La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Una sintesi dei temi più importanti della giornata.
Si conclude in rialzo la sessione odierna della Borsa di Milano, nel contesto di una seduta contrastata per le borse europee. I principali indici azionari europei, infatti, non evidenziano una direzione uniforme tra le principali piazze del vecchio continente. La giornata era cominciata in territorio negativo, con un’apertura in gap down rispetto ai livelli di chiusura di venerdì scorso, a causa dei forti ribassi che hanno interessato la Borsa cinese e quella di Hong Kong, in conseguenza delle restrizioni imposte, dalle autorità locali, all’attività di alcune grandi aziende, appartenenti soprattutto al settore tecnologico. Nel proseguo della giornata, però, l’azionario europeo ha recuperato, in alcuni casi totalmente e in altri solo parzialmente, le perdite subite in avvio degli scambi, perciò alcuni indici, tra cui il Ftse Mib, hanno terminato la seduta in territorio positivo. Per il listino principale di Piazza Affari, quella odierna è la quinta chiusura giornaliera consecutiva in guadagno.
La ripresa del Ftse Mib, dopo la partenza difficile, è stata innescata dal settore bancario, con l’indice settoriale Ftse Italia Banche in guadagno dell’+1,78%, performance che colloca il comparto bancario tra i migliori di giornata. Il sentiment positivo sui bancari che, si ricorda, rappresentano una quota rilevante del paniere azionario del Ftse Mib, deriva soprattutto dalla decisione della Banca Centrale Europea di non estendere oltre il mese di settembre le limitazioni sulla facoltà di distribuire dividendi e acquistare azioni proprie, imposte alle banche con lo scopo di preservarne il patrimonio durante la fase critica della pandemia. Da ottobre, dunque, le banche dovrebbero essere nuovamente in grado di offrire un’adeguata remunerazione ai propri azionisti.
Per quanto riguarda i dati macroeconomici, ha deluso il dato relativo all’indice IFO di fiducia delle aziende in Germania. E’ risultato pari a 100,8, in ribasso sia rispetto alle stime degli analisti, che si attendevano un dato pari a 102,1, che in confronto alla lettura precedente, pari a 101,7.
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La chiusura dei mercati azionari europei: il migliore è Milano
Di seguito, le performance evidenziate in chiusura di seduta dai principali indici azionari europei:
- FTSE MIB (Milano): +0,68% a quota 25.296,40 punti indice
- IBEX 35 (Madrid): +0,67%
- CAC 40 (Parigi): +0,15%
- FTSE 100 (Londra): -0,03%
- DAX (Francoforte): -0,32%
- SMI (Zurigo): -0,67%
L’Euro Stoxx 50, indice composto dalle 50 principali società europee per capitalizzazione di mercato, chiude la seduta in ribasso dello 0,16%.
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Titoli migliori del Ftse Mib
Tra i titoli azionari appartenenti al listino principale della Borsa di Milano, i più acquistati di giornata sono stati i seguenti:
- Saipem: +3,72%
- Tenaris: +2,88%
- Banca Mediolanum: +2,48%
- Intesa San Paolo: +2,30%
- Azimut Holding: +2,12%
- Eni: +2,04%
- Banca Generali: +1,93%
- Unicredit: +1,69%
- Unipol: +1,54%
- Bper Banca: +1,52%
Titoli peggiori del Ftse Mib
I maggiori ribassi, invece, sono stati registrati da seguenti titoli:
- Inwit: -3,40%
- DiaSorin: -1,97%
- Nexi: -1,84%
- Amplifon: -1,43%
- Recordati: -1,05%
- Campari: -1,00%
- Hera: -0,73%
- Buzzi Unicem: -0,36%
- Terna-Rete Elettrica Nazionale: -0,36%
- Italgas: -0,35%
Stati Uniti: prudenza a Wall Street, in attesa delle trimestrali dei colossi tech e della Fed
Clima di attesa a Wall Street, dove gli indici azionari evidenziano un andamento laterale e si mantengono nei pressi dei livelli di chiusura dello scorso venerdì. E’ in programma, infatti, già stasera dopo la chiusura dei mercati, la pubblicazione dei risultati trimestrali di Tesla. Domani, invece, toccherà ad alcuni colossi del settore tecnologico, come Apple, Microsoft ed Alphabet, pubblicare il rapporto sugli utili conseguiti nel secondo trimestre del 2021. Se dovessero emergere risultati positivi, in linea con la tendenza evidenziata finora dalla stagione delle trimestrali, questo potrebbe garantire un’ulteriore iniezione di fiducia nell’ambito di un mercato fortemente rialzista, nonostante alcune minacce rappresentate dalla variante Delta del Covid-19 e dall’impennata dell’inflazione.
