Piazza Affari, giovedì 20 maggio: chiusura positiva, sale Campari

La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Una sintesi dei temi più importanti della giornata. 

borsa milano
Ingresso di Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano (Adobe stock)

La Borsa di Milano rimbalza con decisione, dopo il netto ribasso di ieri, scongiurando, almeno per il momento, il rischio di uno storno più profondo: dall’osservazione dei dati statistici sul movimento dei mercati azionari nei vari mesi dell’anno risulta, infatti, molto probabile una correzione ribassista nel bimestre maggio-giugno (per maggiori dettagli al riguardo, consultare questo articolo, dove è inclusa anche l’analisi tecnica di lungo periodo del Ftse Mib). Con il rialzo registrato oggi, l’indice principale di Piazza Affari ha recuperato oltre metà della perdita subita in conseguenza delle vendite che hanno caratterizzato la scorsa seduta.

Sentiment positivo diffuso anche in tutti gli altri mercati azionari europei, la cui performance positiva è stata favorita dai rialzi in corso a Wall Street, a partire dall’apertura di questo pomeriggio. Nelle ultime settimane, le giornate di ribasso sembrano legate a reazioni istintive degli investitori dinanzi ai vari driver del mercato, quali le aspettative di rialzo dell’inflazione, la diffusione della variante indiana del Covid-19 e il crollo delle criptovalute (in particolare durante la giornata ieri). Dopodiché, una volta affievolite le preoccupazioni su questi temi, i mercati tendono a riassestarsi e a recuperare le perdite nel giro di poche sedute.

La chiusura dei mercati azionari europei: il migliore è Francoforte

Questo l’andamento evidenziato, in chiusura di seduta, dai principali indici azionari europei:

  • DAX (Francoforte): +1,70%
  • CAC 40 (Parigi): +1,29%
  • FTSE 100 (Londra): +1,00%
  • SMI (Zurigo): +0,97%
  • FTSE MIB (Milano): +0,88% a quota 24.702,11 punti indice
  • IBEX 35 (Madrid): +0,59%

L’indice Euro Stoxx 50 certifica il clima di fiducia che ha caratterizzato questa seduta borsistica, chiudendo la giornata in rialzo dell’1,60%, a quota 3.999,91 punti indice.

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Titoli migliori del Ftse Mib

Hanno brillato particolarmente i seguenti titoli, tra quelli appartenenti al listino principale della Borsa di Milano:

  • Campari: +2,78%
  • Ferrari: +2,26%
  • Nexi: +2,08%
  • Amplifon: +2,02%
  • Stellantis: +1,87%
  • Exor: +1,57%
  • Moncler: +1,52%
  • Cnh Industrial: +1,45%
  • Interpump Group: +1,43%
  • STMicroelectronics: +1,42%

Titoli peggiori del Ftse Mib

I titoli azionari più venduti, durante la seduta odierna, sono stati i seguenti:

  • Banco Bpm: -2,17%
  • Bper Banca: -0,94%
  • Unipol: -0,91%
  • Saipem: -0,78%
  • Tenaris: -0,61%
  • Mediobanca: -0,25%
  • Telecom Italia: -0,21%
  • Eni: -0,16%

Stati Uniti: Wall Street sale, guidata dal Nasdaq

Ben impostati al rialzo anche i principali indici di Wall Street. Il mercato azionario statunitense sembra, almeno per il momento, aver superato le preoccupazioni legate al possibile inasprimento della politica monetaria (cosiddetto “tapering”) da parte della Federal Reserve, in reazione al rialzo dell’inflazione. Infatti, dai verbali della riunione di aprile della banca centrale, pubblicati ieri, è emerso che, nonostante alcuni funzionari ritengano opportuno cominciare a ridurre il massiccio programma di quantitative easing attualmente in vigore, l’orientamento generale della Fed non è cambiato: la crescita dell’inflazione viene considerata ancora transitoria e l’economia statunitense è ancora lontana dagli obiettivi prefissati in termini di occupazione e crescita del PIL, perciò la politica monetaria non dovrebbe cambiare nel breve termine e i tassi di interesse molto probabilmente non saranno aumentati prima del 2023.

A giudicare dall’andamento dei mercati (in ripresa già da ieri, subito dopo la partenza negativa), il contenuto dei verbali ha, almeno per il momento, tranquillizzato gli investitori, che stanno tornando ad acquistare azioni, soprattutto nel comparto tecnologico, che era stato il più penalizzato dai ribassi degli scorsi giorni. Di seguito le performance dei tre principali indici azionari Usa (19:20 ora italiana):

  • Nasdaq: +1,66%
  • S&P 500: +1,09%
  • Dow Jones: +0,66%

Per quanto riguarda i dati macroeconomici (consultare il calendario economico per maggiori informazioni), le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono risultate pari, nell’ultima settimana, a 444.000, al di sotto sia delle attese degli analisti (450.000) che del dato relativo alla settimana precedente (478.000).

Altre notizie dai principali mercati finanziari: Bitcoin in ripresa, giù il petrolio

Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, scende con decisione, attestandosi a quota 111 punti base (-7 rispetto a ieri): il rendimento del Btp scende a +1,01%, mentre il rendimento del Bund si attesta a -0,10%. In ribasso anche il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato USA), che risulta pari a +1,63%, rispetto all’1,68% registrato in chiusura della scorsa seduta.

Il Bitcoin è in fase di rimbalzo, dopo il crollo subito ieri, in conseguenza del divieto di eseguire transazioni in criptovalute, imposto dalla Cina (come descritto nell’articolo relativo alla chiusura di ieri, precedentemente linkato). Il prezzo ha trovato un valido supporto poco sopra i 30.000 dollari, perciò, dopo il minimo di ieri, ha cominciato a salire ed è attualmente pari a 39.500 dollari circa, in rialzo del 7,40% rispetto al valore di chiusura registrato ieri. Perché questo rimbalzo possa continuare, il Bitcoin dovrà rompere al rialzo l’importante resistenza in area 40.800 dollari, che finora ha respinto i primi tentativi di breakout.

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Nel mercato valutario, torna a salire il cambio Euro/Dollaro USA, che viene scambiato ad un tasso di 1,2218, corrispondente ad una variazione su base giornaliera di +0,37%.

Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, poco mosso l’oro, che quota 1.880 dollari l’oncia, praticamente invariato rispetto al livello di chiusura di ieri (-0,10%). Ancora in calo il prezzo del petrolio: il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 62,00 dollari al barile, con una performance di -2,15% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 65,20 dollari al barile, in calo del 2,19% rispetto al valore di chiusura della scorsa seduta. In aggiunta alla diffusione del Covid-19 in India, pesa sulle quotazioni del petrolio anche la notizia di un possibile accordo UE-Iran, relativo al nucleare iraniano, che potrebbe determinare la rimozione o l’allentamento delle sanzioni contro l’Iran e, di conseguenza, un aumento delle sue esportazioni di greggio: in un periodo nel quale i Paesi membri dell’Opec stanno aumentando la produzione, potrebbe generarsi un eccesso di offerta.

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