La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari.
La Borsa di Milano conclude la prima seduta della settimana in territorio negativo, in linea con quanto accaduto nelle altre principali borse europee. Tornano a pesare i timori di un rallentamento economico globale, a causa dei dati deludenti sulla crescita del PIL cinese, in concomitanza con un’inflazione in continua crescita e con i primi segnali di restringimento della politica monetaria di Federal Reserve e Banca Centrale Europea, che nei prossimi mesi cominceranno ad attuare il cosiddetto “tapering”, ovvero a ridurre gli stimoli monetari, consistenti nell’acquistare titoli obbligazionari dalle banche.
Il Prodotto Interno Lordo cinese, nel terzo trimestre dell’anno, è aumentato soltanto del 4,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a fronte di una stima degli analisti pari a +5,2% e alla lettura di +7,9% del trimestre precedente. La produzione industriale della Cina, nel mese di settembre, è aumentata soltanto del 3,1%: gli analisti avevano previsto un aumento del 4,5% e il dato precedente era risultato pari a +5,3%. Segnali di rallentamento anche dagli Stati Uniti, dove la produzione industriale, nel mese di settembre, è addirittura calata dell’1,3%, contro le stime di +0,2%. Ad agosto la produzione era già risultata in contrazione, ma soltanto dello 0,1%.
Va specificato, inoltre, che sulla performance del Ftse Mib ha pesato, per circa lo 0,59%, anche lo stacco dividendi di quattro società del settore finanziario/assicurativo, che ricoprono un peso importante nel calcolo dell’indice, ovvero:
- Intesa Sanpaolo, che ha distribuito un dividendo di 0,0996 euro per azione, per un totale di circa 1,9 miliardi di euro provenienti dalla riserva straordinaria;
- Generali: stacca una cedola di 0,46 euro per azione, seconda parte dell’erogazione complessiva da 2,31 miliardi di euro iniziata in primavera;
- Banca Mediolanum: distribuisce agli azionisti la seconda tranche da 553,7 milioni del dividendo deliberato nell’assemblea degli azionisti durante la scorsa primavera;
- Unipol: paga ai soci un dividendo da 0,28 euro per azione, derivanti da riserve pari a circa 200 milioni di euro.
La chiusura delle borse europee
Queste le performance registrate dai principali indici azionari europei, in chiusura di seduta:
- FTSE MIB (Milano): -0,83% a quota 26.268,62 punti indice
- CAC 40 (Parigi): -0,81%
- DAX (Francoforte): -0,72%
- IBEX 35 (Madrid): -0,68%
- FTSE 100 (Londra): -0,42%
L’Euro Stoxx 50, affidabile indicatore del sentiment prevalente nelle borse europee, chiude la seduta in ribasso dello 0,75%, a quota 4.151,40 punti indice.
Titoli migliori del Ftse Mib
- Banco Bpm: +2,18%
- Bper Banca: +1,58%
- Banca Generali: +1,41%
- Azimut Holding: +1,06%
- Prysmian: +0,90%
- Amplifon: +0,75%
- STMicroelectronics: +0,48%
- Nexi: +0,47%
- Mediobanca: +0,45%
- Snam: +0,23%
Titoli peggiori del Ftse Mib
- Banca Mediolanum: -7,36%
- Unipol: -4,71%
- Intesa San Paolo: -3,24%
- Generali: -2,05%
- Stellantis: -1,82%
- Exor: -1,61%
- Pirelli: -1,46%
- Saipem: -1,27%
- Inwit: -1,14%
- Cnh Industrial: -1,06%
Stati Uniti: le aspettative ottimistiche sulle trimestrali sostengono l’azionario
Continua a dimostrare forza il mercato azionario statunitense che, dopo aver chiuso la scorsa settimana con una decisa impostazione rialzista, sta consolidando o, nel caso del settore tecnologico, sta dando seguito a tale movimento nella sessione odierna. Oggi Wall Street ha aperto in territorio negativo rispetto alla chiusura di venerdì, infatti i futures sugli indici Usa, prima delle 15:30 (orario di apertura di Wall Street), risultavano in calo, seguendo l’andamento degli indici europei. Successivamente, dopo le 15:30, gli indici statunitensi hanno recuperato il gap down, portando le quotazioni al di sopra dei massimi della scorsa ottava, caratterizzata dall’andamento positivo delle trimestrali, soprattutto quelle dei grandi istituti bancari.
Secondo le stime elaborate dagli analisti per le altre società incluse nell’indice S&P 500, nel terzo trimestre dell’anno sarebbe stata conseguita una crescita dei profitti del 30%: se ciò venisse confermato dai dati effettivi, questo sarebbe il terzo miglior trimestre dal 2010. Durante la scorsa ottava, l’indice S&P 500 ha guadagnato l’1,82%, miglior settimana da luglio. Il Dow Jones ha registrato, nella settimana che si è conclusa venerdì 15, un +1,58%, miglior performance settimanale dallo scorso mese di giugno. Il Nasdaq Composite, invece, è salito del 2,18%, miglior settimana da agosto.
Su base giornaliera, invece, questo l’andamento evidenziato dai tre indici principali, alle 19:00 ora italiana:
- Nasdaq Composite: +0,49%
- S&P500: +0,18%
- Dow Jones: -0,12%
Euro/Dollaro in rialzo: fuoco di paglia o inversione rialzista in arrivo?
Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, sale leggermente a 105 punti base, in aumento di un solo punto rispetto alla chiusura dell’ultima seduta: il rendimento del Btp sale a +0,90%; in rialzo anche il rendimento del Bund che si attesta a -0,15%. Sale anche il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), pari a +1,60%, in aumento di 3 punti base rispetto alla chiusura della scorsa seduta.
Il Bitcoin consolida i forti guadagni conseguiti a partire dallo scorso 30 settembre (+50% circa), mantenendosi poco distante dal massimo storico, toccato lo scorso 14 aprile, in area 64.900 dollari. La criptovaluta più famosa quota, infatti, 61.780 dollari, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di +0,38%.
Nel mercato valutario, sale il cambio Euro/Dollaro Usa, che viene scambiato attualmente a 1,1619 dollari, corrispondenti ad una performance di +0,18% rispetto alla chiusura della scorsa seduta. Nei prossimi giorni si potrà capire se, questo rimbalzo partito già nelle ultime sedute della scorsa settimana, costituisce soltanto una pausa dell’intenso trend ribassista cominciato durante lo scorso mese di maggio oppure l’inizio di una inversione rialzista.
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Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, in leggero ribasso il prezzo dell’oro, che quota 1.765 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance di -0,14% rispetto all’ultimo valore di chiusura. In moderato calo anche il prezzo del petrolio: il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 82,26 dollari al barile, corrispondenti ad una performance di -0,38% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 84,37 dollari al barile, con una variazione di -0,58% rispetto al prezzo di chiusura di venerdì scorso, dopo aver toccato, questa mattina, la soglia degli 86 dollari.