La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Una sintesi dei temi più importanti della giornata.
Si conclude con una performance leggermente positiva la seduta odierna della Borsa di Milano, nel contesto di una giornata in cui i principali indici azionari europei evidenziano un andamento contrastante tra i vari mercati. Chiudono, infatti, in ribasso la Borsa di Madrid e quella di Londra, in controtendenza rispetto alle altre borse europee.
Piazza Affari ha vissuto una giornata nella quale l’apertura e le successive due ore di negoziazione sono state caratterizzate da un sentiment negativo, con l’indice FTSE MIB che ha toccato un picco di ribasso superiore ai due punti percentuali, in corrispondenza del minimo di giornata, pari a 23.898,05. In mattinata, infatti, gli investitori sono stati influenzati dai decisi ribassi osservati ieri a Wall Street, dove gli indici hanno chiuso in perdita per la terza seduta consecutiva, in conseguenza dei dati rilasciati sull’inflazione statunitense, che hanno evidenziato una decisa accelerazione della stessa. Da mezzogiorno in poi, però, il Ftse Mib ha rimbalzato con forza dal minimo precedentemente indicato, annullando le perdite registrate nella prima parte della giornata e chiudendo in territorio positivo, anche grazie al rialzo degli indici azionari statunitensi, osservato in apertura di seduta (ore 15:30 italiane), favorito dai dati positivi sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione, rilasciati alle 14:30 (come indicato nel calendario economico).
Ecco le performance registrate, in chiusura di seduta, dai principali indici azionari europei:
L’Euro Stoxx 50, indice composto dalle azioni delle 50 principali società europee per capitalizzazione di mercato, chiude in leggero rialzo (+0,16%), a quota 3.952,45 punti indice. Nonostante delle performance contrastanti, possiamo, quindi, affermare che il rimbalzo osservato dopo le ore 12 ha determinato una chiusura tendenzialmente positiva per le borse europee.
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Tra i titoli azionari appartenenti al listino principale di Piazza Affari, i più acquistati della giornata sono stati:
Al di fuori dell’indice principale, si segnala la continuazione del rialzo del titolo Tod’s, in rialzo oggi del 6,43%, dopo la pubblicazione dei risultati del primo trimestre 2021. Sono stati conseguiti, nel periodo considerato, ricavi leggermente superiori alle aspettative di mercato, grazie alla forte spinta proveniente dal mercato cinese. Da inizio anno il prezzo delle azioni della società controllata dalla famiglia Della Valle è salito del 66%, soprattutto grazie all’ingresso dell’influencer Chiara Ferragni nel consiglio di amministrazione e all’incremento della quota di capitale detenuta da Lvmh. Si segnala, inoltre, il raggiungimento, da parte del titolo Tod’s, dei target indicati per l’operazione d’acquisto suggerita circa un mese fa, in questo articolo.
I titoli più venduti, invece, sono stati i seguenti:
Gli indici azionari statunitensi, dopo una prima parte di settimana vissuta all’insegna dei ribassi, scatenati dai timori degli investitori verso l’aumento dell’inflazione, stanno mostrando oggi dei segnali ripresa. Il ritorno degli acquisti è stato innescato dai dati macroeconomici rilasciati alle 14:30 ora italiana, da cui è emersa la diminuzione delle nuove richieste di sussidi di disoccupazione a quota 473.000, in ribasso rispetto al valore di 507.000 rilevato la scorsa settimana e al di sotto delle aspettative degli analisti intervistati da Reuters, che prevedevano un dato di 490.000 richieste.
Questo l’andamento dei principali indici azionari statunitensi, alle 19:15 ora italiana:
Ancora evidente la debolezza relativa dell’indice tecnologico (Nasdaq), con gli investitori che, in questa fase di riaperture post lockdown, preferiscono i titoli del settore beni di consumo ed immobiliare (cosiddetti “settori difensivi“), che dovrebbero beneficiare più di tutti del ritorno delle attività economiche alla normalità. Vengono, quindi, accantonati i titoli tecnologici, le cui quotazioni sono considerate molto elevate, in conseguenza del rally di cui tali titoli sono stati protagonisti nell’ultimo anno, favoriti dalle restrizioni imposte dai governi, che hanno costretto le persone a restare in casa e ad acquistare prodotti tecnologici per lo smart working o per l’intrattenimento.
Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, compie un altro piccolo passo in avanti, attestandosi a quota 112 punti base (ancora +1 rispetto a ieri): il rendimento del Btp sale a +1,01%, mentre il rendimento del Bund risulta pari -0,11%. In leggero calo il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato USA), che risulta pari a +1,67%, sempre vicino al massimo di +1,75% registrato il 30 marzo scorso.
In forte ribasso le quotazioni del Bitcoin, che ieri ha chiuso la giornata in calo del 13%: discesa in corso anche oggi, con le quotazioni pari attualmente a 48.100 dollari circa, in diminuzione su base giornaliera di un ulteriore 2,60%. Questa ondata di vendite è stata determinata da Elon Musk, il quale ha comunicato che Tesla non accetterà più pagamenti in Bitcoin, a causa dell’impatto ambientale legato alla produzione (cosiddetto mining) e all’utilizzo della criptovaluta più famosa. In un post su Twitter di mercoledì sera, Musk ha manifestato, infatti, la sua preoccupazione per “il rapido aumento del consumo di combustibili fossili necessari per l’estrazione e le transazioni in Bitcoin”, affermando anche che Tesla valuterà la possibilità di accettare altre criptovalute maggiormente sostenibili.
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Nel mercato valutario, rimane stabile il cambio Euro/Dollaro USA, che viene scambiato sui livelli della vigilia, ovvero ad un tasso di 1,2065.
Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, poco mosso il prezzo dell’oro, pari a 1.823,50 dollari l’oncia, corrispondente ad una variazione su base giornaliera di +0,04%. In forte calo, invece, le quotazioni del petrolio, principalmente a causa della situazione legata alla diffusione del Covid-19 in India, uno dei principali importatori e consumatori di petrolio greggio a livello mondiale: il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 63,45 dollari al barile, con una performance di -3,98% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 66,83 dollari al barile, corrispondenti ad una variazione di -3,59% rispetto al valore di chiusura della scorsa seduta.
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