Nella giornata di mercoledì 28, inoltre, è prevista la conclusione del meeting della Federal Reserve: gli investitori, durante la tradizionale conferenza stampa del governatore Jerome Powell, cercheranno nuovi indizi circa i piani della banca centrale in tema di tapering, ovvero sulla eventuale riduzione delle misure di stimolo monetario implementate per contrastare la pandemia. I tassi di interesse, invece, rimarranno invariati nel range compreso tra 0 e 0,25%.
Questo l’andamento evidenziato, su base giornaliera, dai principali indici azionari statunitensi, alle 18:45 ora italiana:
- Dow Jones: +0,04%
- Nasdaq 100: +0,03%
- S&P 500: +0,03%
Delude le aspettative il dato relativo alle vendite di nuove abitazioni: nel mese di giugno, sono state vendute 676.000 nuove abitazioni, a fronte di una stima degli analisti di 800.000 unità e di una lettura precedente pari a 724.000.
Altre notizie dai principali mercati finanziari: torna di moda il Bitcoin?
Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, rimane stabile a quota 109 punti base, invariato rispetto all’ultimo valore di chiusura: fermi sia il rendimento del Btp, pari a +0,63%, che il rendimento del Bund, a quota -0,46%. Stabile anche il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato USA), sempre pari a +1,28%, invariato rispetto al valore di chiusura della scorsa seduta.
Torna, invece, la volatilità nel mercato del Bitcoin, che si muove con decisione al rialzo, dopo aver cercato di superare al ribasso il livello di supporto dei 30.000 dollari nella giornata di martedì 20. La criptovaluta più famosa quota attualmente 39.120 dollari circa, corrispondenti ad una performance di +10,40% su base giornaliera. Un segnale definitivo di ripresa e, dunque, di acquisto, si avrebbe in caso di netto breakout, in chiusura di giornata, della resistenza posizionata in area 40.800 dollari, da cui il Bitcoin non è più molto lontano, grazie al rialzo osservato oggi. Nel caso in cui, invece, il prezzo tornasse a scendere, un forte breakdown del supporto dei 30.000 dollari, sempre a fine giornata, rappresenterebbe un affidabile segnale ribassista. Questo intenso movimento al rialzo è stato innescato da una serie di commenti favorevoli al Bitcoin di personaggi e aziende molto influenti negli Stati Uniti. Durante la scorsa settimana, Elon Musk, CEO di Tesla, ha affermato che, molto probabilmente, ricomincerà ad accettare pagamenti in Bitcoin, dopo aver deciso di allontanarsi dal mondo criptovalute, nel mese di maggio, a causa di dubbi circa l’eccessivo impatto ambientale legato al processo di mining. Anche il CEO di Twitter Jack Dorsey ha detto, nei giorni scorsi, che la valuta digitale è una parte rilevante dei progetti futuri dell’azienda di social media. Infine, ieri, il quotidiano City AM di Londra ha riportato un rumor secondo cui Amazon avrebbe in programma di cominciare ad accettare pagamenti in Bitcoin entro la fine dell’anno.
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Nel mercato valutario, rimbalza il cambio Euro/Dollaro USA, dopo aver fallito il tentativo di rottura ribassista del supporto in area 1.1760, che ha innescato la ripresa attualmente in corso. Il cambio più utilizzato dai traders del Forex viene scambiato ad un tasso di 1,1812, con una variazione su base giornaliera di +0,35%.
Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, in leggero ribasso il prezzo dell’oro, pari attualmente a 1.799 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di -0,18%. In calo anche il prezzo del petrolio: il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 71,92 dollari al barile, con una performance di -0,73% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 73,25 dollari al barile, con una variazione di -0,26% rispetto all’ultimo valore di chiusura.