la seduta odierna in guadagno di punto percentuale, evidenziando la miglior performance di giornata e continuando ad aggiornare i massimi dal 2008. In leggero ribasso, invece, il Dax, soprattutto a causa del dato deludente, pubblicato in mattinata, al riguardo degli ordini alle fabbriche tedesche i quali, nel mese di aprile, sono risultati in calo dello 0,2%, ben al di sotto sia delle stime degli analisti (+1,0%) che della rilevazione precedente (+3,9%). Per maggiori informazioni sui principali dati macroeconomici ed eventi in programma durante la settimana appena iniziata, è possibile consultare il calendario economico.

Come già detto nei giorni scorsi, la forza del settore bancario sta favorendo l’indice della Borsa di Milano, il cui calcolo è basato su un paniere di azioni composto per circa il 40% da titoli bancari, in netta ripresa dopo anni difficili grazie alle prospettive di rialzo dell’inflazione che, per quanto riguarda l’eurozona, è tornata, dopo quasi tre anni, sul livello target della Banca Centrale Europea, ossia il 2%. Le pressioni inflazionistiche, se dovessero rivelarsi un fenomeno strutturale piuttosto che transitorio, potrebbero, nei prossimi mesi, continuare a spingere al rialzo Piazza Affari e sfavorire, invece, gli indici composti, almeno in prevalenza, da titoli non finanziari, come il Nasdaq.

La chiusura dei mercati azionari europei: in rosso solo Francoforte

Queste, nel dettaglio, le performance registrate dai principali indici azionari europei, in chiusura di seduta:

  • FTSE MIB (Milano): +0,99% a quota 25.824,71 punti indice
  • IBEX 35 (Madrid): +0,83%
  • SMI (Zurigo): +0,52%
  • CAC 40 (Parigi): +0,43%
  • FTSE 100 (Londra): +0,12%
  • DAX (Francoforte): -0,10%

L’indice Euro Stoxx 50 conclude la seduta con una performance di +0,20%, a quota 4.097,65 punti, evidenziando anche oggi la forza relativa del mercato azionario italiano rispetto al resto d’Europa, ma anche in confronto agli indici di Wall Street.

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Titoli migliori del Ftse Mib

I maggiori rialzi, in termini percentuali, sono stati registrati sui seguenti titoli azionari, tra quelli inclusi nel listino principale della Borsa di Milano:

  • Unicredit: +3,47%
  • Poste Italiane: +2,20%
  • Pirelli: +1,96%
  • Azimut Holding: +1,96%
  • Recordati: +1,82%
  • Campari: +1,78%
  • Stellantis: +1,68%
  • Telecom Italia: +1,66%
  • Moncler: +1,61%
  • Cnh Industrial: +1,61%

Si segnala, al di fuori del listino principale, il forte rialzo di Saras. Le azioni della società di raffinazione del petrolio hanno, infatti, concluso la seduta con una performance di +12,63%, confermando ulteriormente l’inversione rialzista partita qualche settimana fa e anticipata su questo sito, in questo articolo.

Titoli peggiori del Ftse Mib

In controtendenza, invece, soltanto i seguenti titoli azionari:

  • STMicroelectronics: -1,37%
  • Saipem: -1,06%
  • Mediobanca: -0,05%

Stati Uniti: seduta poco mossa a Wall Street

Dopo aver chiuso la scorsa settimana non molto distante dai massimi storici, Wall Street ha riaperto oggi senza evidenziare movimenti di particolare rilevanza, infatti gli indici oscillano nei pressi della parità. Alle 19:15 ora italiana, l’andamento dei principali indici azionari statunitensi è il seguente:

  • Nasdaq: +0,08%
  • S&P 500: -0,28%
  • Dow Jones: -0,42%

Il dato più atteso della settimana sarà quello relativo all’indice dei prezzi al consumo, che sarà rilasciato nella giornata di giovedì e che potrebbe fornire importanti novità sulle dinamiche inflazionistiche durante il mese di maggio. Per il resto, non è previsto il rilascio di dati particolarmente impattanti sui mercati. La certezza è che, ad oggi, ovvero ad una settimana dall’inizio del mese di giugno, non vi è stata alcuna significativa correzione dei mercati azionari, americani e non, al contrario di quanto era lecito attendersi, già dai primi di maggio, in considerazione della stagionalità negativa di questo bimestre, suggerita dalle rilevazioni statistiche.

Altre notizie dai principali mercati finanziari: il Bitcoin si prepara a ripartire al rialzo?

Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, sale leggermente a quota 105 punti base (+2 rispetto al valore di chiusura di ieri): il rendimento del Btp sale a +0,86%, mentre quello del Bund si attesta a -0,19%. Rimane stabile il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato USA) che risulta pari a +1,57%.

Praticamente invariata la quotazione del Bitcoin, poco mosso anche durante il fine settimana. Continua, quindi, la fase di transizione nel mercato della regina delle criptovalute, le cui quotazioni continuano ad oscillare, da alcune settimane, nell’area delimitata dal livello di resistenza dei 40.800 dollari e dal livello di supporto dei 34.500 dollari (ad eccezione di alcune brevi escursioni verso area 30.000), dove sembra si stia formando una figura di inversione del recente trend ribassista: perché questo scenario sia confermato è, però, necessario che avvenga il breakout della resistenza in area 40.800. Il Bitcoin ha attualmente un prezzo di 35.790 dollari circa, corrispondente ad una performance di -0,03% rispetto al valore di chiusura registrato ieri.

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Nel mercato valutario, sale ancora il cambio Euro/Dollaro USA, con la valuta statunitense che continua a manifestare una certa debolezza, dopo i dati deludenti relativi ai Non Farm Payrolls, rilasciati venerdì scorso. Viene scambiato attualmente ad un tasso di 1,2193, in rialzo su base giornaliera dello 0,23%.

Sul fronte materie prime, beneficiando del deprezzamento del dollaro, sale il prezzo dell’oro, che quota 1.899 dollari l’oncia, con una performance su base giornaliera di +0,37%. In ribasso, invece, il prezzo del petrolio: Il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 69,32 dollari al barile, con una performance di -0,43% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 71,59 dollari al barile, con una variazione di -0,42% rispetto al valore di chiusura di venerdì.

Donato Mancini

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