La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Le fasi salienti del discorso di Christine Lagarde dinanzi al Parlamento Europeo.
La Borsa di Milano chiude la prima seduta della settimana in territorio positivo, nel contesto di una giornata caratterizzata dai rialzi in tutti i principali mercati azionari europei. Sentiment positivo derivante soprattutto dalle parole pronunciate da Christine Lagarde, governatrice della Banca Centrale Europea, durante un discorso tenuto dinanzi ai membri del Parlamento Europeo.
Lagarde, da un lato, ha rasserenato i mercati sulle prospettive future di inflazione, affermando che i rischi di un aumento del costo della vita, al di sopra delle stime elaborate dalla BCE, sono limitati e che, di conseguenza, va esclusa l’ipotesi di un rialzo dei tassi di interesse nel 2023. D’altro canto, ha rassicurato gli operatori sul caso Evergrande e sul rischio che il fallimento del colosso cinese possa generare effetti a catena anche nell’economia europea.
In particolare, Christine Lagarde ha affermato che “mentre l’inflazione potrebbe mostrarsi più debole delle attese, nel caso in cui l’attività economica risentisse di un nuovo inasprimento delle restrizioni, ci sono alcuni fattori che potrebbero portare a una pressione sui prezzi superiore alle previsione attuali”. La governatrice della BCE ha poi sottolineato che, finora, sono stati rilevati “pochi segnali di tale rischio, il che significa che lo scenario di base rimane un’inflazione che resterà al di sotto del target nel medio periodo”.
Lagarde ha poi tranquillizzato gli investitori europei sul caso Evergrande, dichiarando che “l’esposizione diretta nell’Eurozona al gigante immobiliare, prossimo al default, è limitata”. Con queste parole, la numero uno della BCE ha, di fatto, escluso la possibilità che si verifichi una situazione simile a quella scaturita dal fallimento di Lehman Brothers nel 2007, che determinò una severa recessione anche in Europa. Queste dichiarazioni hanno spinto al rialzo, a Piazza Affari, sia il settore bancario (Ftse Italia Banche: +2,67%) che il settore immobiliare (Ftse Italia Immobiliare: +2,83%).
Favorevole alle aspettative dei mercati anche l’esito delle elezioni tedesche, che conferma le previsioni della vigilia ed esclude la possibilità di un governo di sinistra, eventualità poco gradita ai mercati, a causa dei numerosi interventi di regolamentazione, su vari settori, che una coalizione di sinistra avrebbe effettuato. Durante il periodo caratterizzato dai lunghi negoziati per la formazione di una nuova maggioranza di governo, la guida del Paese resterà nelle mani del governo uscente, capeggiato da Angela Merkel.
La chiusura dei mercati azionari europei: il migliore è Madrid
Queste le performance registrate dai principali indici azionari europei, in chiusura di seduta:
- IBEX 35 (Madrid): +1,46%
- FTSE MIB (Milano): +0,63% a quota 26.132,24 punti indice
- DAX (Francoforte): +0,27%
- CAC 40 (Parigi): +0,19%
- FTSE 100 (Londra): +0,17%
L’indice Euro Stoxx 50, ottimo rilevatore del sentiment prevalente nelle borse europee, chiude la seduta in rialzo dello 0,17%, a quota 7.063,40 punti.
Titoli migliori del Ftse Mib
- Unicredit: +5,10%
- Leonardo: +4,20%
- Bper Banca: +3,84%
- Tenaris: +3,37%
- Telecom Italia: +3,05%
- Banco Bpm: +2,88%
- Eni: +2,32%
- Intesa San Paolo: +1,96%
- Saipem: +1,68%
- Generali: +1,61%
Titoli peggiori del Ftse Mib
- Diasorin: -3,70%
- Amplifon: -2,93%
- Moncler: -2,14%
- Interpump Group: -1,87%
- Recordati: -1,30%
- Prysmian: -1,06%
- Enel: -1,01%
- Terna-Rete Elettrica Nazionale: -0,78%
- Snam: -0,70%
- Pirelli: -0,68%
Stati Uniti: incertezza a Wall Street, vendite sui titoli tecnologici
Indicazioni contrastanti dagli indici di Wall Street dove il Nasdaq registra una performance negativa, il Dow Jones è impostato al rialzo, mentre l’S&P 500 si mantiene nei pressi dei livelli della vigilia. Queste le performance evidenziate, alle 18:40 ora italiana:
- Dow Jones: +0,37%
- S&P 500: -0,26%
- Nasdaq 100: -1,00%
L’andamento della seduta odierna è sinonimo di incertezza nel mercato statunitense, che si avvia a concludere il mese di settembre in ribasso, anche se, a partire dalla scorsa settimana, è iniziato un rimbalzo che ha consentito agli indici di tagliare le perdite registrate nella prima parte del mese, principalmente a causa dei timori legati al possibile default di Evergrande ed ai dubbi sulla tenuta della ripresa economica, con i casi di contagio determinati dalla variante Delta del Covid-19 in aumento.
Per quanto riguarda i dati macroeconomici, gli ordini di beni durevoli sono cresciuti, ad agosto e su base mensile, dell’1,8%, a fronte di una stima degli analisti pari a +0,7% e di un dato precedente pari a +0,5%. Considerando, però, soltanto gli ordini “core”, ovvero escludendo i beni legati settore dei trasporti, il dato risulta in aumento soltanto dello 0,2%, rispetto al +0,4% stimato dagli analisti. Per conoscere quali saranno i dati macro e gli eventi più attesi della settimana appena iniziata, è possibile consultare il calendario economico.
Altre notizie dai principali mercati finanziari: il possibile eccesso di domanda spinge al rialzo il petrolio
Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, sale a quota 102 punti base, in rialzo di un punto rispetto all’ultimo valore di chiusura: il rendimento del Btp sale a +0,79%, mentre il rendimento del Bund rimane stabile a -0,23%. In rialzo anche il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), che risulta pari a +1,48%, in aumento di 2 punti base rispetto all’ultimo valore di chiusura.
Poco mosso il prezzo del Bitcoin, reduce anche da un weekend caratterizzato da scarsa volatilità, dopo il ribasso registrato nella giornata di venerdì, in conseguenza dell’annuncio del divieto imposto dalla banca centrale cinese (PBoc) all’utilizzo di valute digitali e alla fornitura di servizi in materia di trading da parte di società estere. Il mercato della criptovaluta più famosa appare in una fase di attesa, dove un segnale di forza è rappresentato dal recupero di area 48.500, mentre un segnale di debolezza sarebbe rappresentato dal breakdown del supporto in area 40.000 dollari. La criptovaluta più famosa quota 43.100 dollari, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di -0,23%.
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Nel mercato valutario, in leggero ribasso il cambio Euro/Dollaro Usa, che quota attualmente 1,1702 dollari, corrispondenti ad una performance di -0,10% rispetto al livello di chiusura dell’ultima seduta.
Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, in moderato rialzo il prezzo dell’oro, che quota 1.752 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance di +0,10% rispetto all’ultimo valore di chiusura. In netto aumento il prezzo del petrolio, in quanto è sempre più radicata l’idea secondo cui gli attuali livelli di offerta non saranno sufficienti a soddisfare una crescente domanda di petrolio e, più in generale, di energia. Il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 75,75 dollari al barile, corrispondenti ad una performance di +2,10% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 78,83 dollari al barile, con una variazione di +2,07% rispetto al prezzo di chiusura di venerdì scorso. Il petrolio di produzione europea è sui massimi degli ultimi 3 anni, avendo raggiunto prezzi che non si vedevano da ottobre 2018.