Gli acquisti sul titolo Unicredit sostengono il Ftse Mib, nel contesto di una giornata dominata dalla prudenza nei principali mercati europei, che registrano perdite a causa delle incertezze legate alla pandemia.
Tendenza prevalentemente negativa anche oggi per le borse europee, dopo la correzione avvenuta nella scorsa seduta, che ha ridimensionato i notevoli guadagni conseguiti nelle prime due sedute della settimana. In rialzo, tra le principali piazze del continente, soltanto la Borsa di Milano, mantenuta in territorio positivo soprattutto dalla performance di Unicredit, che sale di oltre il 10% in seguito alla presentazione del piano strategico relativo al triennio 2022-2024. Si ricorda che il Ftse Mib, indice principale di Piazza Affari, è composto soprattutto da banche, per cui l’andamento del comparto bancario ha un ruolo decisivo nel determinare l’andamento dell’indice
Le nuove restrizioni annunciate in Gran Bretagna e Danimarca, per tenere sotto controllo la pandemia, hanno riportato in superficie i timori legati al Covid-19. Gli investitori sono, dunque, rimasti prudenti, determinando il ribasso degli indici azionari, seppur in misura lieve, a differenza di quanto avvenuto negli ultimi giorni di novembre, quando, la diffusione della variante Omicron del Covid-19, ha provocato delle vendite da panico e un calo dei listini di circa 5 punti percentuali nella seduta di venerdì 26.
A Piazza Affari, maglia nera nel Ftse Mib è Telecom Italia, frenata dall’ipotesi secondo cui il CdA del 17 dicembre potrebbe rivedere nuovamente al ribasso i target 2021, per la terza volta nel giro di pochi mesi. Nella stessa occasione, ci dovrebbe essere una decisione definitiva sull’offerta presentata dal fondo americano Kkr per acquisire il controllo del gruppo.
Nel piano triennale, Unicredit prevede di distribuire, entro fine 2024, un dividendo pari complessivamente a 16 miliardi di euro, con un payout (rapporto tra dividendo e utile netto) del 30% sull’utile del 2021 e di almeno il 35% negli anni successivi.
Per il 2024, il gruppo bancario prevede utile pari a 4,5 miliardi di euro, rispetto ai 3,3 miliardi del 2021.Il rapporto costi/ricavi è atteso in calo al 50% dall’attuale 56% , con i ricavi che dovrebbero aumentare fino a quota 17 miliardi, ovvero 1,1 miliardi in più rispetto ai livelli attuali.
“Con la nuova strategia otterremo rendimenti significativamente più elevati e in progressiva crescita per i nostri azionisti”, ha commentato il CEO di Unicredit, Andrea Orcel, aggiungendo che il piano “non si limita al breve termine, ma ci prepara anche al successo e alla stabilità nel lungo periodo, oltre il 2024”.
Dopo la pubblicazione di queste proiezioni, il titolo Unicredit ha chiuso la seduta in rialzo del 10,82%. Il rally odierno ha permesso al gruppo bancario di raggiungere i massimi da febbraio 2020, tornando, quindi, sui livelli precedenti lo scoppio della pandemia.
Di seguito, le performance registrate, dai principali indici azionari europei, in chiusura di seduta:
L’Euro Stoxx 50, indice di riferimento a livello europeo, chiude la seduta in ribasso dello 0,59%, a quota 4.208,30 punti.
I titoli più acquistati di giornata sono stati i seguenti:
I maggiori ribassi, invece, sono stati registrati dai seguenti titoli azionari:
Incertezza a Wall Street, dove i principali indici azionari, dopo tre sedute consecutive in rialzo, evidenziano performance contrastanti, con il Dow Jones in territorio positivo e il Nasdaq che, invece, perde circa mezzo punto percentuale.
Questo l’andamento evidenziato, su base giornaliera, alle 19:20 ora italiana:
Gli investitori attendono i dati sull’andamento dell’inflazione a novembre, il cui rilascio è previsto per domani (per maggiori dettagli, consultare il calendario economico) e che potrebbero ricoprire un ruolo importante nell’indirizzare le scelte di politica monetaria della Federal Reserve. Secondo molti esperti, la banca centrale statunitense, qualora l’inflazione risulti ancora in aumento, potrebbe decidere nel prossimo meeting di intensificare il tapering, riducendo gli acquisti di bond di 30 miliardi di dollari rispetto agli iniziali 15 miliardi. L’ammontare mensile degli acquisti diventerebbe pari, se così fosse, a 90 miliardi di euro, a fronte dei 120 miliardi di dollari iniettati dalla Fed nel sistema economico fino al mese di ottobre.
Il dato pubblicato oggi, sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione, ha raggiunto il minimo dal lontano 1969. Le nuove richieste, nella settimana che si è conclusa sabato 4, sono state pari a 184.000, in calo di 43.000 unità rispetto alla lettura della scorsa settimana.
In riguardo al mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, rimane stabile a 134 punti base. Il rendimento del Btp scende a +0,99%; in calo anche il rendimento del Bund, pari a -0,35%. In leggero ribasso anche il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), pari a +1,48%, in calo di tre punti rispetto all’ultimo valore di chiusura.
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