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Piazza Affari, lunedì 16 agosto: chiusura negativa innescata dalla crisi afghana, scende Saipem

La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Una sintesi dei temi più importanti della giornata. 

Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano (Gettyimages)

La Borsa di Milano conclude la prima seduta post-Ferragosto in ribasso, ponendo fine alla serie di nove rialzi consecutivi del Ftse Mib. Giornata con impostazione negativa anche per tutti gli altri mercati azionari, europei e statunitensi, a causa dei seguenti fattori macroeconomici e geopolitici:

  • i segnali di indebolimento dell’economia cinese, evidenziati dai dati rilasciati questa mattina, principalmente a causa del nuovo aumento dei contagi da Covid-19. Questo ha determinato delle conseguenze a catena, ovvero il calo dei prezzi del petrolio nella prima parte della giornata, che ha spinto al ribasso le quotazioni dei titoli azionari del settore petrolifero. Le vendite al dettaglio in Cina, per quanto riguarda il mese di luglio, sono risultate in aumento dell’8,5%, su base annuale, ma si tratta dell’incremento più basso registrato nel 2021. Il tasso di crescita delle vendite risulta, inoltre, molto più basso rispetto a quello rilevato a giugno (+12,1%) e al di sotto delle previsioni degli analisti (+11%). “La diffusione della pandemia e il maltempo hanno avuto conseguenze sull’economia in alcune regioni. La ripresa rimane instabile e irregolare”, hanno osservato i membri dell’Ufficio nazionale di statistica, che ha calcolato il dato. La produzione industriale ha registrato, sempre nel mese di luglio, un aumento del 6,4%, su base annuale, anch’essa in calo rispetto al mese precedente (+8,3%) e al di sotto della stima degli analisti (+7,8%);
  • la prosecuzione della tendenza al rialzo dei contagi, determinati dalla variante Delta del Covid-19, a livello globale, ma soprattutto in Giappone e Stati Uniti;
  • la presa del potere in Afghanistan da parte dei talebani, che hanno determinato il crollo del precedente governo, spingendo gran parte della popolazione a cercare la fuga dal Paese.

A quanto detto va anche aggiunto che i mercati azionari europei, in seguito al rally estivo cominciato intorno al 20 luglio, erano in una fase di ipercomprato, ovvero di eccesso rialzista del prezzo, evidenziata dagli oscillatori. Perciò, una correzione ribassista, anche più profonda di quella osservata oggi, va considerata come un evento fisiologico, a maggior ragione se vi sono delle fonti di incertezza, come quelle descritte, a consigliare cautela agli investitori.

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La chiusura dei mercati azionari europei: il peggiore è Londra

Queste le performance evidenziate, in chiusura di seduta, dai principali indici azionari europei:

  • FTSE 100 (Londra): -0,90%
  • CAC 40 (Parigi): -0,83%
  • IBEX 35 (Madrid): -0,81%
  • FTSE MIB (Milano): -0,76% a quota 26.448,76 punti indice
  • SMI (Zurigo): -0,36%
  • DAX (Francoforte): -0,32%

L’Euro Stoxx 50, ottimo indicatore del sentiment prevalente nei mercati azionari europei, chiude la seduta in ribasso dello 0,64%, a quota 4.202,44 punti indice.

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Titoli migliori del Ftse Mib

I maggiori rialzi, tra i titoli inclusi nel listino principale di Piazza Affari, sono stati registrati da:

  • Italgas: +0,78%
  • Diasorin: +0,65%
  • Recordati: +0,56%
  • Amplifon: +0,49%
  • Hera: +0,46%
  • Snam: +0,38%
  • Azimut Holding: +0,35%
  • Mediobanca: +0,22%
  • Terna-Rete Elettrica Nazionale: +0,17%
  • A2a: +0,13%

Titoli peggiori del Ftse Mib

I maggiori ribassi, invece, sono stati registrati dai seguenti titoli azionari:

