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Piazza Affari, giovedì 11 novembre: chiusura sui livelli della vigilia, crolla Interpump Group

La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari.

Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano (Adobe stock)

La Borsa di Milano si mantiene nei pressi dei livelli della vigilia, nel contesto di una seduta poco mossa, sia per quanto riguarda i principali mercati europei che quelli statunitensi, in questa prima metà della sessione americana. Da un lato, le quotazioni molto elevate raggiunte dai mercati azionari, dopo l’intenso rialzo avvenuto tra i primi di ottobre e la scorsa settimana, scoraggiano gli investitori dall’esporsi ulteriormente al rialzo; dall’altro, non si rilevano, per il momento, pressioni di vendita particolarmente accentuate e in grado di dar luogo ad una correzione ribassista, che riporti i corsi azionari su livelli più bassi e capaci di rendere nuovamente appetibile l’investimento in azioni.

Oggi, inoltre, non sono stati rilasciati dati macroeconomici particolarmente rilevanti e capaci di indirizzare le scelte degli operatori in una direzione ben precisa. Si segnalano soltanto alcuni dati provenienti dalla Gran Bretagna, dove il Prodotto Interno Lordo del terzo trimestre è salito del 6,6%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, deludendo le attese degli analisti, che avevano stimato una crescita del PIL pari al 6,8%. Dato negativo anche quello relativo all’andamento della produzione industriale nel mese di settembre, risultata in calo dello 0,4%, a fronte del +0,2% stimato dagli analisti e del +1,0% rilevato nel mese di agosto.

Brilla, a Piazza Affari, il titolo Cnh Industrial, in seguito alla pubblicazione del prospetto per la quotazione in borsa di Iveco, che dovrebbe concretizzarsi il prossimo 3 gennaio. Bene anche Nexi, grazie ai risultati superiori alle attese conseguiti nei primi nove mesi dell’anno, che dovrebbe chiudersi con utili in crescita. In forte calo, invece, Interpump Group, nonostante buoni risultati trimestrali. Il ribasso è legato a prese di profitto degli investitori, dopo il raggiungimento di nuovi massimi storici. Il broker Equita, infatti, in virtù delle quotazioni record raggiunte da Interpump, ha tagliato il proprio giudizio da “buy” a “hold”, evidenziando come il titolo avrebbe ormai poco spazio per una ulteriore salita.

La chiusura dei mercati azionari europei: il migliore è Londra

Queste le performance registrate, dai principali indici azionari europei, in chiusura di seduta:

  • FTSE 100 (Londra): +0,60%
  • FTSE MIB (Milano): +0,26% a quota 27.633,20 punti indice
  • CAC 40 (Parigi): +0,20%
  • SMI (Zurigo): +0,16%
  • DAX (Francoforte): +0,10%
  • IBEX 35 (Madrid): -0,54%

L’indice Euro Stoxx 50 chiude in rialzo dello 0,21%, a quota 4.358,00 punti.

Titoli migliori del Ftse Mib

I titoli azionari più acquistati, durante la seduta odierna, sono stati i seguenti (tra quelli inclusi nel calcolo del Ftse Mib):

  • Cnh Industrial: +4,38%
  • Nexi: +4,26%
  • STMicroelectronics: +1,89%
  • Moncler: +1,78%
  • Banca Generali: +1,30%
  • Mediobanca: +1,03%
  • Finecobank: +0,97%
  • Azimut Holding: +0,95%
  • Diasorin: +0,87%
  • Bper Banca: +0,73%

Titoli peggiori del Ftse Mib

Le vendite, invece, hanno colpito maggiormente i seguenti titoli:

  • Interpump Group: -7,99%
  • Poste Italiane: -1,56%
  • Hera: -1,30%
  • Amplifon: -1,22%
  • Tenaris: -1,05%
  • Snam: -1,02%
  • Telecom Italia: -1,02%
  • Enel: -0,85%
  • Saipem: -0,73%
  • Italgas: -0,71%

Stati Uniti: Wall Street poco mossa, in occasione del Veteran’s Day

Dopo le vendite di ieri, che hanno portato Wall Street a chiudere al ribasso, la seduta odierna evidenzia volumi di negoziazione più bassi della media con gli indici che risultano poco mossi, a causa delle ricorrenza del “Veteran’s Day” che, molto probabilmente, ha spinto molti operatori a restare lontani dalle proprie postazioni di lavoro. Il mercato obbligazionario, al contrario dell’azionario, è rimasto chiuso.

Nella scorsa seduta, l‘S&P 500 è sceso dello 0,82% (peggiore performance giornaliera dal 4 ottobre), il Nasdaq 100 ha chiuso in ribasso dell’1,44% e il Dow Jones ha perso lo 0,66% rispetto alla chiusura della seduta precedente.

Giornata, quella odierna, priva di spunti di particolare rilevanza anche dal punto di vista dei dati e delle notizie macroeconomiche, perciò è molto probabile che la sessione americana si concluda con gli indici fermi sui livelli della vigilia.

Quest0 l’andamento evidenziato dai tre indici principali, alle 19:10 ora italiana:

  • Nasdaq 100: +0,45%
  • S&P 500: +0,08%
  • Dow Jones: -0,35%

Notizie dagli altri mercati: Euro ancora debole contro il dollaro, Bitcoin fermo sulla parità

Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, rimane fermo a 117 punti base. Il rendimento del Btp sale a+0,91%, dallo 0,88% registrato ieri in chiusura; in aumento di tre punti base anche il rendimento del Bund, che si attesta a -0,26%. Nulla da segnalare in riguardo al Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), essendo rimasto chiuso il mercato obbligazionario statunitense. Il valore di chiusura di ieri è stato pari a +1,56%.

Bassa volatilità anche nel mercato del Bitcoin, il cui prezzo risulta stabile sui livelli della vigilia. Ieri, dopo un iniziale rialzo che ha portato il prezzo a toccare un nuovo massimo storico, il Bitcoin ha invertito la rotta, chiudendo in ribasso del 3,00%. La criptovaluta più famosa quota attualmente 64.896 dollari, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di -0,04%.

Nel mercato valutario, non si arresta la discesa del cambio Euro/Dollaro Usa, ai minimi da luglio 2020, dopo i dati di ieri che hanno evidenziato un’inflazione statunitense ancora in forte aumento e che potrebbero costringere la Fed ad anticipare il primo rialzo dei tassi di interesse post pandemia, attualmente previsto per la seconda metà del 2022. Il cambio più utilizzato dai traders del Forex quota 1,1450 dollari, corrispondenti ad una performance di -0,25% rispetto alla chiusura della scorsa seduta.

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Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, sale il prezzo dell’oro, che quota 1.861 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance di +0,62% rispetto alla chiusura della seduta precedente. In leggero ribasso, invece, il prezzo del petrolio. Il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 81,34 dollari al barile, corrispondenti ad una performance di -0,15% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 82,46 dollari al barile, corrispondenti ad una performance di -0,20% rispetto all’ultimo valore di chiusura.

Donato Mancini

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