La chiusura della seduta odierna della borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata, analisi tecnica intraday del FTSE MIB. Uno sguardo anche all’andamento dei principali mercati finanziari e ai temi più importanti della giornata.
Si conclude in perdita la seduta odierna della borsa di Milano. Chiusura al ribasso anche per le altre principali piazze europee, ad eccezione di Madrid, che termina la seduta borsistica con una performance leggermente al di sopra della parità.
Dovrebbe trattarsi soltanto di prese di profitto da parte degli investitori, quindi di una situazione legata ad una fisiologica flessione da realizzi, considerando le elevate quotazioni raggiunte dai mercati azionari in virtù del rally osservato durante questi primi quattro mesi del 2021 (+8,39% del FTSE MIB da inizio anno, fino al valore di chiusura registrato oggi). Non vi sono, attualmente, elementi di natura fondamentale in grado di generare preoccupazione per l’andamento degli azionari nei prossimi giorni.
FTSE MIB: l’analisi tecnica del grafico intraday
Un’accelerazione della discesa degli azionari europei è stata registrata durante il pomeriggio, subito dopo l’apertura di Wall Street (15:30 ora italiana). Gli indici statunitensi S&P500 e Nasdaq, infatti, dopo aver toccato nuovi massimi storici pochissimi minuti dopo l’apertura, hanno cominciato ad evidenziare una certa debolezza che ha influito negativamente anche sull’andamento degli indici europei, che già evidenziavano incertezza. E’ interessante osservare il grafico del FTSE MIB, su timeframe a 15 minuti, per comprendere meglio quanto accaduto nel mercato azionario italiano durante questa seduta.
Nelle ultime sedute, le quotazioni dell’indice principale della borsa di Milano, hanno dato vita a dei movimenti estremamente tecnici, cioè molto coerenti con le teorie dell’analisi tecnica.
A partire dallo scorso 26 aprile, infatti, il FTSE MIB oscillava in un range compreso, approssimativamente, tra area 24.540 (resistenza) e area 24.350 (supporto) punti indice. In diverse occasioni, il livello di resistenza di quest’area di trading range ha bloccato dei tentativi di rialzo, mentre in due occasioni il supporto aveva respinto il ribasso. Il livello di supporto sopra indicato, è stato violato, però, durante la seduta odierna, dalla candela con forte connotazione ribassista delle ore 16, quando è partita una intensa ondata di vendite a Wall Street. Dopo il breakdown (rottura ribassista), l’indice ha segnato il minimo di giornata, poco sopra 24.150 punti indice, in corrispondenza di una candela con ampia lower shadow, causata da una ulteriore spinta al ribasso prontamente riassorbita dal mercato, grazie alla presenza del supporto in area 24.230 punti indice, che ha consentito alle quotazioni di rimbalzare dai minimi di giornata.
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La chiusura dei mercati azionari europei: Francoforte peggiore di giornata
Queste le performance registrate, in chiusura di seduta, dai principali indici azionari europei:
- IBEX 35 (Madrid): +0,27%
- FTSE 100 (Londra): -0,03%
- CAC 40 (Parigi): -0,07%
- SMI (Zurigo): -0,22%
- FTSE MIB (Milano): -0,74% a quota 24.728, 20 punti indice
- DAX (Francoforte): -0,90%
L’indice Euro Stoxx 50 chiude con una variazione su base giornaliera di -0,45%, a quota 3.996,90 punti indice, mettendo in evidenza la debolezza che ha caratterizzato i mercati azionari europei durante la seduta odierna.
Titoli migliori del FTSE MIB: bene le banche
Gli acquisti hanno riguardato maggiormente i seguenti titoli azionari, tra quelli appartenenti al listino principale di Piazza Affari:
- STMicroelectronics: +1,62%
- A2a: +1,47%
- Intesa San Paolo: +0,91%
- Unicredit: +0,86%
- Mediobanca: +0,28%
Titoli peggiori del FTSE MIB: i risultati trimestrali spingono giù Tenaris
I titoli più colpiti da vendite, invece, sono stati i seguenti:
- Tenaris: -6,78%
- Saipem: -4,92%
- Stellantis: -3,81%
- Amplifon: -3,48%
- Cnh Industrial: -2,86%
Su Tenaris hanno pesato i risultati del primo trimestre, da cui è emerso un EBITDA (risultato della gestione caratteristica della società) sotto le attese degli analisti. Questo ha innescato, dunque, delle prese di profitto su un titolo salito molto nel corso di quest’anno: considerando la quotazione di chiusura della seduta odierna (8,67 euro), infatti, il titolo risulta al rialzo di oltre il 30% rispetto al valore registrato all’apertura della prima seduta dell’anno (6,65 euro).
