Vediamo cosa sta succedendo in avvio delle negoziazioni nella borsa di Milano, i titoli migliori e i titoli peggiori.
Apertura molto positiva per la borsa di Milano , nel contesto di un avvio caratterizzato da euforia ed elevata volatilità su tutti i principali mercati finanziari europei, a dimostrazione che gli investitori hanno molto apprezzato le parole accomodanti del governatore della Fed, Jerome Powell.
Piazza Affari risulta la migliore in apertura tra le borse europee, facendo registrare il record delle ultime 52 settimane. Queste nel dettaglio le performance all’avvio delle negoziazioni:
Da segnalare le ottime performance del settore automobilistico (+2,34%) e, ancora una volta, del settore bancario (+1,26%).
In particolare, i titoli migliori del listino milanese, in apertura, sono:
Tra i titoli peggiori sulla base della performance all’avvio degli scambi, vanno segnalati:
Importante sottolineare, inoltre, il nuovo massimo storico raggiunto in apertura dall’indice Euro Stoxx 50, pari a 3.867, 55 punti indice (+0,40%). È un indice molto considerato come indicatore di performance delle borse europee in generale, essendo composto dalle azioni delle 50 società europee con maggiore capitalizzazione di mercato (numero azioni in circolazione x valore di mercato di un’azione).
Lo spread BTP/Bund è in leggero rialzo e si muove intorno ai 100 punti base, in questo momento precisamente +98 punti base. Il BTP decennale ha un rendimento pari a +0,71%.
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I messaggi inviati ieri sera dalla FED hanno certamente rassicurato gli investitori, i quali cominciavano a temere che la stretta monetaria della banca centrale statunitense potesse avvenire prima del previsto. Ciò ha determinato importanti rialzi nella giornata di ieri a Wall Street e questo sentiment positivo sta trascinando questa mattina anche i listini europei.
A conclusione del meeting, durato due giorni, del FOMC (l’organismo cui spetta il compito di elaborare la politica monetaria della Fed), è arrivato l’annuncio tanto atteso dai mercati: al momento la banca centrale non ha alcuna intenzione di alzare i tassi di interesse di riferimento. In altri termini, la Federal Reserve è ancora disposta a concedere pieno supporto all’economia ed ai mercati finanziari.
Il governatore Jerome Powell, nella conferenza stampa prevista subito dopo l’annuncio riguardante i tassi di interesse, ha innanzitutto rivisto al rialzo le stime riguardanti la crescita del PIL e dell’occupazione, diffondendo fiducia tra gli operatori circa le prospettive di sviluppo dell’economia, che già sta dando segnali di ripresa dopo lo shock provocato dalla pandemia.
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Powell ha poi dichiarato che i tassi di interesse resteranno sui livelli attuali almeno fino al 2023, nonostante la banca centrale si attenda una crescita dell’inflazione nei prossimi anni su livelli anche leggermente superiori al target del 2%. La Federal Reserve ha, dunque, tranquillizzato quegli investitori che, negli ultimi giorni, cominciavano a temere che la banca centrale potesse sollevare il costo del denaro già a partire dal 2022.
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