La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Gli sviluppi del caso Evergrande, il colosso cinese in crisi di liquidità.
La Borsa di Milano chiude appena al di sotto dei livelli della vigilia, nel contesto di una giornata caratterizzata dalla prudenza in tutti i principali mercati azionari. Gli investitori sono stati frenati dall’intensificarsi delle preoccupazioni legate al caso Evergrande, il colosso del settore immobiliare cinese indebitato per circa 260 miliardi di euro, che già nel mese di settembre aveva determinato un’ondata di vendite nei mercati azionari, spaventati dall’incapacità della società di adempiere alle proprie obbligazioni in scadenza e dalle indiscrezioni secondo cui il governo centrale cinese non sarebbe disposto ad intervenire per salvare Evergrande da un eventuale default, a meno che l’impossibilità di garantire una risoluzione ordinata della crisi non renda necessario l’intervento statale.
Il gruppo, in giornata, ha annunciato l’esito negativo della trattativa che avrebbe determinato la cessione di una quota pari al 50,1% del capitale (per un controvalore di 2,6 miliardi di dollari) di una delle sue controllate alla Hopson Development Holdings, altro colosso cinese del settore real estate. E’ stata, così, cancellata la principale fonte di speranza verso una possibile risoluzione positiva della questione. Oggi, inoltre, il titolo Evergrande è stato riammesso alle negoziazioni in borsa, dopo la sospensione del 4 ottobre, legata proprio all’avvio di questa trattativa: la chiusura è stata molto negativa, con il titolo azionario che ha perso oltre il 12%, trascinando in territorio negativo anche la Borsa di Hong Kong. Da qui ha avuto origine il clima di cautela che ha prevalso oggi nei mercati europei. Unica notizia positiva, in merito al caso Evergrande, è l’ottenimento, da parte del gruppo cinese, di una estensione di oltre tre mesi sul rimborso di un prestito obbligazionario da 260 milioni di dollari, scaduto ad inizio ottobre, grazie alla concessione di ulteriori garanzie.
Oltre a quanto appena detto, va sottolineato anche che, dopo un rally intenso nel mese di ottobre, che ha portato i mercati ad approcciare nuovamente i massimi dell’anno (o storici, in alcuni casi, come Wall Street), è fisiologico che gli operatori siano meno disposti ad effettuare nuovi acquisti con quotazioni così elevate, quindi meno appetibili rispetto ai primi del mese, quando i mercati erano reduci da una correzione ribassista. I volumi scambiati, infatti, appaiono in calo nelle ultime sedute, segnale che gli investitori cominciano a tirare il freno a mano dopo alcune settimane di rialzo.
La chiusura delle borse europee
Di seguito, le performance registrate, in chiusura di seduta, dai principali indici azionari europei:
- SMI (Zurigo): +0,22%
- FTSE MIB (Milano): -0,21% a quota 26.525,15 punti indice
- CAC 40 (Parigi): -0,29%
- DAX (Francoforte): -0,32%
- FTSE 100 (Londra): -0,45%
- IBEX 35 (Madrid): -0,82%
L’indice Euro Stoxx 50 chiude la seduta odierna in ribasso dello 0,39%, a quota 4.155,73 punti indice.
Titoli migliori del Ftse Mib
I titoli più acquistati, tra quelli appartenenti al listino principale di Piazza Affari, sono stati:
- Diasorin: +2,10%
- STMicroelectronics: +1,53%
- Hera: +1,04%
- Amplifon: +0,91%
- Moncler: +0,84%
- Interpump Group: +0,75%
- Nexi: +0,74%
- Italgas: +0,69%
- Recordati: +0,66%
- Ferrari: +0,50%
Titoli peggiori del Ftse Mib
I titoli azionari più venduti, invece, sono stati i seguenti:
- Tenaris: -1,95%
- Eni: -1,49%
- Banco Bpm: -1,49%
- Bper Banca: -1,44%
- Telecom Italia: -1,43%
- Unipol: -1,33%
- Banca Mediolanum: -1,25%
- Buzzi Unicem: -1,13%
- Leonardo: -1,03%
- Intesa San Paolo: -0,89%
Stati Uniti: prudenza anche a Wall Street, continua il calo delle richieste di sussidio
Seduta poco mossa, finora, anche a Wall Street, dove gli indici azionari oscillano nei pressi della parità, consolidando il forte impulso rialzista partito la scorsa settimana, che ha spinto le quotazioni verso nuovi massimi storici, come nel caso del Dow Jones (-0,38%, su base giornaliera), o in prossimità degli stessi, come nel caso di S&P 500 (-0,04%) e Nasdaq 100 (+0,30%).