Ancora sentiment negativo su Saipem, che continua a scendere in virtù dei risultati negativi rilasciati nella serata di martedì 27 e riportati su questo sito dopo la chiusura della scorsa seduta. Ad una sessione dal termine della settimana di borsa, Saipem risulta in pesante ribasso dell’11,58% rispetto al valore di chiusura dello scorso venerdì.
Wall Street: risultati trimestrali e Fed supportano i mercati
Seduta contrastata per quanto riguarda il mercato azionario statunitense. Dopo un avvio al rialzo, nei primi minuti di negoziazione, l’S&P 500 e il Nasdaq hanno raggiunto nuovi massimi storici. Poi, però, è partito un movimento al ribasso che ha annullato i guadagni registrati in apertura: correzione legata soprattutto ad una certa debolezza del settore tecnologico e diventata molto intensa tra le 16 e le 18. A partire dalle 18:15 circa si osserva una ripresa delle quotazioni degli indici, che stanno ormai recuperando il terreno perso in precedenza e che, alle 20:35 ora italiana, fanno registrare le seguenti performance su base giornaliera:
- Dow Jones: +0,61%
- S&P 500: +0,59%
- Nasdaq: +0,19%
Si nota come, nonostante la momentanea correzione appena descritta, il sentiment rimanga ancora positivo. Vi sono, infatti, numerose fonti di ottimismo per quanto riguarda l’azionario statunitense:
- la Federal Reserve, nell’appuntamento di ieri, come previsto, ha lasciato invariati sia i tassi di riferimento (range 0-0,25%) sia la portata del quantitative easing: il programma di acquisto titoli dalle banche rimane, infatti, stabile a quota 120 miliardi di dollari al mese, tra titoli di Stato e titoli garantiti da mutui ipotecari. Soprattutto, il governatore della Fed Jerome Powell, nella conferenza stampa, ha chiarito che l’aumento dell’inflazione (principalmente nel settore delle materie prime), essendo dovuto a “fattori transitori”, non determinerà cambiamenti nell’attuale politica monetaria accomodante dell’autorità statunitense di vigilanza bancaria;
- i risultati trimestrali continuano a dare ottimi segnali sullo stato di saluto delle aziende statunitensi: in particolare, i colossi del settore tecnologico continuano a far registrare record di ricavi e utili nel primo trimestre del 2021. Ultime tra queste, in ordine di tempo, Apple e Facebook, mentre stasera sarà il turno di Amazon, dopo la chiusura dei mercati;
- i dati macroeconomici pubblicati in giornata (elencati nel calendario economico) evidenziano un settore economico in forte ripresa: il PIL USA è cresciuto del 6,4% nei primi tre mesi dell’anno, a fronte di una previsione degli analisti pari a +6,1%, mentre le nuove richieste dei sussidi di disoccupazione sono diminuite, rispetto alla scorsa settimana, risultando pari a 553.000, miglior dato dall’inizio della pandemia.
Supporto all’economia in arrivo anche dai due piani presentati dal presidente Biden, per un totale di circa 4.100 miliardi di dollari:
- un piano da circa 2.300 miliardi destinato alle infrastrutture;
- l’American Families Plan, ovvero un piano dedicato alla famiglie americane, da 1.800 miliardi di dollari, finanziati tramite aumenti delle tasse a carico degli americani più ricchi e sulle rendite finanziarie. E’ previsto che mille miliardi vengano utilizzati nei prossimi dieci anni in misure a sostegno dell’istruzione, dell’assistenza sanitaria e dell’assistenza all’infanzia; i restanti 800 miliardi di dollari consisteranno in una equivalente riduzione della tassazione a favore di famiglie con basso reddito.
Altre notizie dai principali mercati finanziari
Lo spread Btp/Bund rimane stabile a quota 107 punti base: il Btp decennale ha un rendimento di +0,87%, mentre il Bund rende -0,20%. Il rendimento del Treasury decennale risulta attualmente pari a +1,64%, in leggero rialzo rispetto all’1,62% registrato ieri in chiusura di seduta e dopo aver raggiunto, in giornata, un massimo di 1,69%.
Il Bitcoin torna a scendere, dopo il rimbalzo osservato ad inizio settimana: quota attualmente 52.970 dollari circa, in ribasso del 3,50% su base giornaliera.
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Nel mercato valutario, il cambio Euro/Dollaro USA viene scambiato sui livelli di chiusura della scorsa seduta (in area 1,2120), dopo il rialzo innescato ieri dalla Federal Reserve, a partire dalle 20 ora italiana: il permanere di un atteggiamento accomodante, dunque di tassi di interesse molto bassi, da parte della banca centrale statunitense, rende il dollaro poco appetibile agli occhi degli investitori.
Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, l’oro rimane stabile in area 1.773 dollari l’oncia. Si registra, invece, un rialzo dei prezzi del petrolio: il WTI viene scambiato a 65 dollari al barile, con una variazione giornaliera di +1,85%, mentre il Brent ha attualmente un prezzo di 68,08 dollari al barile, corrispondente ad una performance di +1,93%.