La chiusura della seduta odierna della borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento dei principali mercati finanziari e ai temi più importanti della giornata.
Dopo i rialzi registrati durante la seduta dello scorso venerdì, la prudenza torna a prevalere tra gli investitori europei. Le principali borse europee chiudono in ribasso la prima seduta della settimana, ad esclusione della borsa di Parigi (leggermente positiva) e della borsa di Madrid che, invece, ha chiuso gli scambi con un deciso rialzo.
Sulla performance odierna di Piazza Affari ha pesato lo stacco dividendi di numerose società inserite nell’indice principale, ovvero il FTSE MIB. Spesso, infatti, dopo lo stacco del dividendo, la quotazione del titolo azionario tende a scendere per un valore che è più o meno pari all’ammontare del dividendo distribuito. I dividendi non sono altro che quote dell’utile conseguito nel precedente esercizio (o nei precedenti esercizi, se vi sono ancora utili non distribuiti ai soci), perciò la loro distribuzione determina una equivalente riduzione del patrimonio della società, del quale gli utili facevano parte. Ecco perché l’annuncio della distribuzione dei dividendi determina, di solito, un rialzo del titolo azionario, diventato ovviamente più appetibile agli occhi degli investitori , mentre lo stacco e il successivo pagamento dei dividendi determinano un ribasso delle azioni, il cui valore complessivo riflette il patrimonio sociale. Bisogna anche considerare che quanto appena detto non costituisce una regola assoluta, in quanto gli eventi legati al dividendo non sono l’unico fattore che influenza il prezzo di un’azione, ma ci sono anche tante altre variabili che potrebbero determinare movimenti contrari a quelli descritti.
Queste le performance registrate in chiusura di seduta dai principali indici azionari europei:
- IBEX 35 (Madrid): +1,14%
- CAC 40 (Parigi): +0,15%
- FTSE MIB (Milano): -0,21% a quota 24.691, 46 punti indice
- FTSE 100 (Londra): -0,28%
- SMI (Zurigo): -0,52%
- DAX (Francoforte): -0,59%
L’indice Euro Stoxx 50 evidenzia una flessione (-0,32%) e chiude la seduta a quota 4.019,91 punti indice, confermando il clima di cautela che ha caratterizzato la seduta odierna delle borse europee, ad accezione di quella spagnola.
Secondo numerosi operatori finanziari, le prossime settimane dovrebbero comunque essere positive per i mercati azionari europei, in quanto la campagna vaccinale sta accelerando e, riducendosi i timori di nuove ondate della pandemia, dovrebbe aumentare la propensione degli investitori a destinare il proprio capitale verso asset rischiosi come le azioni. Per quanto riguarda l’Italia, inoltre, le riaperture annunciate da Mario Draghi nella giornata di venerdì, a partire dal 26 aprile e poi in diverse a tappe tra maggio e giugno, dovrebbero dare avvio alla ripresa dell’economia che, secondo le parole del premier, sarà protagonista di un rimbalzo molto forte nei prossimi mesi.
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Titoli migliori del FTSE MIB
I titoli più acquistati della giornata, tra quelli inseriti nel listino principale della borsa di Milano, sono stati i seguenti:
- BPER Banca: +3,15%
- Leonardo: +2,39%
- Unicredit: +1,24%. Vedere qui per conoscere alcune importanti novità riguardanti Unicredit e per la spiegazione di un potenziale setup operativo che potrebbe verificarsi sul titolo azionario nei prossimi giorni o nelle prossime settimane.
- Interpump Group: +1,22%
- A2a: +1,19%
- Atlantia: +1,07%
- Banca Mediolanum: +1,05%
- Terna: +0,88%
Titoli peggiori del FTSE MIB
Le vendite hanno riguardo, invece, soprattutto i seguenti titoli azionari:
- Cnh Industrial: -4,50%
- Prysmian: -3,34%
- STMicroelectronics: -2,34%
- Exor: -1,41%
- Pirelli: -1,06%
- Stellantis: -1,00%
- Ferrari: -0,99%
- Telecom Italia: -0,74%
Boom di Juventus (+17,85%): la Superlega piace agli investitori
Da segnalare, tra i titoli non inseriti nel paniere azionario del FTSE MIB, la straordinaria performance realizzata dal titolo Juventus a Piazza Affari (inserito nell’indice FTSE MidCap).
