La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari.
Dopo tre settimane consecutive chiuse in guadagno, la Borsa di Milano continua a dare segnali di forza, concludendo la seduta odierna in rialzo di quasi un punto percentuale, affermandosi come la migliore di giornata, tra le principali piazze europee. Ad alimentare la fiducia degli investitori, oggi, è stato soprattutto il giudizio incoraggiante dell’agenzia di rating Standard & Poor’s, la quale, pur lasciando invariato il giudizio di solvibilità dell’Italia a “BBB”, ha alzato l’outlook, considerato adesso positivo. Ciò significa che l’affidabilità dello Stato italiano, in qualità di debitore, è rimasta invariata, ma l’agenzia ritiene che nel prossimo futuro questo giudizio, molto probabilmente, migliorerà. Poco mossi, invece, gli altri mercati europei, che hanno concluso la seduta nei pressi della parità, dopo un giornata priva di spunti di particolare rilevanza.
Ha inciso poco, invece, sulla performance complessiva del Ftse Mib, la notizia del fallimento delle trattative tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze ed Unicredit per l’acquisizione di Banca Montepaschi di Siena. L’Amministratore Delegato di Unicredit, Andrea Orcel, ha dichiarato, in una lettera ai dipendenti: “è stato fatto il massimo per concludere l’operazione, l’acquisizione di Mps avrebbe rafforzato l’intero settore”.
Sul fronte dei dati macro, era previsto in giornata il rilascio dell’indice IFO sulla fiducia delle aziende tedesche, come indicato nel calendario economico, tramite il quale è possibile conoscere i dati e gli eventi più attesi della settimana appena iniziata. Ad ottobre, come stimato dagli analisti, la fiducia delle aziende in Germania è calata ulteriormente, per il quarto mese consecutivo: l’indice IFO è risultato, infatti, pari a 97,7, in discesa rispetto al 98,9 della lettura di settembre. Si tratta anche di un calo leggermente più profondo delle attese degli analisti, che prevedevano un dato di 97,9.
L’evento più atteso della settimana, per quanto riguarda l’Eurozona, sarà sicuramente il meeting della Banca Centrale Europea, dal quale gli investitori sperano di ottenere maggiori dettagli al riguardo dei piani della banca centrale per contrastare l’inflazione in costante aumento, a partire dal tapering, ovvero dalla riduzione degli acquisti di titoli dalle banche che, considerando i livelli raggiunti dall’inflazione, potrebbe essere condotto con maggior aggressività rispetto alle previsioni iniziali. D’altro canto, la BCE dovrà anche tenere conto, nel ricalibrare la propria politica monetaria, dei segnali di possibile rallentamento economico, provenienti da alcuni dati macro, come quello sulla fiducia delle aziende tedesche, appena indicato, e l’indice PMI del settore dei servizi che, venerdì scorso, nel rilascio preliminare relativo al mese di ottobre, ha evidenziato dati inferiori alle attese e sui minimi dallo scorso mese di aprile.
La chiusura dei mercati azionari europei: il migliore è Milano
Di seguito, le performance evidenziate dai principali indici azionari europei, in chiusura di seduta:
- FTSE MIB (Milano): +0,92% a quota 26.815,79 punti indice
- DAX (Francoforte): +0,36%
- FTSE 100 (Londra): +0,25%
- IBEX 35 (Madrid): +0,16%
- SMI (Zurigo): +0,06%
- CAC 40 (Parigi): -0,31%
L’indice Euro Stoxx 50 chiude la seduta sui livelli della vigilia, a quota 4.188,31 punti (-0,01%).
Titoli migliori del Ftse Mib
I maggiori rialzi sono stati registrati dai seguenti titoli azionari, tra quelli inclusi nel listino principale di Piazza Affari:
- Exor: +5,81%
- Ferrari: +4,10%
- Stellantis: +3,94%
- Pirelli: +2,65%
- Tenaris: +2,06%
- Amplifon: +1,95%
- Cnh Industrial: +1,91%
- Telecom Italia: +1,73%
- Eni: +1,66%
- Banca Generali: +1,53%
Titoli peggiori del Ftse Mib
I titoli più colpiti da vendite, invece, sono stati:
- Unicredit: -1,72%
- A2a: -1,09%
- Hera: -1,03%
- Enel: -0,93%
- Banca Mediolanum: -0,77%
- Bper Banca: -0,29%
- Atlantia: -0,28%
- Leonardo: -0,15%
- Buzzi Unicem: -0,10%
- Interpump Group: -0,08%
Stati Uniti: prosegue il rally di Wall Street, in attesa della trimestrale di Facebook
In attesa delle trimestrali dei colossi del settore tecnologico, Wall Street continua la propria corsa al rialzo, con gli indici S&P 500 e Dow Jones che aggiornano ancora i massimi storici e il Nasdaq 100 che, pur essendo in ritardo rispetto agli altri due indici, è ormai in prossimità del proprio record storico, che potrebbe essere raggiunto nelle prossime sedute.
Queste le performance evidenziate dai tre indici più importanti dell’azionario statunitense, alle 19:10 ora italiana:
- Nasdaq 100: +1,00%
- S&P 500: +0,55%
- Dow Jones: +0,26%
Oggi, dopo la chiusura dei mercati, verranno resi noti i risultati conseguiti da Facebook nel terzo trimestre 2021. Le stime degli analisti prevedono un utile per azione (EPS: Earnings per Share) di 3,19 dollari e dei ricavi pari a 29,58 miliardi di dollari.
Il Bitcoin torna a salire, riparte il trend ribassista di Euro/Dollaro
Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, scende a 103 punti base, in ribasso di tre punti base rispetto alla chiusura dell’ultima seduta: il rendimento del Btp scende a+0,92%, mentre il rendimento del Bund si attesta a -0,11%. In calo anche il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), pari a +1,63%, in ribasso di 2 punti base rispetto all’ultimo valore di chiusura.
Risale il prezzo del Bitcoin, dopo la fisiologica correzione partita giovedì 21, che ha portato la criptovaluta più famosa poco al di sotto di area 60.000 dollari, la quale ha offerto supporto alle quotazioni che, in virtù del movimento osservato oggi, sembrano voler tornare sul massimo storico toccato martedì 20, poco al di sopra dei 67.000 dollari. Il Bitcoin quota adesso 63.300 dollari, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di +3,90%.
Nel mercato valutario, scende il cambio Euro/Dollaro Usa, che quota 1,1610 dollari, corrispondenti ad una performance di -0,31% rispetto alla chiusura della scorsa seduta.
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Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, in rialzo il prezzo dell’oro, che quota 1.806 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance di +0,75% rispetto alla chiusura di venerdì scorso. Poco mosso il prezzo del petrolio, che registra comunque performance positive e resta sui massimi degli ultimi 7 anni: il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 84,60 dollari al barile, corrispondenti ad una performance di +0,05% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 85,20 dollari al barile, con una variazione di +0,65% rispetto al prezzo di chiusura della scorsa seduta.