La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Una sintesi dei temi più importanti della giornata.
Seduta caratterizzata dai ribassi per la Borsa di Milano e per le altre principali piazze europee. Il Ftse Mib ritorna sotto la soglia dei 25.000 punti, penalizzato soprattutto dalla performance negativa del settore bancario e dei titoli petroliferi, in ribasso a causa della discesa del prezzo del petrolio greggio. Pesa sempre di più, sui mercati azionari, la minaccia costituita dalla variante Delta del Covid-19, che sta determinando un aumento dei nuovi contagi in tutta Europa. Situazione preoccupante soprattutto in Inghilterra e Spagna, dove i governi sono orientati verso due diverse direzioni: Boris Johnson, premier inglese, è ancora intenzionato a consentire la totale riapertura da lunedì prossimo, mentre in Spagna si va verso il coprifuoco in alcune aree del Paese, come Valencia e la Catalogna. Si prevede, purtroppo, che la situazione sia destinata a peggiorare anche negli altri Paesi europei, tra cui l’Italia, dove il Comitato tecnico-scientifico ritiene probabile il raggiungimento dei 30.000 casi al giorno già nel mese di Agosto.
Ha influito sul clima di sfiducia diffuso tra gli investitori anche il dato relativo alla crescita del Prodotto Interno Lordo in Cina, che ha evidenziato un rallentamento nel ritmo di crescita economica del Paese: il PIL è aumentato nel secondo trimestre 2021, su base annuale, del 7.9%, deludendo le aspettative degli analisti (+8,1%) e ben al di sotto del dato relativo al primo trimestre (+18,3%). E’ possibile consultare il calendario economico per conoscere quali dati macroeconomici saranno rilasciati domani e quali sono le stime degli analisti.
E’ probabile, inoltre, che le rassicurazioni di Jerome Powell sulla temporaneità delle pressioni inflazionistiche, ormai sempre più intense, non siano più del tutto efficaci nel tranquillizzare un mercato azionario ormai estremamente tirato al rialzo e che vede l’inflazione raggiungere livelli record degli ultimi 30 anni negli Stati Uniti, per quanto riguarda l’IPC core, ovvero l’indice dei prezzi al consumo che non tiene conto del settore alimentare ed energetico, a causa della elevata volatilità che li caratterizza.
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Queste le performance evidenziate dai principali indici azionari europei, su base giornaliera, in chiusura di seduta:
L’Euro Stoxx 50 chiude la seduta odierna in ribasso dell’1.05%, a quota 4.056,39 punti indice, evidenziando il sentiment negativo diffuso oggi nei mercati azionari di tutto il mondo.
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Tra i titoli azionari inclusi nel listino principale di Piazza Affari, chiudono la seduta in rialzo soltanto:
I titoli più venduti di giornata, invece, sono stati i seguenti:
Situazione molto simile a quella descritta in riguardo ai mercati europei anche a Wall Street, dove subisce perdite soprattutto il Nasdaq, ovvero l’indice composto da titoli del settore tecnologico. Andamento laterale-ribassista, invece, per l’S&P 500, mentre il Dow Jones rimane sui livelli della vigilia. Situazione di mercato, dunque, poco chiara nelle ultime sedute, in cui si fa fatica, in ottica intraday, ad individuare una precisa tendenza al rialzo o al ribasso. Di seguito, l’andamento evidenziato dai principali indici azionari statunitensi alle 18:25 ora italiana:
Sul fronte dei dati macroeconomici, nessuna sorpresa dal dato relativo alle nuove richieste di sussidi di disoccupazione, che sono risultate, su base settimanale, pari a 360.000: perfettamente in linea con la stima degli analisti e in ribasso rispetto alle 386.000 richieste rilevate la scorsa settimana.
Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, sale a quota 111 punti base, in aumento di 4 punti rispetto all’ultimo valore di chiusura: in rialzo il rendimento del Btp, che si attesta a +0,73%, mentre il rendimento del Bund scende a -0,38%. In calo anche il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato USA), che risulta pari a +1,32%, in ribasso di 4 punti base rispetto al valore di chiusura della scorsa seduta.
In calo il prezzo del Bitcoin, che evidenzia una sempre maggiore compressione di volatilità e movimenti laterali, con i prezzi che, ormai da quasi due mesi, oscillano nell’area di trading range delimitata dal livello di supporto dei 30.000 dollari e dal livello di resistenza dei 40.800 dollari. Sono questi due i livelli da monitorare per ottenere segnali operativi nel mercato del Bitcoin: sarà possibile esporsi al rialzo in caso di rottura rialzista della resistenza, o al ribasso in caso di rottura ribassista del supporto. In entrambi i casi, la rottura deve avvenire in chiusura di una candela giornaliera. Nell’ultimo mese, il range di oscillazione delle quotazioni è ancora più ridotto e pari, approssimativamente, a 5.000 dollari. Attualmente, la criptovaluta più famosa quota 31.570 dollari circa (-3,80% su base giornaliera) e sembra voler avvicinare la parte bassa dell’area di trading range.
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Nel mercato valutario, nuovamente in ribasso il cambio Euro/Dollaro USA, dopo il rimbalzo osservato ieri. Attualmente, il cambio più utilizzato dai traders del Forex viene scambiato ad un tasso di 1,1803, corrispondente ad una variazione su base giornaliera di -0,27%.
Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, rimane stabile il prezzo dell’oro, pari attualmente a 1.826 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di -0,08%. Scende ancora il prezzo del petrolio, in fase di correzione dopo aver toccato livelli che non si vedevano da quasi 3 anni: il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 72,55 dollari al barile, con una performance di -0,63% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 74,20 dollari al barile, con una variazione di -0,75% rispetto all’ultimo valore di chiusura.
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