Dopo aver aperto la seduta a quota 0,8330 euro per azione, il titolo della squadra bianconera ha chiuso la giornata ad un prezzo di 0,911 euro per azione con un rialzo del 17,85% su base giornaliera. Si tratta di un livello di prezzo che non si vedeva da settembre 2020. In seguito a questa salita, e in virtù del prezzo di chiusura, la capitalizzazione di mercato ha raggiunto un valore pari a quasi 1,2 miliardi.
Gli investitori hanno acquistato in massa il titolo dopo l’annuncio della nascita di una nuova competizione, la Superlega, di cui la Juventus è membro fondatore insieme ad altri top club europei. Si tratta di progetto fortemente voluto da Florentino Perez, presidente del Real Madrid, col supporto di Andrea Agnelli e del Manchester United.
La Superlega è una competizione infrasettimanale nella quale si sfideranno 20 club tra i migliori d’Europa, divisi in due gironi da 10, da cui verranno determinate le squadre che potranno accedere alla fase finale ad eliminazione diretta. In particolare, il minimo numero di partite per squadra sarà pari a 18, ma si potranno raggiungere anche le 25 partite, in virtù delle 4 sfide tra andata e ritorno dei quarti e delle semifinali, la finale secca e lo spareggio tra le quarte e quinte classificate dei due gironi per determinare il quadro dei quarti di finale. L’attuale format della Champions League prevede, invece, un numero massimo di 13 partite per chi arriva in finale.
E’ un’iniziativa che sta facendo discutere molto in queste ore nel mondo del calcio. C’è soprattutto una diatriba in corso tra i club fondatori della Superlega, da una parte, e UEFA e FIFA , dall’altra. Alla base di questa decisione ci sono soprattutto motivazioni di natura economica, con importanti benefici all’orizzonte per i club partecipanti, sia dal punto di vista dei diritti televisivi che dei finanziamenti in arrivo ai club fondatori.
L’avvio della Superlega sarà finanziato, infatti, da JPMorgan con 3,5 miliardi di euro destinati subito ai club fondatori del nuovo progetto calcistico europeo. Lo ha reso noto un portavoce del colosso finanziario statunitense all’agenzia Reuters, affermando quanto segue:
“I club fondatori riceveranno un contributo una tantum pari a 3,5 miliardi di euro a supporto dei loro piani d’investimento in infrastrutture e per bilanciare l’impatto della pandemia Covid-19”.
Altre notizie dai principali mercati finanziari: prese di profitto a Wall Street
Si registra un calo nel mercato azionario statunitense durante la seduta odierna. Tra gli indici di Wall Street è il Nasdaq quello che evidenzia il maggior ribasso, con una perdita di circa un punto percentuale (ore 20:30 italiane circa). In una giornata priva di dati macro rilevanti e dopo una forte spinta rialzista, che ha portato gli indici ad aggiornare i massimi storici durante la scorsa settimana, queste vendite dovrebbero essere dovute semplicemente a fisiologiche prese di profitto degli investitori, i quali attendono la pubblicazione delle prossime trimestrali per capire se gli ottimi risultati del settore finanziario si estenderanno anche agli altri settori, confermando la generalizzata ripresa dell’economia statunitense.
Le performance dei tre indici principali del mercato azionario statunitense sono le seguenti:
- Dow Jones: -0,40%
- S&P 500: -0,55%
- Nasdaq: -1,04%
Lo spread Btp/Bund rimane stabile a quota +102 punti base: il Btp decennale rende +0,78%, mentre il Bund di pari scadenza ha un rendimento di -0,24%. Entrambi in leggero rialzo rispetto alla chiusura dello scorso venerdì, così come il rendimento del Treasury decennale (titolo di Stato USA), attualmente pari a +1,60%.
Ancora una seduta di ribassi per il Bitcoin, che vale adesso circa 55.700 dollari. Il calo su base giornaliera è di circa l’1%, meno profondo rispetto al -6,25% registrato nella giornata di venerdì.
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Nel mercato valutario, da segnalare il rialzo del cambio valutario Euro/Dollaro USA, scambiato attualmente ad un tasso di 1,2035. La variazione su base giornaliera è di +0,43%.
Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, scende l’oro, che quota 1.771 dollari l’oncia, in calo dello 0,50% rispetto alla chiusura di venerdì. Leggero rialzo, invece, per il petrolio: il WTI viene scambiato ad un prezzo di 63,40 dollari al barile (+0,33%), mentre il Brent ha una quotazione di 67 dollari al barile (+0,32%).