La chiusura della seduta odierna della borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Una sintesi dei temi più importanti della giornata.
Si conclude in deciso rialzo la seduta odierna della borsa di Milano. Dopo le prese di profitto della scorsa settimana, il FTSE MIB evidenzia guadagni di entità pari a circa un punto percentuale, rispetto al livello di chiusura di venerdì scorso.
Giornata positiva anche per tutto l’azionario europeo, grazie anche al rilascio di dati macroeconomici incoraggianti, mentre a Wall Street si osservano delle vendite nel settore tecnologico: il Nasdaq fa registrare, infatti, una performance negativa di circa lo 0,30% (17:30 ora italiana).
Di seguito l’andamento, in chiusura di seduta, dei principali indici azionari europei:
L’indice Euro Stoxx 50 termina la seduta in rialzo dello 0,54%, a quota 3.996,23 punti indice, evidenziando come, i mercati azionari europei, siano stati caratterizzati da un clima di fiducia.
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Ottima performance del settore bancario e, soprattutto, di quello automobilistico. Quest’ultimo ha rimbalzato, dopo la debolezza delle scorse sedute, spingendo al rialzo i mercati europei, in virtù di prospettive di mercato che appaiono in miglioramento, grazie alle riaperture post lockdown da cui dovrebbe derivare una maggiore mobilità e, dunque, una ripresa della domanda di autoveicoli.
I titoli maggiormente acquistati, tra quelli appartenenti al listino principale della borsa di Milano, sono stati:
In controtendenza soltanto i seguenti due titoli azionari:
Come indicato nel calendario economico, era prevista, in giornata, la pubblicazione dei dati relativi agli indici dei responsabili degli acquisti (PMI: Purchasing Managers Index) del settore manifatturiero. Sono indici elaborati sulla base di indagini e sondaggi e che hanno lo scopo di rilevare, nell’arco di un determinato periodo di tempo, il livello di attività di un determinato settore economico. Costituiscono una importante indicazione circa le prospettive di sviluppo dei settori di riferimento e, complessivamente considerati, delle prospettive future dell’intero sistema economico.
In Italia, per quanto riguarda il mese di aprile, l’indice PMI è risultato pari a 60,7: dato poco al di sotto delle attese degli analisti (61,0) ma in crescita rispetto alla precedente rilevazione di 59,8.
In Germania, l’indice dei responsabili degli acquisti del settore manifatturiero si attesta a 66,2, leggermente inferiore alle attese e al dato precedente (entrambi pari a 66,4). Da segnalare, sempre con riferimento alla Germania, il forte rialzo delle vendite al dettaglio nel mese di marzo: è stato rilevato un +7,7%, ben al di sopra delle aspettative (+3,0%) e del dato relativo al mese di febbraio (+2,7%).
Nell’eurozona, l’indice PMI ha toccato un livello record di 62,9. Dato leggermente rivisto al ribasso, rispetto al rilascio preliminare di 63,3 dello scorso 23 aprile, ma in rialzo rispetto al 62,5 rilevato a marzo. Anche il settore manifatturiero sembra, dunque, beneficiare dell’allentamento delle restrizioni imposte dai governi per contrastare la diffusione del Covid-19.
Nel mercato azionario statunitense gli indici non evidenziano un andamento uniforme. Infatti, il Nasdaq, ovvero l’indice composto dai titoli delle 100 società del settore tecnologico con maggior capitalizzazione, dopo un ottimo avvio di seduta, a partire dalle 16:15 ora italiana, è stato protagonista di un ribasso abbastanza intenso, nonostante gli ottimi risultati trimestrali rilasciati dai colossi tech durante la scorsa settimana. Questa ondata di vendite ha portato le quotazioni su livelli toccati l’ultima volta lo scorso 23 aprile. Adesso, però, si assiste ad un rimbalzo dai minimi di giornata, grazie al supporto posizionato in area 13.800 punti indice.
Queste le performance dei tre principali indici statunitensi, a circa due ore e mezza dalla chiusura della seduta di scambi:
Deludente il dato relativo all’indice ISM dei responsabili degli acquisti del settore manifatturiero che, ad aprile, è sceso a 60,7, rispetto al valore di 64,7 rilasciato a marzo. Le stime degli analisti prevedevano un dato pari a 65,0.
Lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, scende leggermente a quota 104 punti base: il Btp rende +0,83%, mentre il Bund ha un rendimento -0,21%. In leggero calo anche il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato USA), che si attesta a +1,61%, rispetto all’1,63% registrato venerdì scorso.
Continua la risalita del Bitcoin, dopo la correzione ribassista osservata a metà aprile. La criptovaluta più famosa guadagna, su base giornaliera, il 2,72%, recuperando interamente le perdite registrate ieri: viene scambiata attualmente a quota 58.170 dollari circa, rispetto al prezzo di 56.622 dollari registrato ieri in chiusura.
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Nel mercato valutario, impostazione rialzista per il cambio Euro/Dollaro USA, dopo il calo di venerdì scorso: viene scambiato ad un tasso di 1,2063, in rialzo dello 0,37%.
Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, buona performance giornaliera dell’oro, che quota 1.790 dollari l’oncia, corrispondenti ad una variazione su base giornaliera del +1,28%. In rialzo anche i prezzi del petrolio: il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) viene scambiato a 64,50 dollari al barile, con una performance di +1,67%, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 67,60 dollari al barile, in aumento dell’1,30%.
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