La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Una sintesi dei temi più importanti della giornata.
Si conclude in leggero ribasso la seduta odierna della Borsa di Milano. Il Ftse Mib è l’unico indice che evidenzia una performance negativa, nel contesto di una giornata caratterizzata dai rialzi in tutti gli altri principali mercati azionari europei.
Il ribasso di Piazza Affari è stato causato dallo stacco dividendi di ben 18 società appartenenti al listino principale (su 40 complessive). In particolare, l’effetto dello stacco cedola sul Ftse Mib è stato stimato di valore pari a circa -0,90%. Avendo chiuso la seduta in ribasso dello 0,34%, è possibile concludere che la performance dell’indice principale della Borsa di Milano, al netto dei dividendi, si aggira intorno al +0,50%, in linea con quanto si osserva sugli altri indici europei. Bisogna considerare, infatti, che le azioni sono quote del patrimonio di una società e, quindi, il loro valore complessivo deve rispecchiare quello del patrimonio sociale, di cui gli utili non distribuiti fanno parte: di conseguenza, l’uscita dell’utile determina una riduzione del patrimonio, che deve necessariamente corrispondere ad una diminuzione del valore delle azioni in circolazione sul mercato.
La società che ha distribuito il dividendo più alto è Generali, che ha remunerato gli azionisti con un premio di 1,01 euro per azione. Ad ottobre verranno distribuiti ulteriori 0,46 euro per azione. Nel complesso, dunque, sugli utili 2020, la compagnia assicurativa staccherà una cedola di 1,47 euro per azione, con un rendimento pari all’8,3%. Si segnala, inoltre, il ritorno alla distribuzione dei dividendi da parte delle banche, dopo lo stop imposto dalla BCE nel 2020 a causa della pandemia. Si tratta, però, di una riapertura soltanto parziale, in quanto l’autorità bancaria ha autorizzato la distribuzione del dividendo nei limiti del 15% dell’utile netto 2019/2020. Intesa San Paolo distribuirà un dividendo di 0,0357 euro, ovvero il massimo consentito dalla Bce, per un importo complessivo di 693,67 milioni di euro, rispetto ad utili accantonati pari ad 1 miliardo di euro.
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Oggi sono rimasti chiusi per festività sei mercati europei, ovvero Germania (DAX), Svizzera (SMI), Norvegia, Danimarca, Ungheria e Austria.
Per quanto riguarda i mercati rimasti regolarmente aperti, queste sono le performance registrate in chiusura di seduta dai relativi indici:
Tra i titoli appartenenti al listino principale, i più acquistati di giornata sono stati i seguenti:
I maggiori ribassi, invece, sono stati registrati dai seguenti titoli azionari:
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Prosegue con decisione la ripresa dei mercati azionari statunitensi, già cominciata nelle ultime sedute della scorsa settimana. L’ultima ottava del mese di maggio parte, dunque, all’insegna degli acquisti e, solitamente, quando il lunedì evidenzia un importante movimento al rialzo, tale direzione tende ad essere seguita fino al termine della settimana. Se così fosse, Wall Street chiuderebbe il mese con una performance leggermente positiva, nonostante la stagionalità negativa del periodo e i conseguenti timori di una correzione ribassista, legati anche alla crescita dell’inflazione.
Al riguardo dell’inflazione, saranno rilasciati nella giornata di venerdì 28, alle 14:30 ora italiana, alcuni indicatori molto considerati dalla Federal Reserve per monitorare l’andamento del livello generale dei prezzi, tra cui l’indice dei prezzi dei principali beni di consumo. Per maggiori dettagli al riguardo dei dati macroeconomici che saranno rilasciati durante la settimana appena iniziata, consultare il calendario economico.
Di seguito, le performance dei principali indici azionari statunitensi, a circa due ore dalla chiusura degli scambi:
Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, rimane piuttosto stabile a quota 110 punti base (-1 rispetto a venerdì): il rendimento del Btp scende leggermente a +0,96% e cala leggermente anche il rendimento del Bund, che si attesta a -0,14%. Stessa dinamica per il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato USA), che risulta pari a +1,62% (-2 punti base rispetto alla chiusura di venerdì).
Impostato al rialzo il Bitcoin, dopo i ribassi del fine settimana, legati soprattutto ai divieti imposti dalla Cina alle transazioni in valuta digitale e alla possibilità che il divieto venga esteso anche al mining e al trading di criptovalute. Il prezzo del Bitcoin risulta pari a 37.730 dollari circa, corrispondente ad una performance del +8,50% rispetto al valore di chiusura registrato ieri. E’ fondamentale, ai fini dei futuri movimenti di prezzo, monitorare il comportamento del mercato nei pressi del livello di resistenza di 40.800 dollari e del livello di supporto dei 30.000 dollari: l’eventuale breakout del primo potrebbe determinare ulteriori movimenti al rialzo del Bitcoin, che potrebbe così riavvicinarsi al massimo storico in area 64.000 dollari, mentre l’eventuale breakdown del secondo aprirebbe nuovi scenari di ribasso per la criptovaluta più famosa.
Nel mercato valutario, torna a salire il cambio Euro/Dollaro USA, che viene scambiato ad un tasso di 1,2216, corrispondente ad una variazione su base giornaliera di +0,30%.
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Sul fronte materie prime, sale leggermente il prezzo dell’oro, che quota 1.884 dollari l’oncia, in rialzo dello 0,38%. Prosegue, inoltre, la risalita del prezzo del petrolio, già cominciata nella giornata di giovedì 20, dopo i ribassi osservati nelle prime sedute della scorsa settimana: Il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 66,00 dollari al barile, con una performance di +3,80% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 68,44 dollari al barile, in rialzo del 3,15% rispetto al valore di chiusura dello scorso venerdì.
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