Piazza Affari, giovedì 7 ottobre: chiusura positiva, sale Stellantis

La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari.

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Ingresso di Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano (Adobe stock)

La Borsa di Milano torna a salire con decisione e chiude la seduta odierna in guadagno di oltre un punto percentuale, nel contesto di mercati azionari che evidenziano volatilità elevata ma che, nel complesso, non manifestano una direzionalità ben precisa nel corso dell’ultimo mese di borsa. Analizzando, infatti, l’ultimo mese di negoziazione di Piazza Affari tramite un grafico giornaliero si nota un andamento laterale delle quotazioni. Inoltre, numerose sedute, da inizio settembre ad oggi, sono terminate con performance superiori al punto percentuale, sia in positivo che in negativo. Ciò significa che vi è del nervosismo nei mercati azionari, ma non tale da determinare delle pressioni costanti di vendita, infatti le borse si mantengono non molto distanti dai massimi e, il calo osservato a partire dai primi di settembre, può essere considerato semplicemente come una correzione ribassista in un contesto caratterizzato ancora da un trend rialzista molto solido.

Il clima di fiducia, che ha determinato gli acquisti osservati oggi nel comparto azionario, deriva da numerosi fattori:

  • l’apertura della Russia ad incrementare le esportazioni di gas naturale in Europa, che ha tranquillizzato gli investitori sul fronte della problematica rappresentata dalla carenza di materie prime (cosiddetto “energy crunch”), dovuta all’esponenziale incremento della domanda globale di beni di consumo dopo il superamento della fase critica della pandemia. Questa notizia ha anche, almeno momentaneamente, frenato la salita dei prezzi nel mercato del gas naturale;
  • le indiscrezioni secondo cui la Banca Centrale Europea, in caso di necessità, dopo la conclusione degli acquisti previsti nell’ambito del programma emergenziale di sostegno all’economia (Pepp), avrebbe già definito un nuovo piano di acquisto bond, con cui garantirebbe un extra-supporto, tranquillizzando gli investitori. Secondo le ultime dichiarazioni della BCE, il Pepp dovrebbe concludersi a marzo 2022 e, già a partire dal trimestre appena iniziato, il ritmo degli acquisti dovrebbe essere gradualmente ridimensionato;
  • il rally di Wall Street nelle ultime ore della sessione americana di ieri, innescato dall’avvicinarsi di un accordo in Congresso per l’estensione del limite al debito pubblico.

La chiusura dei mercati azionari europei: il migliore è Madrid

  • IBEX 35 (Madrid): +2,14%
  • DAX (Francoforte): +1,85%
  • CAC 40 (Parigi): +1,65%
  • SMI (Zurigo): +1,68%
  • FTSE MIB (Milano): +1,51% a quota 25.992,29 punti indice
  • FTSE 100 (Londra): +1,17%

L’Euro Stoxx 50, indice che sintetizza l’andamento delle borse europee, chiude la seduta in rialzo del 2,14%, a quota 4.098,34 punti.

Titoli migliori del Ftse Mib

  • Stellantis: +3,80%
  • Buzzi Unicem: +2,95%
  • Exor: +2,81%
  • Interpump Group: +2,65%
  • Enel: +2,60%
  • Nexi: +2,28%
  • Ferrari: +2,18%
  • Inwit: +2,16%
  • Banca Generali: +2,13%
  • Prysmian: +1,98%

Titoli peggiori del Ftse Mib

  • Saipem: -1,52%
  • Eni: -0,67%
  • Recordati: -0,45%
  • Leonardo: -0,42%
  • Banco Bpm: -0,32%
  • Snam: -0,08%

Stati Uniti: vicino l’accordo per l’estensione del limite al debito, Wall Street sale

Sentiment positivo nel mercato azionario statunitense, già a partire dalle ultime due ore della scorsa seduta, quando gli indici si sono indirizzati al rialzo con decisione, dando seguito alla salita anche durante la prima parte della seduta odierna.

Ecco l’andamento evidenziato dai tre indici principali alle 18:50 ora italiana:

  • Nasdaq 100: +1,50%
  • Dow Jones: +1,43%
  • S&P 500: +1,35%

Il ritorno degli acquisti, dopo il netto calo di lunedì, è legato principalmente all’affievolirsi delle preoccupazioni verso il possibile default degli Stati Uniti, eventualità che si potrebbe concretizzare in caso di mancato intervento sul tetto previsto dalla legge al debito federale che, se rimanesse sul livello attuale, non consentirebbe agli Usa di reperire le risorse finanziarie necessarie per adempiere alle proprie obbligazioni in scadenza nelle prossime settimane. Questo rischio sembra, però, allontanarsi, dopo che, ieri, il principale esponente repubblicano al Senato, Mitch McConnell, ha presentato un piano per sostenere un’estensione del limite del debito federale fino a dicembre, in modo da scongiurare un clamoroso default della prima economia mondiale. Democratici e Repubblicani del Congresso dovrebbero continuare i negoziati in giornata, allo scopo di approvare questo piano nel più breve tempo possibile.

In attesa dei dati di domani sull’occupazione, tra cui spicca quello relativo ai Non Farm Payrolls, continuano ad arrivare indicazioni positive dal mercato del lavoro. Durante la settimana terminata sabato 2 ottobre, infatti, sono pervenute soltanto 326.000 richieste iniziali di sussidio di disoccupazione: dato inferiore rispetto al precedente (364.000 nuove richieste) e migliore delle stime degli analisti (348.000).

Altre notizie dai principali mercati finanziari: seduta di riflessione per i compratori di Bitcoin

Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, scende a 104 punti base, in calo di tre punti rispetto alla chiusura della scorsa seduta: il rendimento del Btp scende a +0,85%, mentre il rendimento del Bund risulta poco mosso e pari a -0,19%. Continua la tendenza rialzista del rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), pari a +1,56%, in aumento di quattro punti base rispetto ai livelli della vigilia.

Sembra essere giunto il momento di una pausa, invece, nel mercato del Bitcoin, che registra un ribasso dopo otto sedute di rialzo ininterrotto, che hanno portato le quotazioni da 41.000 a 55.000 dollari, per un guadagno del 34% circa nell’intervallo temporale considerato. La criptovaluta più famosa quota attualmente 54.260 dollari, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di -2,00%.

Nel mercato valutario, poco mosso oggi il cambio Euro/Dollaro Usa, che resta sui minimi da luglio 2020. Il cambio principale del Forex viene scambiato attualmente a 1,1557 dollari, praticamente invariato rispetto al livello di chiusura della scorsa seduta.

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Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, in leggero ribasso il prezzo dell’oro, che quota 1.758 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance di -0,28% rispetto all’ultimo valore di chiusura. Torna a salire il prezzo petrolio, dopo i ribassi da profit-taking osservati tra la scorsa seduta e la prima parte di quella odierna ed innescati dal dato deludente, pubblicato ieri, sulla variazione settimanale delle scorte di petrolio greggio in giacenza presso le aziende statunitensi, risultate inaspettatamente in aumento. Il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 78,20 dollari al barile, corrispondenti ad una performance di +1,53% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 81,83 dollari al barile, con una variazione di +0,93% rispetto al prezzo di chiusura di ieri.

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