Le preoccupazioni legate alla diffusione della variante Omicron, caratterizzata da grande velocità di trasmissione, genera nuovamente avversione al rischio nei mercati azionari, dopo il pesante sell-off di fine novembre. Nuove misure restrittive in arrivo anche in Italia, dove il Ftse Mib perde oltre un punto e mezzo percentuale.
La variante Omicron del coronavirus torna a seminare panico nei mercati finanziari. I timori espressi dai leader politici e dalle autorità sanitarie dei Paesi Europei, con nuovi lockdown e misure restrittive già annunciate o in arrivo, spaventano i mercati azionari europei, colpiti dalle vendite già dall’apertura. L’Olanda è in lockdown fino al 14 gennaio, chiuse, inoltre, le attività ritenute “non essenziali”. L’Irlanda ha adottato la misura del coprifuoco dalle ore 20, in quanto, dopo due sole settimane dal primo di contagio legato ad Omicron, la nuova variante è già diventata il ceppo dominante nella nazione. Vanno verso l’imposizione di nuove restrizioni anche Regno Unito e Germania.
Stesso discorso per l’Italia, dove finora la situazione epidemiologica è rimasta maggiormente sotto controllo rispetto ai vicini europei, ma, secondo quanto si afferma in una circolare del Ministero della Salute, la nazione attualmente si trova “in fase epidemica acuta, caratterizzata da una elevata velocità di trasmissione del virus Sars-CoV2 nella maggior parte del paese”. Di conseguenza, è atteso l’annuncio di nuove restrizioni nella giornata di giovedì 23, in particolare dovrebbe essere introdotto il divieto di feste ed assembramenti per l’ultimo dell’anno.
Il Ftse Mib ha registrato un picco ribasso di circa il 3% questa mattina, toccando un minimo di seduta al di sotto dei 26.000 punti. Dopo il profondo rosso della prima ora di negoziazione, però, il listino principale della Borsa di Milano ha rimbalzato e recuperato circa metà delle perdite registrate in precedenza.
Ribassi generalizzati in tutti i settori, per quanto riguarda Piazza Affari. Si salva soltanto il settore legato all’assistenza sanitaria, dato che il principale market mover di giornata è costituito dal Covid-19. Miglior titolo di giornata, infatti, è Diasorin, società attiva nel settore della immunodiagnostica e diagnostica molecolare.
Performance positiva anche per Prysmian, in conseguenza dell’ottenimento di una commessa, di valore pari a circa 900 milioni di dollari, per il cablaggio di due parchi eolici offshore negli Stati Uniti.
Di seguito, le performance registrate dai principali indici azionari europei, in chiusura di seduta:
L’Euro Stoxx 50, indice di riferimento a livello europeo, chiude la seduta con una performance di -1.30%, a quota 4.107,13 punti.
Chiudono in territorio positivo soltanto i seguenti titoli, tra quelli inclusi nell’indice principale di Piazza Affari:
I titoli azionari più colpiti dalle vendite, invece, sono stati:
In netta flessione anche gli indici di Wall Street, su cui pesa anche il voto contrario del senatore democratico Joe Manchin al piano da circa 2.000 miliardi di dollari, denominato “Build back better”, predisposto dal presidente Biden. Piano considerato il fulcro della ripresa economica e che, oltre ad affrontare le problematiche relative al cambiamento climatico, ha l’obiettivo di redistribuire ricchezza nella società americana. Senza l’approvazione di Manchin mancano, almeno per il momento, i numeri necessari per l’approvazione al Senato.
Dopo la diffusione di questa notizia, Goldman Sachs ha tagliato le sue previsioni di crescita degli Stati Uniti, per quanto riguarda il primo trimestre 2022: la crescita stimata del Prodotto Interno Lordo è scesa al 2%, rispetto al precedente 3%.
La variante Omicron avanza a grandi passi anche negli Stati Uniti, dove venerdì scorso sono stati registrati ben 156.000 nuovi casi di contagio. Colpiti dalle vendite, infatti, i titoli legati alle riaperture, come compagnie aree e società di navigazione.
Questo l’andamento evidenziato, alle 19:20 ora italiana, dai principali indici azionari statunitensi:
I mercati azionari hanno reagito negativamente anche alla decisione della banca centrale cinese di abbassare i tassi di riferimento di 5 punti base (da 3,85% a 3,80%). Questa mossa accomodante viene vista, infatti, come un segnale che la PBoC (People’s Bank of China) ritiene probabile un rallentamento economico nei prossimi mesi.
Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, rimane stabile a 129 punti base, invariato rispetto alla chiusura della seduta precedente. Il rendimento del Btp sale leggermente a +0,92%; poco mosso anche il rendimento del Bund, pari a -0,37%. Stesso discorso per il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), che resta a quota 1,40%.
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