Nuove rassicurazioni, per quanto riguarda la variante Omicron, riportano la serenità nelle borse. Il miglioramento del giudizio di Fitch sul debito sovrano italiano rende ancora più solida la performance del Ftse Mib, dopo una settimana caratterizzata da alta volatilità e performance altalenanti.
La Borsa di Milano inaugura la settimana con una performance che fa ben sperare per gli ultimi giorni dell’anno. Il Ftse Mib evidenzia, infatti, un rialzo di circa due punti percentuali, nel contesto di una giornata caratterizzata dal ritorno della propensione al rischio sui mercati azionari europei. Piazza Affari torna, così, al di sopra del massimo toccato lo scorso 26 novembre, ovvero nella seduta che sarà ricordata come il “venerdì nero” di questo 2021, a causa del sell-off che ha colpito le borse dopo la diffusione della variante sudafricana del Covid-19, poi denominata variante Omicron. L’entità di questo rimbalzo fa pensare che nelle prossime sedute possa esserci un seguito, anche se, come accaduto già durante la scorsa settimana, non può essere esclusa l’ipotesi che i mercati risultino ancora particolarmente nervosi e sensibili dinanzi ad eventuali notizie negative sul tema della pandemia.
A generare un sentiment di risk-on tra gli investitori sono state, soprattutto, le parole di Anthony Fauci, consigliere della Casa Bianca, il quale ha affermato che “abbiamo segnali incoraggianti al riguardo dei sintomi della variante Omicron e della gravità della malattia”. Secondo le voci provenienti dal Sudafrica già nei giorni scorsi, infatti, pur essendo una variante caratterizzata una maggior trasmissibilità rispetto alle precedenti, capace di colpire anche molti bambini di età inferiore ai 5 anni, sembrerebbe che Omicron, nella gran parte dei soggetti contagiati, abbia provocato soltanto sintomi lievi. Dunque, la malattia conseguente al contagio non sta generando, nella maggior parte dei casi, gravi conseguenze.
Il listino principale di Piazza Affari ha beneficiato, inoltre, della revisione al rialzo del giudizio creditizio sull’Italia, da parte dell’agenzia di rating Fitch. Il rating sul debito pubblico italiano è stato, infatti, alzato da BBB- a BBB. Ciò significa che l’Italia viene ritenuta più affidabile nel rispettare le scadenze relative al pagamento degli interessi e al rimborso del debito.
Tra le blue chips (società incluse nel Ftse Mib), rialzi diffusi in tutti i settori. Chiudono in netto ribasso soltanto Telecom Italia e Diasorin. Quest’ultima, essendo una società operante nel settore sanitario, tende a muoversi in controtendenza in periodi, come gli ultimi dieci giorni circa, in cui il principale market mover è rappresentato dal Covid-19. Il titolo Telecom, invece, paga l’incertezza che avvolge la questione legata all’offerta pubblica di acquisto presentata dal fonda statunitense Kkr, ritenuta insufficiente dal primo socio del gruppo, Vivendi. La società francese ha proposto, in alternativa all’offerta del fondo, di guidare il gruppo verso la modifica dell’assetto proprietario, aprendo anche all’ipotesi che l’infrastruttura di rete venga affidata al controllo pubblico.
Queste le performance registrate, a pochi minuti dalla chiusura, dai principali indici azionari europei:
L’Euro Stoxx 50, indice composto dalle 50 principali società europee per capitalizzazione di mercato, chiude la seduta in rialzo dell’1,60%, a quota 4.145,57 punti.
I titoli più acquistati di giornata sono stati i seguenti:
In ribasso soltanto i seguenti titoli, tra quelli appartenenti all’indice principale della Borsa di Milano:
Spinge al rialzo anche Wall Street, nonostante una certa debolezza del comparto tecnologico. Questo l’andamento evidenziato, alle 17:55 ora italiana, dai principali indici azionari statunitensi:
Oltre ad una variante Omicron che, almeno oggi, spaventa meno rispetto a venerdì, i dati deludenti sul mercato del lavoro, rilasciati venerdì scorso, hanno generato, negli investitori, la speranza che la Federal Reserve rimanga ancora accomodante e decida di non intensificare il ritmo del tapering, come ormai sembrava certo alla luce di un’inflazione in costante crescita e sui massimi dal 1990.
Per quanto riguarda i dati macro, la giornata più attesa della settimana sarà quella di venerdì 10 dicembre. E’ in programma, infatti, il rilascio dei dati sull’andamento dell’indice dei prezzi al consumo (IPC) di novembre. Secondo le stime degli analisti, la componente core del dato, che non tiene conto dei prezzi di beni alimentari ed energetici, dovrebbe evidenziare un nuovo aumento del tasso di inflazione al 4,9%, rispetto al 4,6% della lettura di ottobre.
In riguardo al mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, scende a 127 punti base, in ribasso di quattro punti rispetto alla chiusura della seduta precedente. Il rendimento del Btp scende a +0,88%; in leggero calo il rendimento del Bund, pari a -0,39%. Rimbalza, invece, il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), dopo il tonfo di venerdì, attualmente pari a +1,40%, in rialzo di sei punti rispetto all’ultimo valore di chiusura.
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