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Piazza Affari, giovedì 1 luglio: chiusura positiva, sale Unicredit

La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Una sintesi dei temi più importanti della giornata. 

Ingresso di Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano (Adobe stock)

La Borsa di Milano conclude la prima seduta del mese di Luglio in rialzo, così come le altre principali borse europee. A sostenere i mercati azionari è stato principalmente il dato relativo all’indice dei responsabili degli acquisti del settore manifatturiero (o indice PMI manifatturiero) dell’Eurozona, relativo al mese di giugno: è risultato, infatti, pari a 63,4, superando le stime degli analisti e il dato emerso dal rilascio preliminare (entrambi pari a 63,1). Ciò significa che l’attività manifatturiera è cresciuta più del previsto durante il mese di giugno. Anche il tasso di disoccupazione, pari al 7,9% nel mese di maggio, è stato migliore sia rispetto alle aspettative degli analisti (8,00%) che in confronto alla lettura precedente (8,1%). Questi dati macroeconomici, sintomo di una ripresa economica in corso in Europa, hanno consentito, dunque, agli investitori di accantonare, almeno per il momento, le preoccupazioni legate alla diffusione in Europa della variante Delta (ex variante indiana) del Covid-19, di cui si è parlato nell’articolo relativo alla chiusura della scorsa seduta.

Nel primo semestre dell’anno, terminato ieri, il Ftse Mib è stato il quarto miglior indice a livello europeo. Piazza Affari, tra gennaio e giugno 2021, ha fatto registrare una performance del +14%: hanno fatto meglio soltanto Parigi (+18%),  Atene (+17%) e Francoforte (+14,4%). La Borsa di Milano ha, inoltre, guadagnato più del Nasdaq (+12,7%) e del Dow Jones (+12%), nel medesimo intervallo temporale.

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La chiusura dei mercati azionari europei: il migliore è Madrid

Di seguito, le performance evidenziate, in chiusura di seduta, dai principali indici azionari europei:

  • IBEX 35 (Madrid): +1,26%
  • FTSE 100 (Londra): +1,25%
  • FTSE MIB (Milano): +0,73% a quota 25.286,06 punti indice
  • CAC 40 (Parigi): +0,71%
  • DAX (Francoforte): +0,47%
  • SMI (Zurigo): +0,29%

L’indice Euro Stoxx 50, composto dalle più importanti società europee per capitalizzazione di mercato, chiude la seduta odierna in rialzo dello 0,36%, a quota 4.078,89 punti.

Titoli migliori del Ftse Mib

Tra le azioni facenti parte del listino principale della Borsa di Milano, ovvero le cosiddette “blue chip”, i maggiori rialzi sono stati registrati dalle seguenti:

  • Unicredit: +2,51%
  • Leonardo: +2,32%
  • Saipem: +2,06%
  • Tenaris: +1,92%
  • Eni: +1,85%
  • Banco Bpm: +1,73%
  • Atlantia: +1,57%
  • Exor: +1,48%
  • Cnh Industrial: +1,44%
  • Nexi: +1,19%

Titoli peggiori del Ftse Mib

I titoli azionari più venduti di giornata, invece, sono stati:

  • Unipol: -1,89%
  • Buzzi Unicem: -1,39%
  • Ferrari: -1,32%
  • DiaSorin: -1,25%
  • Amplifon: -0,50%
  • Inwit: -0,36%
  • Azimut Holding: -0,19%

Stati Uniti: investitori in attesa della pubblicazione degli NFP

Come prevedibile, seduta poco mossa a Wall Street, dove gli operatori attendono il dato relativo ai Non Farm Payrolls di giugno, che verrà pubblicato domani alle 14:30 ora italiana. Dopo due letture consecutive che hanno deluso le aspettative, nei mesi di aprile e maggio, gli analisti si attendono un rimbalzo del mercato del lavoro statunitense: essi stimano infatti un incremento delle buste paga, nel mese di giugno, pari a 700.000 unità, rispetto alle 559.000 unità registrate nel mese di maggio.

Queste le performance evidenziate dai principali indici statunitensi, alle 19:35 ora italiana:

  • S&P 500: +0,39%
  • Dow Jones: +0,25%
  • Nasdaq 100: -0,33%

Oggi sono stati rilasciati due dati macroeconomici molto considerati dagli operatori, ovvero:

  • alle 14:30, le nuove richieste dei sussidi di disoccupazione, che sono risultate pari a 364.000, su base settimanale: dato migliore rispetto alle attese degli analisti intervistati dal Wall Street Journal (+390.000) ed anche in confronto alla lettura relativa alla scorsa settimana (+415.000);
  • alle 16:00, l’indice ISM dei responsabili degli acquisti del settore manifatturiero, relativo al mese di giugno: è emerso un dato pari a 60,6, ovvero peggiore sia rispetto alle stime degli analisti (61,0) che rispetto al dato precedente (61,2). Comunque, si tratta di una lettura ampiamente superiore al 50 e, quindi, sinonimo di espansione dell’attività produttiva nel settore manifatturiero.

Altre notizie dai principali mercati finanziari: scende ancora il Bitcoin

Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bundovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale,  si attesta a quota 104 punti base, in ribasso di 3 punti rispetto alla chiusura di ieri: il rendimento del Btp risulta pari a +0,80%, mentre il rendimento del Bund si attesta a -0,24%. In rialzo il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato USA),  pari a +1,48%, in rialzo di 4 punti base rispetto al valore registrato ieri in chiusura.

Ancora una giornata negativa per il Bitcoin, che continua a muoversi nell’area di trading range delimitata dal livello di supporto dei 30.000 dollari e dal livello di resistenza dei 40.800 dollari. Sono questi due i livelli da monitorare per ottenere indizi sui futuri movimenti del Bitcoin, al rialzo (in caso di rottura rialzista della resistenza) o al ribasso (in caso di rottura ribassista del supporto). Attualmente il Bitcoin quota 33.500 dollari circa, corrispondenti ad una performance di -4,38% su base giornaliera.

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Nel mercato valutario, rimane stabile il cambio Euro/Dollaro USA, che viene scambiato attualmente ad un tasso di 1,1848, corrispondente ad una variazione su base giornaliera di -0,05%. Il trend, in riguardo al cambio più utilizzato dai traders del Forex, è fortemente ribassista, a partire dall’ultimo meeting della Federal Reserve, in cui è emerso che la banca centrale statunitense ha in programma, ad oggi, di effettuare il primo rialzo dei tassi di interesse già nel 2023 e che i rialzi, nello stesso anno, potrebbero essere anche due.

Per quanto riguarda le materie prime, si segnala il leggero rialzo del prezzo dell’oro, in ripresa dopo il ribasso osservato nella seconda metà di giugno. Attualmente quota 1.774 dollari l’oncia, con una performance su base giornaliera di +0,22%. Sale ancora il prezzo del petrolio, ai massimi dal settembre 2018 e, se dovesse superarli, toccherebbe livelli inesplorati dal 2014: il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 75,09 dollari al barile, con una performance di +1,84% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 75,62 dollari al barile, con una variazione di +1,33% rispetto al valore di chiusura di ieri.

Donato Mancini

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