Le trimestrali pubblicate ieri hanno evidenziato gli ottimi risultati conseguiti da Tesla. La casa automobilistica guidata da Elon Musk, specializzata nella produzione di auto elettriche, nel terzo trimestre dell’anno, ha conseguito dei ricavi pari a 13,76 miliardi di dollari e un utile per azione di 1,86 dollari, superando le aspettative degli analisti, che prevedevano dei dati pari, rispettivamente, a 13,57 miliardi e 1,52 dollari. Deludenti, invece, i risultati di IBM, che ha ottenuto un utile di 2,52 dollari per azione, a fronte di una stima di 2,53 dollari e dei ricavi di 17,62 miliardi di dollari, contro le attese di 17,78 miliardi.
Indicazioni positive dal mercato del lavoro. Nel corso della settimana che si è conclusa sabato 16 ottobre, infatti, sono state effettuate 290.000 nuove richieste di sussidi di disoccupazione, a fronte di una stima pari a 300.000 unità. E’ stato nuovamente aggiornato, per quanto riguarda questo dato, il minimo dall’inizio della pandemia. Superiori alle attese degli analisti anche le vendite di abitazioni esistenti: a settembre, sono state vendute 6.290.000 abitazioni, a fronte di una previsione di 6.009.000.
Bitcoin e petrolio in calo, gli investitori incassano i profitti maturati
Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, rimane stabile a 104 punti base, invariato rispetto alla chiusura dell’ultima seduta: il rendimento del Btp è pari a+0,94%, mentre il rendimento del Bund si attesta a -0,10%. Sale il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), sui massimi dallo scorso mese di maggio e pari a +1,67%, in rialzo di 4 punti base rispetto all’ultimo valore di chiusura.
Scende il prezzo del Bitcoin, che tira il fiato dopo aver aggiornato il massimo storico, posizionato adesso in area 67.000 dollari, spinto al rialzo, nelle precedenti sedute, dal debutto del primo exchange-traded fund (ETF) che replica le quotazioni della criptovaluta, uno strumento che dovrebbe aumentare l’appetibilità della valuta digitale come asset di investimento nei mercati regolamentati. Dopo un forte rialzo di circa il 60% nei primi 20 giorni di ottobre, questo ribasso è legato a prese di profitto degli investitori esposti al rialzo, vogliosi di incassare i guadagni maturati. Il Bitcoin quota adesso 62.800 dollari, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di -4,83%.
Nel mercato valutario, torna scendere il cambio Euro/Dollaro Usa, dopo alcune sedute di rialzo, che hanno rappresentato una pausa del trend ribassista partito a maggio. Il cambio principale del Forex quota 1,1634 dollari, corrispondenti ad una performance di -0,13% rispetto alla chiusura della scorsa seduta.
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Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, in moderato ribasso il prezzo dell’oro, che quota 1.780 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance di -0,11% rispetto all’ultimo valore di chiusura. Ribassi da profit-taking anche sul petrolio, mercato nel quale l’impostazione di fondo rimane comunque rialzista, data la forte domanda che, anche nei prossimi mesi, dovrebbe continuare a spingere il greggio verso nuovi massimi, soprattutto qualora l’OPEC non decidesse di incrementare i livelli di produzione, rispetto a quanto previsto attualmente. Il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 82,24 dollari al barile, corrispondenti ad una performance di -2,35% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 84,07 dollari al barile, con una variazione di -2,04% rispetto al prezzo di chiusura di ieri.