  • Saipem: -2,37%
  • Tenaris: -2,25%
  • Moncler: -1,97%
  • Cnh Industrial: -1,87%
  • Buzzi Unicem: -1,72%
  • Leonardo: -1,63%
  • Banco Bpm: -1,61%
  • Stellantis: -1,44%
  • Eni: -1,39%
  • Unicredit: -1,30%

Wall Street: clima di prudenza, si rafforza l’ipotesi di un imminente tapering

In una giornata già piena di notizie poco rassicuranti per i mercati azionari, è arrivata anche l’indiscrezione del The Wall Street Journal, secondo cui la Federal Reserve dovrebbe porre fine all’acquisto di titoli obbligazionari dalle banche entro la prima metà del 2022, alimentando i timori degli investitori verso un ricorso al tapering più veloce del previsto. La conclusione del programma di quantitative easing sarà ovviamente graduale e seguirà un piano di progressiva riduzione dell’ammontare di titoli acquistati. Il fatto che la conclusione definitiva sarebbe prevista per i primi 6 mesi del prossimo anno, secondo quanto riportato dal quotidiano finanziario, rafforza l’opinione di numerosi analisti secondo cui già nel mese di settembre la banca centrale dovrebbe annunciare l’inizio del ridimensionamento dell’ammontare complessivo dei titoli acquistati.

Oltre a quanto già detto, si ricorda che venerdì scorso il dato relativo all’indice di fiducia dei consumatori, elaborato dall’Università del Michigan, ha toccato i minimi degli ultimi 10 anni. Ciò significa che la rapida diffusione della variante Delta spaventa i consumatori statunitensi.

Di seguito, le performance evidenziate dai principali indici di Wall Street, alle 18:30 ora italiana:

  • Nasdaq 100: -0,75%
  • S&P 500: -0,34%
  • Dow Jones: -0,17%

Seguendo una dinamica osservata spesso nel corso degli ultimi mesi, dopo una prima parte di giornata in netto ribasso, i mercati azionari statunitensi stanno attualmente recuperando, seppur parzialmente, le perdite subite. Bisognerà vedere se, nei prossimi giorni, gli azionari continueranno a scendere in considerazione dei numerosi fattori di incertezza descritti, rendendo più intensa la correzione avvenuta oggi, o se saranno in grado di ripartire ancora una volta verso nuovi massimi.

Altre notizie dai principali mercati finanziari: la variante Delta spinge giù il petrolio

Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bundovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, rimane stabile a quota 106 punti base, invariato rispetto all’ultimo valore di chiusura: il rendimento del Btp risulta pari a +0,56%, mentre il rendimento del Bund si attesta a -0,50%. In ribasso il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato USA), che risulta pari a +1,25%, in calo di 5 punti base rispetto al precedente valore di chiusura.

In leggero calo il prezzo del Bitcoin, in un contesto di mercato che rimane comunque caratterizzato da una tendenza rialzista, dopo il breakout dell’area di trading range che ha “intrappolato” le quotazioni per oltre due mesi e che potrebbe portare la criptovaluta più famosa, nelle prossime settimane, in area 58.000 dollari e poi, eventualmente, a ritoccare il massimo storico in area 64.900 dollari. Il Bitcoin quota attualmente 46.423 dollari, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di -1,29%.

Nel mercato valutario, scende il cambio Euro/Dollaro Usa, che viene scambiato ad un tasso di 1,1775, corrispondente ad una performance di -0,14% su base giornaliera.

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Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, in leggero rialzo il prezzo dell’oro, che quota attualmente 1.787 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance di +0,40% rispetto all’ultimo valore di chiusura. Scende, invece, il prezzo del petrolio, dopo la pubblicazione dei dati che hanno evidenziato come l’economia cinese stia cominciando a subire le conseguenze negative della risalita dei contagi da Covid-19, che potrebbe rallentarne la ripresa. Si ricorda che la Cina è, ad oggi, il principale importatore mondiale di petrolio e che, qualunque evento negativo riguardante il suo settore economico, è in grado di impattare sulla domanda complessiva di petrolio greggio. Il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 67,60 dollari al barile, con una performance di -0,73% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 69,80 dollari al barile, con una variazione di -1,13% rispetto all’ultimo valore di chiusura.

Donato Mancini

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